Incensazione
L'incensazione è un rito della liturgia della Chiesa cattolica con il quale si onorano luoghi, oggetti o persone dirigendo verso di loro il fumo odoroso emanato da qualche grano di incenso posto su carboni ardenti all'interno del turibolo.
Rito romano modifica
Nella messa modifica
In qualsiasi forma della messa è facoltativa l'incensazione:[1]
- della croce dell'altare e dell'altare stesso, all'inizio della messa[2];
- del libro, alla proclamazione del Vangelo[3];
- delle offerte (pane e vino), della croce e dell'altare, e poi del sacerdote e del popolo, alla presentazione delle offerte[4];
- dell'ostia e del calice, alla loro presentazione dopo la consacrazione[5];
In qualsiasi messa si può usare l'incenso nella processione d'ingresso e in quella verso l'ambone in vista della proclamazione del Vangelo.[6]
All'inizio della messa viene fatta l'incensazione anche di reliquie e di immagini dei santi esposte alla pubblica venerazione.[7]
Nel triduo pasquale si prevede l'incensazione:
- del Santissimo Sacramento, prima e dopo la processione all'altare della reposizione il Giovedì Santo sera[8];
- del libro e del cero pasquale, alla proclamazione del Preconio pasquale[9];
Non si usa l'incenso alla proclamazione della Passione nella Domenica delle Palme[10]
Altre liturgie del rito romano modifica
- Nel rito di commiato che segue la messa esequiale si incensa il cadavere nella bara, "onore reso al corpo del defunto come tempio dello Spirito Santo"[11]
- Nella liturgia delle ore, mentre si esegue alle lodi mattutine e ai vespri il cantico evangelico (Benedictus e Magnificat), si può incensare l'altare e poi anche il sacerdote e il popolo.[12]
- Nella benedizione eucaristica, se si usa l'ostensorio, si incensa il Santissimo Sacramento subito dopo l'esposizione e di nuovo immediatamente prima della benedizione[13]
Come si incensa nel rito romano modifica
Prima e dopo l'incensazione si fa un profondo inchino alla persona o alla cosa che viene incensata, ma non all'altare e alle offerte per il sacrificio della messa.[7]
Chi incensa "regge con la sinistra le catenelle a cui è appeso il turibolo, alla loro estremità; con la destra, invece, le medesime catenelle unite assieme, vicino al turibolo e tiene il turibolo in modo che possa comodamente guidarlo in avanti e ritrarlo indietro verso di sé".[14] Non è necessario battere il vaso del turibolo contro le catenelle.[15]
Due | Tre | |
---|---|---|
Doppi | Le reliquie dei santi
Le immagini dei santi |
/ |
Tripli | Le offerte per il sacrificio della messa
La croce dell'altare Il sacerdote celebrante e i concelebranti Il popolo |
La reliquia della Santa Croce
Le immagini del Signore |
Le offerte (pane e vino) per la messa, invece che con i tre colpi, possono essere incensate facendo sopra di esse il segno della croce con il turibolo.
Con singoli colpi si incensa l'altare girandogli attorno o, se esso è addossato alla parete, passandone prima la parte destra, poi la sinistra.[7]
Note modifica
- ^ Ordinamento generale del Messale romano (OGMR) 276
- ^ OGMR 49 e 123
- ^ OGMR 134
- ^ OGMR 75 e 144
- ^ OGMR 150
- ^ OGMR 276
- ^ a b c OGMR 277
- ^ Missale Romanum 2002, p. 311
- ^ Missale Romanum 2002, p. 341
- ^ Missale Romanum 2002, p. 134
- ^ Il Rito delle Esequie, 10 (cfr. 75)
- ^ Ordinamento generale della Liturgia delle ore, 261
- ^ Rito della comunione fuori della messa e culto eucaristico: Rito dell'esposizione e della benedizione eucaristica, 110
- ^ Caeremoniale Episcoporum, ed. 1886, 1, XXIII, 4, citato in Cerimoniale dei Vescovi Archiviato il 20 febbraio 2012 in Internet Archive., 91
- ^ "It is not necessary to let the bowl strike the chains" (Peter J. Elliott, Ceremonies of the Modern Roman Rite (Ignatius Press 2011), n. 219
Voci correlate modifica
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Incensazioni