Incidenti mortali di Formula 1

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Voce principale: Formula 1.

Qui di seguito vengono riportati tutti gli incidenti mortali di Formula 1. Sono citati i piloti deceduti a seguito di incidenti accaduti durante un fine settimana di gara, o comunque mentre erano alla guida di una vettura di Formula 1, e gli addetti di corsa rimasti vittime di episodi successi mentre prestavano servizio in tali manifestazioni.

Ayrton Senna, deceduto nel Gran Premio di San Marino 1994, è tra i piloti più noti ad avere trovato la morte in Formula 1.

Piloti modifica

Considerazioni storico-statistiche modifica

Dei quarantaquattro piloti di Formula 1 morti, trentadue hanno perso la vita in conseguenza di incidenti capitati nei weekend di campionato, quattro in quelli delle gare non titolate e otto nello svolgimento di test privati. Alla fine della stagione 2023 l'indice di mortalità dei Gran Premi validi per il titolo mondiale, 1101 in totale (comprese le undici edizioni della 500 Miglia di Indianapolis dal 1950 al 1960 che da sole furono teatro di ben otto decessi), è dello 0,0291.

 
Jochen Rindt (al centro), morto nel Gran Premio d'Italia 1970, si fregiò postumamente del titolo.

Il britannico Cameron Earl, morto il 18 giugno 1952 durante un test drive a Nuneaton, nel Warwickshire, fu la prima vittima di un'auto di Formula 1.[1] Sedici piloti sono morti negli anni 1950, undici negli anni 1960, dieci negli anni 1970 – tra i quali l'austriaco Jochen Rindt nel 1970, unico campione del mondo postumo poiché deceduto nelle qualifiche del Gran Premio d'Italia a Monza –, quattro negli anni 1980, due negli anni 1990 e uno negli anni 2010. Undici di loro erano statunitensi, dieci britannici, sette italiani, quattro francesi, tre austriaci e uno per Belgio, Argentina, Germania, Messico, Paesi Bassi, Svizzera, Svezia, Canada e Brasile.

 
François Cevert a bordo della Tyrrell 006 su cui trovò la morte durante il Gran Premio degli Stati Uniti d'America 1973.

Il decesso dell'astro nascente francese François Cevert nelle prove del Gran Premio degli Stati Uniti d'America 1973 a Watkins Glen, in un'epoca in cui queste tragedie erano più frequenti, portò a un primo ripensamento sulla sicurezza dei piloti di Formula 1: scosso da quanto accaduto all'amico e compagno di squadra, Jackie Stewart fu uno dei primi a impegnarsi attivamente contribuendo, dagli anni 1970 in poi, a rendere più sicura la categoria.[2]

Dal 1994, anno della morte nel Gran Premio di San Marino a Imola del brasiliano Ayrton Senna tre volte campione del mondo,[3] al 2015, quando perì il francese Jules Bianchi dopo nove mesi di coma per l'incidente occorsogli l'anno prima nel Gran Premio del Giappone a Suzuka,[4] la Formula 1 ha attraversato più di vent'anni senza lutti.[5]

Elenco modifica

Piloti deceduti a seguito di incidenti avvenuti nel corso dei Gran Premi di Formula 1 validi per il titolo mondiale.

Pilota Data dell'incidente Gara Circuito Sessione Scuderia
  Chet Miller 15 maggio 1953 500 Miglia di Indianapolis Indianapolis Motor Speedway Prove Kurtis Kraft
  Carl Scarborough 30 maggio 1953[6] 500 Miglia di Indianapolis Indianapolis Motor Speedway Gara Kurtis Kraft
  Onofre Marimón 31 luglio 1954 Gran Premio di Germania Nürburgring Nordschleife Prove Maserati
  Manny Ayulo 16 maggio 1955 500 Miglia di Indianapolis Indianapolis Motor Speedway Prove Kuzma
  Bill Vukovich 30 maggio 1955 500 Miglia di Indianapolis Indianapolis Motor Speedway Gara Kurtis Kraft
  Keith Andrews 15 maggio 1957 500 Miglia di Indianapolis Indianapolis Motor Speedway Prove Kurtis Kraft
  Pat O'Connor 30 maggio 1958 500 Miglia di Indianapolis Indianapolis Motor Speedway Gara Kurtis Kraft
  Luigi Musso 6 luglio 1958 Gran Premio di Francia Circuito di Reims Gara Ferrari
  Peter Collins 3 agosto 1958[7] Gran Premio di Germania Nürburgring Nordschleife Gara Ferrari
  Stuart Lewis-Evans 19 ottobre 1958[8] Gran Premio del Marocco Circuito di Ain-Diab Gara Vanwall
  Jerry Unser 17 maggio 1959 500 Miglia di Indianapolis Indianapolis Motor Speedway Prove Kurtis Kraft
  Bob Cortner 19 maggio 1959 500 Miglia di Indianapolis Indianapolis Motor Speedway Prove Cornis
  Chris Bristow 19 giugno 1960 Gran Premio del Belgio Circuito di Spa-Francorchamps Gara Cooper
  Alan Stacey 19 giugno 1960 Gran Premio del Belgio Circuito di Spa-Francorchamps Gara Lotus
  Wolfgang von Trips[9] 10 settembre 1961 Gran Premio d'Italia Autodromo nazionale di Monza Gara Ferrari
  Carel Godin de Beaufort 1º agosto 1964 Gran Premio di Germania Nürburgring Nordschleife Prove Porsche
  John Taylor 7 agosto 1966[10] Gran Premio di Germania Nürburgring Nordschleife Gara Brabham
  Lorenzo Bandini 7 maggio 1967[11] Gran Premio di Monaco Circuito di Monte Carlo Gara Ferrari
  Jo Schlesser 7 luglio 1968 Gran Premio di Francia Circuito di Rouen Gara Honda
  Piers Courage 21 giugno 1970 Gran Premio d'Olanda Circuito di Zandvoort Gara De Tomaso
  Jochen Rindt[12] 5 settembre 1970 Gran Premio d'Italia Autodromo nazionale di Monza Qualifiche Lotus
  Roger Williamson 29 luglio 1973 Gran Premio d'Olanda Circuito di Zandvoort Gara March
  François Cevert 6 ottobre 1973 Gran Premio degli Stati Uniti d'America Watkins Glen International Qualifiche Tyrrell
  Helmuth Koinigg 6 ottobre 1974 Gran Premio degli Stati Uniti d'America Watkins Glen International Gara Surtees
  Mark Donohue 17 agosto 1975[13] Gran Premio d'Austria Österreichring Prove March-Penske
  Tom Pryce[14] 5 marzo 1977 Gran Premio del Sudafrica Circuito di Kyalami Gara Shadow
  Ronnie Peterson 10 settembre 1978[15] Gran Premio d'Italia Autodromo nazionale di Monza Gara Lotus
  Gilles Villeneuve 8 maggio 1982[16] Gran Premio del Belgio Circuito di Zolder Qualifiche Ferrari
  Riccardo Paletti 13 giugno 1982 Gran Premio del Canada Circuito di Montréal Gara Osella
  Roland Ratzenberger 30 aprile 1994 Gran Premio di San Marino Circuito di Imola Qualifiche Simtek
  Ayrton Senna 1º maggio 1994[17] Gran Premio di San Marino Circuito di Imola Gara Williams
  Jules Bianchi 5 ottobre 2014[18] Gran Premio del Giappone Circuito di Suzuka Gara Marussia

Altri piloti della massima formula deceduti a seguito di incidenti avvenuti al di fuori delle gare titolate.

Pilota Data dell'incidente Gara o luogo dei test Sessione Team
  Cameron Earl 18 giugno 1952 MIRA Test ERA
  Charles de Tornaco 18 settembre 1953 Circuito di Modena Test Ferrari
  Mario Alborghetti 11 aprile 1955 Gran Premio di Pau Gara Maserati
  Eugenio Castellotti 14 marzo 1957 Circuito di Modena Test Ferrari
  Harry Schell 13 maggio 1960 BRDC International Trophy Qualifiche Cooper
  Giulio Cabianca 17 febbraio 1961 Circuito di Modena Test Cooper
  Ricardo Rodríguez 1º novembre 1962 Gran Premio del Messico[19] Prove Lotus
  Bob Anderson 14 agosto 1967 Circuito di Silverstone Test Brabham
  Jo Siffert 24 ottobre 1971 Brands Hatch Victory Race Gara BRM
  Peter Revson 22 marzo 1974 Circuito di Kyalami Test pre-gara Shadow
  Patrick Depailler 1º agosto 1980 Hockenheimring Test Alfa Romeo
  Elio De Angelis 14 maggio 1986[20] Circuito Paul Ricard Test Brabham

Addetti di corsa modifica

I decessi non riguardano solo i piloti: nel corso degli anni sei addetti di percorso sono morti in pista durante quattro gare e un warm up. È ricordato per la straziante dinamica e fatalità l'incidente accaduto al Gran Premio del Sudafrica 1977 dove Frederik Jansen van Vuuren, un diciannovenne addetto di gara come pompiere, mentre stava attraversando il tracciato di Kyalami con un estintore per prestare soccorso a Renzo Zorzi, fu investito da Tom Pryce a 270 km/h: il giovane morì sul colpo e l'estintore colpì al capo Pryce uccidendolo a sua volta all'istante.[21]

In precedenza la guardia Richard Huttner e il segnalatore Manfred Schaller erano morti nel warm up del Gran Premio d'Austria 1975 in seguito all'incidente mortale di Mark Donohue.[22] Al Gran Premio d'Italia 2000 il volontario CEA Paolo Gislimberti fu colpito da una ruota staccatasi dall'auto incidentata di Heinz-Harald Frentzen.[23][24] Nel Gran Premio d'Australia 2001 un altro pneumatico, volato via dopo scontro tra le macchine di Jacques Villeneuve e Ralf Schumacher, uccise Graham Beveridge.[25] Infine al Gran Premio del Canada 2013 Mark Robinson fu travolto dalla gru mobile usata per rimuovere la vettura di Esteban Gutiérrez.[26]

Note modifica

  1. ^ (EN) Killed While Testing Racing Car, in The Times, 19 giugno 1952, p. 4.
  2. ^ (EN) Daniel Johnson, Sir Jackie Stewart: Formula One's good old days were actually the bad days, su telegraph.co.uk, 14 marzo 2015.
  3. ^ Antonio Russo, Il giorno che morì Ayrton Senna, su ilpost.it, 1º maggio 2014.
  4. ^ Addio a Jules Bianchi, morto il pilota di F1 vittima di un incidente in Giappone, su repubblica.it, 18 luglio 2015.
  5. ^ (EN) From Ayrton Senna to Jules Bianchi: a timeline of F1 incidents since 1994, su theguardian.com, 18 luglio 2015.
  6. ^ Carl Scarborough morì poco dopo la gara a causa di un'ipertermia.
  7. ^ Peter Collins morì in ospedale poche ore dopo l'incidente per le conseguenze dell'urto della testa contro un albero.
  8. ^ Stuart Lewis-Evans morì il 25 ottobre 1958 a causa delle ustioni riportate.
  9. ^ Assieme a Wolfgang von Trips, nell'incidente morirono anche quattordici spettatori.
  10. ^ John Taylor morì l'8 settembre 1966 a Koblenz, in Germania, per le ustioni riportate.
  11. ^ Lorenzo Bandini morì in ospedale tre giorni dopo la gara in seguito alle ustioni riportate.
  12. ^ Jochen Rindt divenne campione del mondo 1970 di Formula 1 "alla memoria", in quanto nessun concorrente riuscì a superarlo dopo la sua morte nella classifica piloti.
  13. ^ Mark Donohue morì il giorno seguente a Graz, in Austria, a causa dell'emorragia cerebrale riportata. Nell'incidente, perse la vita anche un commissario di percorso.
  14. ^ Un giovane commissario, Frederik Jansen Van Vuuren, stava attraversando la pista con un estintore quando venne investito, morendo sul colpo, da Tom Pryce. Il suo estintore colpì a sua volta il pilota alla testa, uccidendolo all'istante.
  15. ^ Ronnie Peterson morì all'ospedale Niguarda di Milano il giorno seguente.
  16. ^ Gilles Villeneuve morì in ospedale poche ore dopo l'incidente.
  17. ^ Ayrton Senna morì all'ospedale Maggiore di Bologna alle ore 18:39.
  18. ^ Jules Bianchi rimase in coma per più di nove mesi dopo l'incidente e morì il 17 luglio 2015 a Nizza.
  19. ^ Fu un'edizione non titolata del Gran Premio del Messico in vista del suo ingresso, per la stagione successiva, nel calendario ufficiale del campionato del mondo.
  20. ^ Elio De Angelis morì il giorno dopo l'incidente all'ospedale di Marsiglia.
  21. ^ Andrea Villa, Kyalami ’77: la tragedia di Tom Pryce, su f1grandprix.motorionline.com, 6 dicembre 2013.
  22. ^ Gianluca Zippo, F1 GP Austria – Il Circus nella terra di Mozart (1ª parte), su road2sport.com, 13 giugno 2015. URL consultato il 19 luglio 2015 (archiviato dall'url originale il 13 giugno 2015).
  23. ^ Gian Guido Vecchi, Giancarlo Falletti e Toni Visentini, Carambola maledetta, muore un volontario, in Corriere della Sera, 11 settembre 2000, p. 36 (archiviato dall'url originale il 18 febbraio 2013).
  24. ^ La tragedia nella festa. Muore addetto alla pista, su repubblica.it, 10 settembre 2000.
  25. ^ (EN) James Mossop, Australian Grand Prix: Marshal death overshadows Schumacher win, su telegraph.co.uk, 4 marzo 2001.
  26. ^ (EN) Volunteer track worker dies in accident after Canadian Grand Prix, su ctvnews.ca, 9 giugno 2013.

Bibliografia modifica

  • Piero Casucci e Tommaso Tommasi, Sedici morti in 239 Gran Premi, in 25 anni di formula 1, Arnoldo Mondadori Editore, 1975, p. 314.
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