Inondazione di melassa di Boston

catastrofe accidentale avvenuta a Boston nel 1919

L'inondazione di melassa di Boston, nota anche come disastro della melassa, è stato un evento catastrofico verificatosi a Boston (Massachusetts) il 15 gennaio 1919, quando, a causa di alcuni difetti strutturali e dell'elevata temperatura interna, un serbatoio contenente melassa esplose inondando una zona al limitare del centro storico: il North End, posto sulla penisola. Il denso liquido si riversò avanzando a una velocità di 56 km/h, uccidendo 21 persone e ferendone 150.

Inondazione di melassa di Boston
Una parte del North End dopo il disastro
Tipodisastro industriale – esplosioneinondazione
Data15 gennaio 1919
LuogoNorth End, Boston
StatoBandiera degli Stati Uniti Stati Uniti
Coordinate42°22′06.6″N 71°03′21″W / 42.3685°N 71.055833°W42.3685; -71.055833
Conseguenze
Morti21
Feriti150

Contesto storico modifica

All'epoca, la melassa era l'edulcorante più utilizzato negli Stati Uniti. Essa poteva anche essere lasciata fermentare per lunghi periodi ed era impiegata per la produzione di alcol etilico, l'ingrediente attivo di tutta una serie di bevande alcoliche come rum o, a quei tempi, componente essenziale per la fabbricazione di esplosivi e munizioni.[1]

Causa del disastro modifica

L'incidente coinvolse la Purity Distilling Company, in un giorno insolitamente caldo per il mese di gennaio. La melassa stivata nel grande serbatoio attendeva di essere trasferita all'impianto della stessa distilleria, situato tra Willow Street e l'odierna Evereteze Way di Cambridge.

Presso Keany Square, al numero civico 529 della Commercial Street, un enorme serbatoio di melassa, di 15 metri d'altezza e 27 metri di diametro, contenente più di 8 700 000 litri collassò su sé stesso. Questo cedimento provocò un'immensa ondata di melassa, alta tra i 2,5 e i 4,5 metri, che si mosse a una velocità di circa 56 km/h, esercitando una pressione di 200 kilopascal[1]. L'onda di melassa sviluppò una forza sufficiente a sventrare le strutture della vicina stazione di Atlantic Avenue della ferrovia sopraelevata di Boston e fece deragliare un treno dai binari[2]. Al termine del rovinoso sversamento, la melassa si solidificò a causa delle basse temperature dei giorni successivi di quel gennaio, creando uno strato superficiale particolarmente denso e rigido che rese più difficoltose le manovre per i soccorsi e il ripristino della normalità.[3]

Ripulitura dell'area modifica

 
L'area coinvolta nel disastro

Per ripulire la zona della città coinvolta dal disastro si è calcolato che occorsero circa 87 000 ore e sei mesi di lavoro, oltre a una spesa molto ingente. Tuttavia a distanza di parecchi anni la zona odorava ancora di melassa.[3]

I cittadini residenti nell'area agirono in una azione di protesta collettiva, una delle prime class action organizzate nel Massachusetts, contro la United States Industrial Alcohol Company (USIA) che aveva acquistato l'area di distillazione nel 1917. La società sostenne a sua difesa che il serbatoio era stato fatto saltare in aria da un gruppo anarchico di italiani, essendo esso ubicato a ridosso di un quartiere popolare di immigrati,[4] poiché la minoranza di italiani sarebbe stata contraria all'impiego dell'etanolo per la produzione bellica.

L'indagine, il processo e la sentenza modifica

Tuttavia, dopo tre anni di indagini e di udienze, l'USIA venne ritenuta unica responsabile del disastro dal perito nominato dal tribunale. Venne inoltre accertato che il serbatoio non venne costruito correttamente, inoltre vi furono testimonianze che esso presentava falle con piccole perdite e si ipotizzò che la causa scatenante del collasso del serbatoio, già indebolito dai suoi difetti strutturali, fu un'esplosione causata dal gas generato dalla fermentazione della melassa.

La compagnia dovette quindi pagare 600 000 dollari per l'accordo extragiudiziale, corrispondenti a circa 6,6 milioni di dollari del 2005[5].

Il serbatoio non fu mai ricostruito e l'area fu adibita a campo da baseball di proprietà comunale.

Commemorazione modifica

 
Edizione del 16 gennaio 1919 del The Boston Post.

Una piccola targa ricorda l'evento all'ingresso del Puopolo Park, situato nell'area ricreativa chiamata Langone[6], area che ha preso il posto della struttura industriale della Purity Distilling Company.

Nella targa, intitolata Boston Molasses Flood, si legge:

(EN)

«On January 15, 1919, a molasses tank at 529 Commercial Street exploded under pressure, killing 21 people. A 40-foot wave of molasses buckled the elevated railroad tracks, crushed buildings and inundated the neighborhood. Structural defects in the tank combined with unseasonably warm temperatures contributed to the disaster.»

(IT)

«Il 15 gennaio 1919, un serbatoio di melassa al numero 529 di Commercial Street esplose per l'eccesso di pressione interna, uccidendo 21 persone. Si formò un'onda di 40 piedi di melassa che piegò i binari della ferrovia sopraelevata, distrusse edifici e inondò il quartiere. I difetti strutturali del serbatoio combinati con una temperatura ambientale insolitamente elevata contribuirono al disastro.»

Le guide turistiche della città di Boston spesso nei tour della città vecchia ricordano l'evento con il neologismo The Boston Molassacre.

Note modifica

  1. ^ a b (EN) Stephen Puleo, Dark Tide: The Great Boston Molasses Flood of 1919, p. 11. Beacon Press, 2004, ISBN 0-8070-5021-0.
  2. ^ (EN) Great Molasses Flood, su massmoments.org, Massachusetts foundation for the Humanities. URL consultato il 16 dicembre 2006 (archiviato il 18 settembre 2008).
  3. ^ a b (EN) Edwards Park, Eric Postpischil's Molasses Disaster Pages, Smithsonian Article, in Eric Postpischil's Domain, vol. 14, n. 8, Smithsonian Institution, 24 novembre 2004, pp. 213–230. URL consultato il 16 dicembre 2006.
  4. ^ (EN) What caused the great Boston Molasses Flood?, su masshist.org, The Massachusetts Historical Society. URL consultato il 16 giugno 2008 (archiviato il 15 luglio 2008).
  5. ^ (EN) Was Boston once literally flooded with molasses?, su The Straight Dope, The Chicago Reader. URL consultato il 16 dicembre 2006 (archiviato il 30 dicembre 2006).
  6. ^ (EN) Places to go, su bostonharborwalk.com. URL consultato il 29 marzo 2014 (archiviato dall'url originale il 13 settembre 2013).

Bibliografia modifica

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Collegamenti esterni modifica

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