Introitus (Stravinskij)

Introitus è una composizione di Igor' Fëdorovič Stravinskij per coro e orchestra scritta nel 1965 per commemorare il poeta T.S. Eliot morto il 4 gennaio di quell'anno. L'opera appartiene al periodo seriale dell'autore.

Introitus
CompositoreIgor' Stravinskij
Epoca di composizione1965
Prima esecuzione17 aprile 1965
PubblicazioneBoosey & Hawkes, New York, 1965
DedicaIn memoriam T.S.Eliot
Durata media4 min. circa
Organicovedi sezione

Storia modifica

Gli ultimi anni della produzione musicale di Stravinskij comprendono quasi esclusivamente opere di carattere religioso e opere in memoria di amici o personalità scomparse. Il compositore nel 1962 aveva scritto Anthem sul testo dell'ultimo dei Quattro quartetti, Little Gidding, di T.S. Eliot, il poeta anglo-americano divenuto da allora suo caro amico. L'affinità fra i due si sviluppò soprattutto dal fatto che essendo entrambi nati ed educati in una confessione non cattolica, finirono, col passare del tempo, ad avvicinarsi alla Chiesa romana[1]. Quando il 4 gennaio del 1965 il grande poeta venne a mancare, Stravinskij iniziò subito a scrivere un'opera in sua memoria, quasi incanalando in tal modo nella musica il dolore per la perdita. Il lavoro fu terminato in pochissimo tempo, il 17 febbraio. L’Introitus è scritto sulla base del testo del Requiem, tratto dalla Missa pro defunctis liturgica; l'esecuzione prevede un coro maschile e sette strumenti. La prima esecuzione avvenne a Chicago nell’Orchestra Hall il 17 aprile 1965.

Testo modifica

Requiem aeternam dona eis, Domine, et lux perpetua luceat eis.
Te decet hymnus, Deus, in Sion, et tibi reddetur votum in Jerusalem; exaudi orationem meam, ad te omnis caro veniet.
Requiem aeternam dona eis, Domine, et lux perpetua luceat eis.

Analisi modifica

L’Introitus è un brano intenso e cupo; l'utilizzo di sole voci maschili e di strumenti dal timbro grave e percussivo riportano immediatamente, e in maniera toccante, a ricordare i misteri oscuri dell'eternità[2].

La struttura dell'opera si basa su tre sezioni che si rifanno alle tre parti principali del testo. La frase iniziale è cantata dal coro in modo semplice e chiaro e viene quindi ripetuta fino al dona eis, Domine in maniera declamata. Dopo un momento in cui entrano la viola e il contrabbasso piegati a un uso percussivo per adeguarsi a timpani e tam-tam, i bassi da soli cantano il Te decet hymnus. Exaudi orationem meam viene recitato a mezza voce da tenori e bassi uniti che riprendono poi la parte finale del Requiem aeternam[3]. L'arpa e il pianoforte sottolineano le tre sezioni con un insieme cromatico di accordi.

Organico modifica

Coro formato da tenori e bassi; arpa, pianoforte, timpani, tam-tam, viola, contrabbasso.

Note modifica

  1. ^ Roman Vlad, Strawinsky, Torino, Einaudi, 1958, p. 297.
  2. ^ Robert Siohan, Stravinsky, Parigi, Editions du Seuil, 1959.
  3. ^ Roman Vlad, Strawinsky, Torino, Einaudi, 1958, p. 320.

Collegamenti esterni modifica

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