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L'iperpatia è un'aumentata percezione dolorosa di uno stimolo sensoriale ed è classificata tra le iperestesie. Il termine deriva dal greco hyper, oltre, e patheia, dolore[1] ed è stato coniato nel 1927 dal medico tedesco Otfrid Foerster[2][3].

Differisce dall'iperalgesia che presenta una clinica sovrapponibile, sebbene sia solitamente limitata a piccole aree cutanee a causa della sua eziologia periferica; nell'iperpatia invece la sensazione dolorosa coinvolge grandi aree del corpo, sino a divenire talvolta generalizzata, dal momento che la sua causa è da attribuirsi a una lesione del sistema nervoso centrale, in particolar modo quelle legate al talamo[1]. Si differenzia inoltre dall'allodinia, ovvero una percezione dolorosa in assenza di stimoli che possano provocare il dolore[1].

Tale condizione si realizza a causa di una riduzione generalizzata della soglia del dolore per stimoli sensoriali[1].

Note modifica

  1. ^ a b c d Jan Dirk Blom, A Dictionary of Hallucinations, Springer, 2010, pp. 250-1, ISBN 1-4419-1223-1.
  2. ^ O. Foerster, Die Leitungsbahnen des Schmerzgefühls und die chirurgische Behandlung der Schmerzzustände, in J Neurol Psychopathol, vol. 8, n. 29, luglio 1927, pp. 85–86, PMC 1068515.
  3. ^ Barnes Woodhall, Peripheral nerve regeneration: a follow-up study of 3,656 World War II injuries, National Academies, 1957, p. 336.

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