Iridium (satellite)

Iridium è un sistema di satelliti per telecomunicazioni, il cui nome deriva dall'elemento iridio che nella tavola periodica degli elementi è il 77, esattamente pari al numero di satelliti che il progetto prevedeva di mettere in orbita. In realtà, a fine luglio 2018[1] solo 72 in orbita, di cui 66 operativi (il cui numero nella tavola periodica identifica il disprosio) e 6 di riserva.

Iridium
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StatoBandiera degli Stati Uniti Stati Uniti
Forma societariaPublic company
Fondazione2001
Sede principaleMcLean
Persone chiaveMatthew J. Desch (CEO), Thomas J. Fitzpatrick (CFO), Suzi McBride (COO)
SettoreTelecomunicazioni
ProdottiSatelliti
Fatturato560 milioni $ (2019)
Dipendenti500 (2019)
Sito webwww.iridium.com/
Un satellite Iridium.

I satelliti sono definiti a bassa quota o LEO (Low Earth Orbit) (780 km dalla superficie terrestre) ed offrono, grazie anche alla commutazione diretta effettuata a bordo dei satelliti, una qualità di trasmissione simile ai cellulari terrestri, limitando il ritardo tipico dei satelliti in orbita geostazionaria o GEO - Geostationary Earth Orbit (posizionati a circa 36.000 km dalla superficie terrestre) quali Thuraya ed Inmarsat.

Descrizione modifica

Il sistema Iridium è l'unico servizio di telecomunicazione satellitare globale: è possibile utilizzare infatti i servizi Iridium in tutto il pianeta comprese le aree polari. Recentemente è stato inglobato nel Tsunami Warning System in quanto il sistema Iridium continua a fornire il servizio anche in caso di terremoti, uragani, inondazioni e disastri naturali, anche se una o più stazioni di terra (gateway) venissero distrutte; la continuità del servizio è garantita dall'ISL (InterSatellite Link) con cui è possibile instradare le chiamate direttamente attraverso i satelliti. Questa caratteristica insieme al fatto che le comunicazioni non sono influenzate dalle condizioni atmosferiche, rende l'Iridium un importante mezzo di soccorso in caso di calamità naturali o disastri.

 
Michele Pontrandolfo usa un telefono Iridium per comunicare durante una spedizione polare

I terminali portatili Iridium supportano l'invio/ricezione di SMS (servizio non attivo da/per i GSM italiani) ed email, ed hanno una porta mini USB per la connessione dati a bassa velocità 10 kb/s. Sono anche disponibili dei terminali per installazioni fisse su imbarcazioni in grado di assicurare oltre ai servizi voce anche la possibilità di connettersi ad Internet a banda larga.

Famosi tra gli astrofili sono i cosiddetti Iridium flare, dei lampi molto luminosi dovuti alla riflessione dei raggi solari da parte delle antenne degli omonimi satelliti.

Terminali modifica

Terminali prima generazione modifica

  • Kyocera SD-66K e SS-66K - telefoni portatili, fuori produzione
  • Motorola 9500, 9505 e 9505A - telefoni portatili, fuori produzione
  • Motorola 9501 Pager - ricezione messaggi di testo, fuori produzione

Terminali seconda generazione modifica

  • Iridium 9575 (o Extreme) - telefono portatile resistente ad urti e con supporto GPS
  • Iridium 9555 - telefono portatile palmare voce e dati 10 kb/s
  • Thrane & Thrane Sailor SC4000 - terminale voce e dati 10 kb/s per installazioni fisse su navi/yacht
  • Iridium OpenPort - terminale voce e dati fino a 128 kb/s per installazioni fisse su navi/yacht
  • Iridium SBDpro - terminale satellitare per il tracciamento veicolare tramite l'invio cadenzato della posizione GPS
  • Iridium 9602 - modulo OEM per integrazione in applicazioni che necessitano dell'invio/ricezione via satellite di brevi messaggi di testo

Iridium NEXT modifica

La nuova costellazione Iridium NEXT verrà realizzata dalla Thales Alenia Space (joint venture franco-italiana 67% Thales, 33% Leonardo-Finmeccanica) con un investimento da parte di Iridium di 2,1 miliardi di dollari.

La copertura di Iridium NEXT sarà ottenuta dall'uso di 81 satelliti:

  • 66 satelliti in orbita LEO che rimpiazzeranno gli attuali
  • 6 satelliti in orbita come ricambio
  • 9 satelliti a terra come ricambio

Note modifica

  1. ^ L'ultimo lancio del Falcon 9 B5 il 25 luglio 2018, avvenuto da Vandenberg Air Force Base, ha portato in orbita i satelliti 154, 155, 156, 158, 159, 160, 163, 164, 165, 166 (cfr. spaceflightnow)

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Collegamenti esterni modifica

Controllo di autoritàVIAF (EN6518147425865045040008 · LCCN (ENno2016120902 · WorldCat Identities (ENlccn-no2016120902