Isidoro Quaglio
Isidoro Quaglio (Rovigo, 11 luglio 1942 – Rovigo, 2 aprile 2008) è stato un rugbista a 15, allenatore di rugby a 15 e canottiere italiano, vincitore del titolo nazionale sia nel rugby a 15 che nel canottaggio; da allenatore guidò la Nazionale italiana di rugby.
Isidoro Quaglio | ||
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Isidoro Quaglio al Rovigo (anni settanta) | ||
Dati biografici | ||
Paese | Italia | |
Altezza | 191 cm | |
Peso | 105 kg | |
Familiari | Nicola Quaglio (nipote) | |
Rugby a 15 | ||
Ruolo | Seconda linea | |
Ritirato | 1978 | |
Carriera | ||
Attività giovanile | ||
1956-58 | Rovigo | |
Attività di club[1] | ||
1958-63 | Rovigo | |
1963-67 | Bologna | |
1967-68 | Bourgoin-Jallieu | |
1968-78 | Rovigo | |
Attività da giocatore internazionale | ||
1970-76 | Italia | 15 (0) |
Attività da allenatore | ||
1977 | Italia | |
1986-88 | Villadose | |
1. A partire dalla stagione 1995-96 le statistiche di club si riferiscono ai soli campionati maggiori professionistici di Lega | ||
Statistiche aggiornate al 2 aprile 2008 |
Biografia modifica
Isidoro Quaglio nacque a Rovigo nel 1942 e iniziò a praticare fin da giovanissimo sia il rugby che il canottaggio[1].
All'età di 16 anni esordì in serie A nel Rovigo, nel quale giocò fino alla partenza per il servizio militare, che svolse nel corpo dei Corazzieri[2]; durante le armi fu canottiere per il suo gruppo militare con cui si aggiudicò il titolo nazionale dell'otto con nel 1963[2]. Ripresa l'attività rugbistica, fu ingaggiato dal Bologna e, tornato alla vita civile, fu in Francia al Bourgoin-Jallieu, città nella quale si era trasferito dopo che il club gli aveva trovato un impiego[1] al fine di assicurargli il permesso di soggiorno[1].
Dopo una stagione oltralpe, tornato in Italia, riprese a giocare nel Rovigo in cui rimase fino al termine della sua carriera che avvenne nel 1978. Nel decennio a Rovigo vinse lo scudetto del 1975-76.
Tra il 1970 e il 1976 disputò 15 incontri in Nazionale (di cui 14 test match), e prese parte anche al tour in Africa meridionale del 1973 capitanato da Marco Bollesan, nel quale l'Italia vinse contro la selezione coloured del Sudafrica, i Leopards[3]
Nel 1977 fu anche allenatore della Nazionale[1], a seguito delle dimissioni di Roy Bish, di cui era secondo, sebbene per solo due incontri di Coppa FIRA: vittoria contro la Polonia 29-3 e rovescio contro la Romania per 0-69, la peggior sconfitta azzurra fino ad allora.
In seguito Quaglio rimase nell'ambiente come tecnico e promotore dell'attività rugbistica[1]; colpito da un tumore al colon, morì a Rovigo il 2 aprile 2008 a 66 anni ancora da compiere. I funerali si tennero il 4 aprile successivo sul terreno dello stadio Mario Battaglini, campo di casa della compagine rodigina[4].
Palmarès modifica
Onorificenze modifica
— 27 febbraio 1990
— 1970
Note modifica
- ^ a b c d e Isidoro Quaglio, n. 1, Regione Veneto, marzo 2007. URL consultato il 30 gennaio 2016 (archiviato dall'url originale il 7 giugno 2009).
- ^ a b Favetto, pagg. 206-07.
- ^ Premi per la Nazionale 1973. In passerella 27 campioni, in la Tribuna di Treviso, 15 marzo 2008. URL consultato il 30 gennaio 2016.
- ^ Commozione per Doro Quaglio. L'addio allo stadio Battaglini, in il Resto del Carlino, 6 aprile 2008. URL consultato il 30 gennaio 2016.
- ^ Onorificenze conferite su iniziativa del presidente della Repubblica, in Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana, n. 173, 24 luglio 1992, p. 14. URL consultato il 28 ottobre 2019.
- ^ Benemerenze sportive: Isidoro Quaglio, su coni.it, Comitato olimpico nazionale italiano. URL consultato il 28 ottobre 2019.
Bibliografia modifica
Altri progetti modifica
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Isidoro Quaglio
Collegamenti esterni modifica
- (EN) Statistiche internazionali di Isidoro Quaglio, su espn.co.uk, ESPN Sports Media Ltd.