Isn't Anything

album dei My Bloody Valentine del 1988

Isn't Anything è il primo album discografico del gruppo musicale irlandese My Bloody Valentine, pubblicato nel 1988 dalla Creation Records.

Isn't Anything
album in studio
ArtistaMy Bloody Valentine
Pubblicazione1º novembre 1988
Durata37:48
Dischi1
Tracce12
GenereRock alternativo
Shoegaze
EtichettaCreation Records
ProduttoreMy Bloody Valentine
My Bloody Valentine - cronologia
Album precedente
Album successivo
(1991)

Descrizione modifica

È il primo LP della band, che fino ad allora, infatti, si era limitata alla pubblicazione di EP. Come già nel EP precedente You Made Me Realise, i brani sono costruiti sul suono ipnotico delle chitarre distorte, suonate con l'uso costante della leva tremolo. Si passa da brani estatici, come Lose My Breath e No More Sorry, a pezzi più aggressivi ma non meno coinvolgenti, come Nothing Much to Lose.

L'album, subito di grande influenza per molte band, ebbe un ottimo riscontro di critica[1], e portò all'esplosione dello shoegaze.

Tracce modifica

Tutti i brani sono di Kevin Shields, eccetto dove indicato.

  1. Soft as Snow (but Warm Inside) (Shields, Colm Ó Cíosóig) – 2:21
  2. Lose My Breath (Bilinda Butcher, Shields) – 3:37
  3. Cupid Come (Butcher, Shields) – 4:27
  4. (When You Wake) You're Still in a Dream (O'Ciosoig, Shields) – 3:16
  5. No More Sorry (Butcher, Shields) – 2:48
  6. All I Need – 3:04
  7. Feed Me with Your Kiss – 3:54
  8. Sueisfine (Shields, O'Ciosoig) – 2:12
  9. Several Girls Galore (Butcher, Shields) – 2:21
  10. You Never Should – 3:21
  11. Nothing Much to Lose – 3:16
  12. I Can See It (but I Can't Feel It) – 3:10

Formazione modifica

Classifiche modifica

Classifica (2021) Posizione
massima
Australia[2] 45
Regno Unito[3] 22

Note modifica

  1. ^ Isn't Anything - My Bloody Valentine | AllMusic
  2. ^ (EN) ARIA Top 50 Albums for week of 31 May 2021, su aria.com.au, ARIA Charts. URL consultato il 28 maggio 2021.
  3. ^ (EN) Isn't Anything - Full Official Chart History, su officialcharts.com, Official Charts Company. URL consultato il 28 maggio 2021.

Collegamenti esterni modifica

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