L'isola di Sverdrup (in russo Остров Свердрупа, ostrov Sverdrupa) è un'isola russa bagnata dal mare di Kara.

Isola di Sverdrup
Остров Свердрупа
Geografia fisica
LocalizzazioneMare di Kara
Coordinate74°35′N 79°27′E / 74.583333°N 79.45°E74.583333; 79.45
Superficie47 km²
Dimensioni15 × 10 km
Altitudine massima33 m s.l.m.
Geografia politica
NazioneBandiera della Russia Russia
Circondario federaledella Siberia
Kraj  Krasnojarsk
RajonTajmyrskij
Demografia
Abitanti0
Cartografia
Mappa di localizzazione: Mar Glaciale Artico
Isola di Sverdrup
Isola di Sverdrup
Mappa di localizzazione: Federazione Russa
Isola di Sverdrup
Isola di Sverdrup
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Amministrativamente appartiene al distretto di Tajmyr del Territorio di Krasnojarsk, nel Circondario federale della Siberia.

Non va confusa con le isole Sverdrup, che si trovano nel Nunavut, in Canada.

Geografia modifica

L'isola è situata nella parte centro-meridionale del mare di Kara, circa 120 km a nord della cittadina di Dikson, sulla costa siberiana, e a 90 km dalle isole dell'Istituto Artico. Fa parte della Riserva naturale del Grande Artico.[1]

L'isola ha una lunghezza di 15 km e una larghezza di 10 km. La superficie è di 47 km².
La parte centrale è collinare e raggiunge i 33 m s.l.m. ma, ai bordi della zona e lungo le coste, il territorio diventa sabbioso e piatto. Nella parte occidentale si apre un'ampia baia.

Flora e fauna modifica

Il territorio è coperto da vegetazione tipica della tundra, ovvero da muschi e licheni. La fauna è composta da volpi artiche e lemming; tra gli uccelli, sono presenti alcuni caradriiformi come il piovanello pancianera.[2]

Storia modifica

L'isola fu scoperta da una spedizione norvegese nel 1893 e fu dedicata all'esploratore polare norvegese Otto Sverdrup.

Note modifica

  1. ^ (EN) Informazioni sulla Riserva dell'Artico su Bigartic.ru, su bigarctic.ru. URL consultato il 6 gennaio 2012 (archiviato dall'url originale il 24 aprile 2008).
  2. ^ (EN) P.S. Tomkovič, Breeding conditions for waders in Russian tundras in 1993 (PDF), in International waders studies, 1998, pp. 124-131. URL consultato il 7 gennaio 2012 (archiviato dall'url originale il 7 giugno 2011).

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