Italo Briano

editore, pubblicista e divulgatore scientifico italiano (1901-1985)

Italo Briano (Savona, 7 gennaio 1901Milano, 2 dicembre 1985) è stato un editore, pubblicista e divulgatore scientifico italiano.

Formazione e studi modifica

Figlio di un macchinista delle Ferrovie dello Stato (FS), autodidatta, durante gli anni di servizio nelle FS conseguì dapprima il diploma di ragioniere e poi la laurea in Economia e Commercio[1]

Attività professionale modifica

Nelle Ferrovie dello Stato modifica

Fu assunto dalle FS nel 1917 e assegnato agli uffici periferici dapprima del Servizio Materiale e Trazione e poi del Servizio Movimento, nel quale lavorò prima come capo stazione in varie località del nord Italia e poi nell'Ufficio Movimento della direzione compartimentale di Genova (occupandosi della predisposizione degli orari), rimanendo in attività fino al 1943, quando, a seguito di sua richiesta causata dalla volontà di evitare il trasferimento in sede politicamente sgradita, fu collocato a riposo[1][2][1].

Attività editoriale modifica

Dopo il pensionamento fondò, a Genova, una propria casa editrice, la "Briano editore", che fino al 1970 pubblicò manuali universitari e testi di tecnica grafica[1].

Pioniere del fermodellismo in Italia e in Europa modifica

Per promuovere il fermodellismo[3] assunse, con la ragione sociale Modelprodotti, la rappresentanza di varie ditte produttrici di attrezzature e materiali per il modellismo e, con quella di Modelcarta, produsse e vendette modelli in cartoncino. D'intesa con l'importatore della Rokal, pioniera della scala TT, promosse la realizzazione di modelli speciali per il mercato italiano.[4][5]

Fu il fondatore e il primo presidente, per cinque anni, della Federazione italiana modellisti ferroviari e amici della ferrovia[6], e della federazione MOROP, acronimo di Verband der Modelleisenbahner und Eisenbahnfreunde Europas/Union Européenne des Modélistes Ferroviaires et des Amis des Chemin de Fer[1][7].

Fu il fondatore, e direttore dal 1951 al 1974, della rivista Italmodel ferrovie[8], alla quale collaborò, anche con lo pseudonimo di Ranio Lobita, con numerosi articoli di divulgazione ferroviaria e di tecnica modellistica[4][9].

Con la propria casa editrice a partire dagli anni cinquanta pubblicò anche la serie degli album Locomotive F.S. Italia e Carri e carrozze F.S. Italia, raccolte di schede tecniche e disegni sui materiali rotabili delle FS, i cui contenuti furono compendiati nell'album Il parco trazione F.S. ieri e oggi[10] (a quel tempo era quasi inesistente, in Italia, una produzione editoriale divulgativa sulle ferrovie), il ponderoso Manuale del fermodellista[11], alcune collane di libri introduttivi alla pratica del modellismo.[4][12] e manuali di fotografia e cinematografia per amatori.

Dopo il ritiro dalle altre attività compendiò le proprie conoscenze in una Storia delle ferrovie in Italia.[4], in tre volumi.

La sua idea del fermodellismo modifica

Pietro Merlo, come lui dirigente movimento FS, feramatore e fermodellista, riassunse le posizioni del Briano richiamando "[...] la sua concezione 'umana' del fermodellismo, come occasione di incontro ed amicizia vera fra uomini e le loro famiglie, uomini accomunati dalla stupenda passione per le ferrovie ed i piccoli treni" (Un ricordo di Italo Briano, p. 30). Inoltre sottolineò la sua attenzione a un "fermodellismo di esercizio", giacché "Per Briano, premessa a un fermodellismo maturo era ed è la conoscenza della ferrovia e della sua storia; non solo treni, ma anche segnali, stazioni, regole di circolazione, orari ecc." (Un ricordo di Italo Briano, p. 30).

Vita privata modifica

Italo Briano fu sposato ed ebbe due figli, Marisa e Renato. Renato Briano, direttore del personale della Ercole Marelli, fu ucciso dalle Brigate Rosse il 12 novembre 1980.[13][2]

Opere modifica

  • Storia delle ferrovie in Italia, Milano, Cavallotti Editore, 1977 (volume 1: Le vicende; volume 2: La tecnica 1; volume 3: La tecnica 2). Indici: [2], [3], [4]
  • Manuale del Fermodellista, 5ª edizione, Editoriale News, 1983

Note modifica

  1. ^ a b c d e Italo Briano, Storia delle ferrovie in Italia, vol. 1. Le vicende, Milano, Cavallotti, 1977, aletta di 1. di sovraccoperta e p. 277.
  2. ^ a b Perché Italo Briano.
  3. ^ "Termine, se non da lui coniato, da lui certamente reso popolare": cf In memoria di Italo Briano, in I treni oggi, 7 (1986), n. 57, p. 34.
  4. ^ a b c d In memoria di Italo Briano, in I treni oggi, 7 (1986), n. 57, p. 34.
  5. ^ Grande storia di piccole rotaie.
  6. ^ La Federazione Italiana Modellisti Ferroviari (F.I.M.F.), in HO Rivarossi, 3 (1956), n. 13, p. 30
  7. ^ I difficili inizi del fermodellismo italiano., su clamfer.it. URL consultato il 25 febbraio 2013 (archiviato dall'url originale il 19 aprile 2016).
  8. ^ HO Rivarossi.
  9. ^ [1]
  10. ^ Genova, Briano, 1962; 2ª ed. 1968
  11. ^ Che ebbe cinque edizioni e diverse ristampe.
  12. ^ Antonio Gamboni, I difficili inizi del fermodellismo italiano., su clamfer.it. URL consultato il 25 febbraio 2013 (archiviato dall'url originale il 19 aprile 2016).
  13. ^ Notizie flash, in I treni oggi, 2 (1981), n. 5, p. 4.

Bibliografia modifica

  • In memoria di Italo Briano, in I treni oggi, 7 (1986), n. 57, p. 34
  • Pietro Merlo, Un ricordo di Italo Briano, in Bollettino FIMF, 41 (2002), n. 248, pp. 30-31
  • Claudio Pedrazzini, Ricordo del dottor Briano, padre dell'editoria ferroviaria amatoriale italiana. Nel 30º anniversario della scomparsa, in Mondo ferroviario. Sui binari del mondo per cultura, hobby e turismo, (2015), n. 338, pp. 51–57

Voci correlate modifica

Collegamenti esterni modifica

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