Joseph Joachim

violinista, direttore d'orchestra e compositore ungherese
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Joseph Joachim[1][2] (in ungherese: Joachim József; Köpcsény, 28 giugno 1831Berlino, 15 agosto 1907) è stato un violinista, direttore d'orchestra, compositore e insegnante ungherese.

Joseph Joachim poco più che ventenne in un pastello di Adolph von Menzel del 1853

Biografia modifica

Joseph Joachim nacque a Kittsee[3], vicino a Bratislava ed Eisenstadt, settimo degli otto figli di Fanny e Gyula Joachim, mercante di lana della locale comunità ebraica, che era una delle celebri "Sette Comunità" (Siebengemeinden) ungheresi sotto la protezione della nobile famiglia Esterházy.

Nel 1833 la sua famiglia si trasferì a Pest, dove Joseph studiò violino con Stanislaus Serwaczynski, primo violino all'Opéra di quella città (e successivamente insegnante anche di Henryk Wieniawski). Nel 1839 proseguì gli studi al Conservatorio di Vienna sotto la guida prima e per breve tempo di Miska Hauser e Georg Hellmesberger, poi sotto quella ben più rilevante di Joseph Böhm. Dopo l'esperienza viennese fu ospitato da sua cugina Fanny Wittgenstein (nonna del filosofo Ludwig Wittgenstein) per consentirgli di vivere e studiare a Lipsia, dov'era diventato un protetto di Felix Mendelssohn che allora dirigeva la Gewandhausorchester Leipzig. Nella sua prima esibizione con quella eminente formazione orchestrale, Joachim suonò il Concerto per violino di Heinrich Wilhelm Ernst, ma la sua più celebre performance sotto la direzione di Mendelssohn fu senza dubbio quella di Londra del 1844: l'esecuzione da parte del violinista ancora dodicenne del Concerto per violino di Ludwig van Beethoven fu un vero trionfo.

 
Joseph Joachim

Dopo la morte di Mendelssohn, Joachim rimase a Lipsia, insegnando al Conservatorio e suonando in primo leggio con Ferdinand David nella Gewandhausorchester. Nel 1848, Franz Liszt andò a vivere a Weimar, con l'intenzione di ristabilire la reputazione di "Atene della Germania" che aveva quella città. Joachim suonò nell'orchestra di Liszt come primo violino di spalla, e per molti anni abbracciò l'idea di una nuova "musica psicologica", come la chiamava lui. Nel 1852 andò ad Hannover, nello stesso periodo in cui maturò in lui una forte disapprovazione per la Nuova Scuola Tedesca (Liszt, Wagner, Berlioz, e i loro seguaci, come fu definita dal giornalista Franz Brendel). La sua definitiva rottura con Liszt avvenne nell'agosto del 1857 quando gli scrisse: "Non mi è assolutamente simpatica la tua musica; contraddice tutto ciò che dalla prima giovinezza ho appreso come nutrimento per la mente dallo spirito dei nostri grandi maestri."

Ad Hannover Joachim trascorse il periodo più prolifico per la sua composizione. Durante questo periodo, suonò frequentemente con Clara Schumann e Johannes Brahms, sia privatamente che pubblicamente. Nel 1860 Brahms e Joachim contribuirono alla stesura di un manifesto contro la musica "progressiva" della Nuova Scuola Tedesca. Generalmente questo manifesto fu considerato un passo falso, e fu giudicato con ironia e ostilità.

Il 10 giugno del 1863 Joachim sposò la cantante Amalie Weiss (Schneeweiss). Nel 1866 si trasferì a Berlino, dove fondò e diresse la Hochschule für ausübende Tonkunst, nuovo dipartimento dell'Universität der Künste Berlin. Qui fondò anche un'orchestra e, nel 1869 il Quartetto d'Archi Joachim, che presto ottenne una grande fama a livello europeo.

Nel 1884 Joachim e sua moglie si separarono dopo che lui si convinse che lei aveva una relazione con l'editore di Brahms, Fritz Simrock. Brahms, certo che le supposizioni di Joachim fossero infondate, scrisse una lettera amichevole ad Amalie, che più avanti lei avrebbe usato come prova nel processo di divorzio contro di lei. Questo fatto comportò per due anni un raffreddamento nel rapporto di amicizia che legava Joachim e Brahms, che fu ripristinato con la composizione del Concerto per violino e violoncello che Brahms scrisse come offerta di pace a Joachim.

A Berlino, il 17 agosto del 1903, registrò due lati per la Gramophone Company (G&T), che pervengono a noi come un'affascinante e valente fonte di informazioni sullo stile violinistico dell'Ottocento. Joachim è il primo violinista conosciuto a registrare musica.

Joachim rimase a Berlino fino alla sua morte avvenuta nel 1907.

L'amicizia con Brahms modifica

La carriera di Joachim fu segnata profondamente dall'amicizia con Johannes Brahms. La collaborazione fra i due musicisti portò benefici a entrambi. L'opera più significativa che simboleggia questa amicizia è sicuramente il Concerto per violino e orchestra di Brahms (op. 77). Nella stesura di questo concerto, Brahms fu molto aiutato da Joachim specialmente in materia di tecnica violinistica, come si può osservare nel loro carteggio. La cadenza di questo concerto che solitamente viene eseguita, è stata scritta da Joachim. A questo proposito si possono citare anche altre cadenze che Joachim scrisse per vari concerti (fra cui i concerti per violino di Mozart).

Composizioni modifica

  • Op. 1 Andantino e Allegro scherzoso per violino e pianoforte (1848, dedicato a Joseph Böhm)
  • Op. 2 Tre pezzi (circa 1848-1852), Romanze, Fantasiestück, Eine Frühlingsfantasie.
  • Op. 3 Concerto per Violino in un movimento (Sol minore, dedicato a Franz Liszt) (1851)
  • Op. 4 "Hamlet" Overture (1853)
  • Op. 5 Tre pezzi per violino e pianoforte: Lindenrauschen, Abendglocken, Ballade; (dedicati a Gisela von Arnim)
  • Op. 6 "Demetrius" Overture (Hermann Grimm, dedicated to Franz Liszt)
  • Op. 7 "Henry IV" Overture (1854)
  • Op. 8 Overture a una Commedia di Gozzi (1854)
  • Op. 9 Hebrew Melodies per viola e pianoforte
  • Op. 10 Variazioni per viola e pianoforte (circa 1860)
  • Op. 11 Concerto per violino n. 2 in Re minore "alla maniera ungherese" (1861)
  • Op. 12 Notturno per violino e orchestra in La maggiore (1858)
  • Concerto per violino n. 3 in Sol maggiore (1875)
  • Op. 13 Overture elegiaca "In Memoriam Heinrich von Kleist" (circa 1877)
  • Scene dal Demetrio di Schiller (1878)
  • Overture in Do maggiore (1896)
  • Due marce per orchestra
  • Andantino in La minore per violino e orchestra
  • Romanza in si bemolle maggiore' per violino e pianoforte
  • Romanza in do maggiore per violino e pianoforte
  • Variazioni per violino e orchestra in Mi minore

Discografia modifica

  • Joachim: Romanza in Do maggiore Op. 20 (suonata dal compositore). Ref 047906. Matrix 218y.
  • Bach: Sonata n. 1 per Violino Solo in Sol minore BWV 1001: Prelude. Ref 047903. Matrix 204y.
  • Bach: Partita n. 1 per Violino Solo in Si Minore BWV 1022: Bourree. Ref 047904. Matrix 205y.
  • Brahms: Danza Ungherese WoO 1: n. 1. Ref 037904, Matrix 219i (Incisione francese).
  • Brahms: Danza Ungherese WoO 1: n. 2. Ref 037905, Matrix 217i (Incisione francese).
  • Brahms: Danza Ungherese WoO 1: n. 1. Ref 047904, Matrix 219y (Incisione tedesca).
  • Brahms: Danza Ungherese WoO 1: n. 2. Ref 047905, Matrix 217y (Incisione tedesca).

Gli strumenti di Joachim modifica

Onorificenze modifica

Note modifica

  1. ^ Joseph Joachim, in Treccani.it – Enciclopedie on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
  2. ^ Joseph Joachim, in Sapere.it, De Agostini.
  3. ^ Oggi comune del Burgenland austriaco, ma allora e fino al 1921, appartenente all'Ungheria con il nome di Köpcsény.

Bibliografia modifica

  • Hermann Ludwig Ferdinand von Helmholtz, Théorie physiologique de la musique fondée sur l'étude des sensations auditives, par H. Helmholtz; trad. de l'allemand par M. G. Guéroult, Parigi, Masson, 1874 https://gallica.bnf.fr/ark:/12148/bpt6k9703978h/f111.image
  • Andreas Moser, Joseph Joachim, ein Lebensbild, Berlino, B. Behr's Verlag (E.Bock), 1898
  • Teresa Tua, Joseph Joachim, in «Nuova Antologia», 1°-16 settembre 1907, Roma 1907
  • Andrea Della Corte, L’Interpretazione Musicale e gli Interpreti, Torino: UTET, 1951
  • Boris Schwarz, Joseph Joachim, in Great Masters of the Violin: From Corelli and Vivaldi to Stern, Zukerman and Perlman, London, Robert Hale, 1983, pp. 259-276
  • Roberto Zanetti, voce Joachim Joseph, in DEUMM, Dizionario Enciclopedico Universale della Musica e dei Musicisti (diretto da Alberto Basso), Utet, Torino, Le Biografie, Vol. IV, 1986, pp. 14-15
  • Joseph Joachim - Johannes Brahms, Briefwechsel (2 volumi). Hans Schneider, Tutzing, 1974.

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Collegamenti esterni modifica

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