Jean Duvet

artista francese

Jean Duvet (Langres, 1485Langres, 1562) è stato un incisore, orafo e medaglista francese.

Apocalisse, di Jean Duvet (circa 1555)

Biografia modifica

Duvet ha come soprannome le maître à la licorne, perché rappresentò questo animale in molte composizioni.[1]

Si sa molto poco di Duvet. Era un orafo e trascorse la maggior parte della sua vita a Langres e Digione e forse a Ginevra. Ci sono anche alcune prove che ha lavorato per i re Francesco II di Francia ed Enrico II di Francia.[2]

Nulla è sopravvissuto della sua ricca produzione di orafo.[1]

Come incisore ricevette l'influenza di Albrecht Dürer, ma seguì con attenzione anche lo stile di Andrea Mantegna, di Marcantonio Raimondi, di Domenico Campagnola.[1]

Le prime incisioni ricordano i nielli fiorentini, come ad esempio nel Giudizio di Salomone (1519) e nell'Annunciazione (1520), mentre le opere successive, come San Sebastiano, Sepoltura di Gesù, Adamo ed Eva tutte del 1540, presentano maggiore originalità d'ispirazione.[1]

Il suo stile e soggetto avevano radici nel Medioevo e nel manierismo fiorentino e nella sua fase matura prefigurò l'opera altamente carica della Francia del tardo XVI secolo.[2] Dipinse opere religiose e mistiche in un'epoca in cui i suoi contemporanei erano prevalentemente interessati all'arte di corte.[2]

L'opera più significativa di Duvet, da lui incisa direttamente sul rame, è costituita da 23 tavole dell'Apocalisse (1545-1556), tumultuose, fantastiche e di grande ricchezza inventiva.[1]

Opere modifica

  • Giudizio di Salomone (1519);
  • Annunciazione (1520);
  • San Sebastiano (1540);
  • Sepoltura di Gesù (1540);
  • Adamo ed Eva (1540).

Note modifica

  1. ^ a b c d e Duvet, Jean, in le muse, IV, Novara, De Agostini, 1965, p. 292.
  2. ^ a b c (EN) Jean Duvet, su britannica.com. URL consultato il 14 maggio 2021.

Bibliografia modifica

  • (FR) J. Adhémar, La Gravure, des origines à nos jours, Parigi, Somogy, 1979.
  • (FR) E. Bersier, La Gravure, Parigi, Berger-Levrault, 1976.
  • (DE) Erhard Brepohl, Theorie und Praxis des Goldschmieds, 2008.
  • (FR) Jean Chrétien Ferdinand Hoefer, Nouvelle Biographie générale, Parigi, Firmin-Didot, 1861.
  • (FR) Ferdinand de Lasteyrie, Histoire de l'orfévrerie depuis les temps les plus reculés jusqu'à nos jours, Parigi, Hachette, 1875.
  • (ES) Henry de Morant, Historia de las artes decorativas, Madrid, Espasa Calpe, 1980.
  • Pierluigi De Vecchi e Elda Cerchiari Necchi, I tempi dell'arte, I, Milano, Bompiani, 1999.
  • (ES) Enciclopedia del Arte Garzanti, Madrid, Ediciones B., 1991.
  • (DE) Ernst Günther Grimme, Goldschmiedekunst des Mittelalters. Form und Bedeutung des Reliquiars von 800–1500, Colonia, 1972.
  • (DE) Ernst Günther Grimme, Abglanz des Ewigen. Mittelalterliche Goldschmiedekunst, Monaco di Baviera, Thiemig, 1980.
  • (DE) Carl Hernmarck, Die Kunst der europäischen Gold- und Silberschmiede, Monaco di Baviera, 1978.
  • (PL) S. Kozakiewicz, Słownik terminologiczny sztuk pięknych, Varsavia, 2005.
  • (DE) Marc Rosenberg, Geschichte der Goldschmiedekunst auf technischer Grundlage, Francoforte sul Meno, 1925.

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