Jean Magnon

drammaturgo francese

Jean Magnon (Tournus, 10 ottobre 162017 aprile 1662) è stato un drammaturgo, avvocato e storico francese.

Biografia modifica

Dopo aver terminato gli studi al collegio gesuita della Trinità a Lione, Jean Magnon lavorò nella stessa città come avvocato, dopo di che si trasferì a Parigi.[1][2][3]

A Parigi si inserì nella vita di corte e dopo aver stretto amicizia con Molière, si dedicò al teatro.[1][2]

Le sue tragedie e tragicommedie, alcune delle quali ricevettero consensi di critica e di pubblico, si caratterizzarono più per il gusto e per l'ingegno artigianale che per le capacità poetiche.[1]

Tra le sue opere principali, menzioniamo Artaxerxes (1644), Séjanus (1645), Josaphat (1645), La Grand Tamerlan et Bajazet (1648), Le mariage d'Oroondate et de Statira (1648), Jeanne de Naples (1656), Zénobie reine de Palmyre (1660), e infine la celebre Tite (1660),[2] al centro di approfondimenti e dibattiti riguardanti una sua possibile influenza sulle opere di Jean Racine (Bérénice, 1670) e di Pierre Corneille (Tite et Bérénice, 1670).[1][4]

Nel 1654 Jean Magnon ottenne la carica di storiografo del re.[2]

Jean Magnon aveva progettato la stesura di una enciclopedia, intitolata Science Universelle, in dieci volumi di ventimila voci sulla quale affermò che «è così ben progettata e così ben spiegata che le biblioteche diventeranno come un ornamento inutile», ma fu pubblicato solo un volume postumo.[2]

Jean Magnon si sposò nel 1656 a Parigi con Marie Anne Poulain, marchesa di Sertoville, poi marchesa di Digosville (1638-1711.[2]

Jean Magnon morì dopo essere stato accoltellato nella notte tra il 17 e il 18 aprile 1662 sul Pont Neuf di fronte alla grande pompa ad acqua detta la Samaritaine.[2]

La sua vedova Marie Anne Poulain e il suo amante e futuro marito, il marchese di Sertoville furono indagati, sospettati di essere i colpevoli, incarcerati nel mese di gennaio 1665, ma poi rilasciati per mancanza di prove.[2]

La loro unica figlia, Rene Magnon, si trasferì in Danimarca, dove fondò il primo teatro privato di quel Paese.[2]

Jean Magnon scrisse qualche anno prima della sua morte:

(FR)

«Le fourbe est toujours fourbe, et dans un tel affront
La corne, la plus noble, incommode le front;
Si quelqu'un la fait d'or, elle en est plus pesante
Ou plus dure à souffrir, si quelque roi la plante;
Mais que n'est-elle pas, quand les dieux favoris
En veulent accabler la tête des maris.»

(IT)

«L'astuzia è sempre ingannevole e in un tale affronto
Il corno, il più nobile, disturba la fronte;
Se qualcuno lo fa con l'oro, è più pesante
O più difficile da soffrire, se un re lo pianta;
Ma cosa non è, quando gli dei preferiti
Vogliono sommergere le teste dei mariti.»

Opere principali modifica

  • Artaxerxes, 1644;
  • Séjanus, 1645;
  • Josaphat, 1645;
  • La Grand Tamerlan et Bajazet, 1648;
  • Le mariage d'Oroondate et de Statira, 1648;
  • Jeanne de Naples, 1656;
  • Zénobie reine de Palmyre, 1660;
  • Tite, 1660.

Note modifica

  1. ^ a b c d Jean Magnon, in le muse, VII, Novara, De Agostini, 1966, p. 174.
  2. ^ a b c d e f g h i j (FR) Jean Magnon, su gw.geneanet.org. URL consultato il 31 dicembre 2018.
  3. ^ (FR) Le Grand Tamerlan et Bajazet, su dramacode.github.io. URL consultato il 31 dicembre 2018.
  4. ^ (EN) A Companion to the Flavian Age of Imperial Rome, su books.google.it. URL consultato il 31 dicembre 2018.

Bibliografia modifica

  • (FR) Antoine Adam, Histoire de la Littérature française au XVIIe siècle, Domat, 1948-1952.
  • (FR) Christophe Barbier, Dictionnaire amoureux du théâtre, Plon, 2015.
  • (FR) André G. Bourassa e Frédéric Kantorowski, Bibliographie générale d'études théâtrales, Montréal, Université du Québec, 1995-2006.
  • (FR) Michel Corvin, Dictionnaire encyclopédique du théâtre, Parigi, Bordas, 1995.
  • Bernard F. Dukore, Dramatic Theory and Criticism: Greeks to Grotowski, Florence, Heinle & Heinle, 1974.
  • (FR) Georges Forestier, Essai de génétique théâtrale, Corneille à l’œuvre, Klincksieck, 1996.
  • (DE) Hans-Dieter Gelfert, Die Tragödie. Theorie und Geschichte (Taschenbuch), Gottinga, Vandenhoeck & Ruprecht, 1995.
  • (FR) Gabriel Jeanton, Notes sur la vie et l'assassinat de Jean Magnon, de Tournus, poète et historiographe du roi, Mâcon, Impr. de Protat frères, 1917.
  • (FR) Jacqueline de Jomaron, Le théâtre en France, Parigi, Armand Colin, 1992.
  • (FR) Bénédicte Louvat, Poétique de la tragédie, SEDES, 1998.
  • (FR) Jacques Morel, La tragédie, Armand Colin, 1964.
  • (DE) Ulrich Profitlich, Tragödientheorie. Texte und Kommentare. Vom Barock bis zur Gegenwart, Amburgo, Rowohlt, 1999.

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