Jeanine Cummins

scrittrice statunitense

Jeanine Cummins (Rota, 6 dicembre 1974) è una scrittrice statunitense.

Jeanine Cummins

È nota soprattutto per il suo romanzo Il sale della terra, pubblicato nel 2020.[1]

Biografia modifica

Nonostante nata in Spagna, precisamente a Rota, dove suo padre Gene lavorava come membro della Marina Militare degli Stati Uniti e sua madre Kay era chirurgo, Jeanine Cummins, proprio dopo il trasferimento di questi, ha trascorso tutta la sua infanzia a Gaithersburg, nel Maryland, dove ha anche frequentato la Towson University e ha conseguito due lauree, una in letteratura inglese e l'altra in scienze della comunicazione.[2] Dopo l'università ha trascorso 2 anni a lavorare part-time come barista a Belfast, città natale di diversi suoi parenti irlandesi, per poi tornare negli Stati Uniti nel 1997 e iniziare a lavorare presso la casa editrice inglese Penguin Books (che poi pubblicherà i suoi primi 3 libri), a New York, dove ha lavorato per ben 10 anni.[3]

Ha dichiarato che è stata sua cugina Julie a esortarla ad iniziare a scrivere.

Carriera modifica

La sua prima opera, il libro di memorie A Rip in Heaven, pubblicato nel 2004, tratta del tentato omicidio che subì suo fratello maggiore Tom, e sul conseguente stupro e omicidio dei suoi due cugini, di soli 8 e 10 anni, sul ponte Chain of Rocks di Saint Louis, quando la Cummins aveva 16 anni.[4][5] Lei stessa ha anche rifiutato le offerte per ottenere i diritti cinematografici per un possibile adattamento cinematografico.[6]

I suoi due libri successivi, The Outside Boy (2010) e The Crooked Branch (2013), sono invece romanzi incentrati sui lati meno conosciuti della storia irlandese, e infatti pubblicati per la prima volta in Irlanda.

Nel 2020 pubblica il grande romanzo Il sale della terra, sulla devastante storia di Lydia, una donna di Acapulco, libraia e madre di un bambino di 10 anni di nome Luca, ridotta da un giorno all'altro ad immigrata assieme a suo figlio, dopo che tutta la sua famiglia viene trucidata da un cartello della droga messicano: in una realtà piena di orrore, crimine costante e violenza cieca specialmente contro le donne, tenta di fuggire negli Stati Uniti per un futuro migliore e tornare a vivere in pace.[7][8]

In realtà già dal 2018, fino alla sua pubblicazione nel gennaio 2020 da parte di Flatiron Books, il libro è stato ampiamente acclamato, ricevendo molte recensioni positive e l'ambita approvazione di Oprah Winfrey, durante il suo Club del Libro,[9] e addirittura divenendo uno dei libri più venduti del 2020.[10] Tuttavia presto è stata pubblicata una recensione negativa da parte della scrittrice latinoamericana Myriam Gurba, che ha denunciato la voglia di Jeanine Cummins di scrivere a proposito della realtà messicana odierna, pur non conoscendo e provenendo da una cultura completamente diversa.[11]

Infatti, proprio la settimana prima dell'uscita del libro, sono uscite poi molte altre recensioni e critiche negative,[12] inclusa una sul New York Times: addirittura in una lettera firmata da 142 scrittori[13], la Cummins è stata accusata di sfruttamento e inesattezze sia sui messicani che sull'esperienza reale che devono fronteggiare i migranti.

Il 30 gennaio 2020 il tour internazionale del libro è stato perciò cancellato, su scelta della Flatiron Books di voler preservare l'incolumità della scrittrice e del libro stesso, e per evitare boicottaggi durante la promozione[14] (cosa poi spiegata durante il Club del Libro di Oprah[15]).

Vita privata modifica

Jeanine Cummins si identifica sia come statunitense, che come irlandese, che come latina:[16] infatti, in un'intervista per il New York Times sulla fine del 2015, in risposta alla domanda a proposito della strage avvenuta nel 1991 contro i suoi due cugini, ha citato sua nonna portoricana, ma affermando anche di essere bianca: "La mia famiglia è in prevalenza bianca".

Ella ha dovuto affrontare il tema dell'etnia specialmente per difendere il proprio romanzo Il sale della terra dalle accuse di presunti stereotipi contro i messicani: in un'intervista sul Washington Post, proprio il giorno seguente alla pubblicazione del libro, ha dichiarato:

All'inizio ero restia a scrivere dal punto di vista di una migrante messicana, perché tanto non importa quante ricerche io abbia fatto, così come il fatto che io sia o meno latinoamericana di nascita, non mi sentivo qualificata per scrivere in prima persona… Perché queste non sono le mie esperienze di vita. È vero: avrò anche beneficiato del privilegio che abbiamo noi [occidentali] nel poter vedere il Messico solo in veste di turisti, ma è anche vero che io, come scrittrice, speravo di scrivere un romanzo che costruisse una specie di 'ponte' tra le 2 realtà.[17]

La scrittrice è sposata con Joe, uomo irlandese a cui Jeanine tra l'altro si è ispirata per narrare l'esperienza della migrazione dal proprio Paese ad uno straniero completamente diverso (essendo egli appunto immigrato irlandese negli Stati Uniti[18]), e con lui ha 3 figlie, due naturali e una adottiva, coi quali vive a New York.[19]

Opere modifica

Romanzi modifica

Saggi modifica

Riconoscimenti modifica

Note modifica

  1. ^ (EN) Wendy Smith |, Jeanine Cummins's New Novel Is a Harrowing Immigrant's Tale, su PublishersWeekly.com. URL consultato il 19 ottobre 2022.
  2. ^ (EN) BookBrowse, Jeanine Cummins author biography, su BookBrowse.com. URL consultato il 19 ottobre 2022.
  3. ^ (EN) David Bowles, American Greed: Who Enabled Cummins?, su Medium, 23 gennaio 2020. URL consultato il 19 ottobre 2022.
  4. ^ A Rip In Heaven – Jeanine Cummins, su www.jeaninecummins.com. URL consultato il 19 ottobre 2022.
  5. ^ (EN) Jeanine Cummins, Opinion | Murder Isn’t Black or White, in The New York Times, 31 dicembre 2015. URL consultato il 19 ottobre 2022.
  6. ^ Marshal Zeringue, MY BOOK, THE MOVIE: Jeanine Cummins's "The Crooked Branch", su MY BOOK, THE MOVIE, 25 marzo 2013. URL consultato il 19 ottobre 2022.
  7. ^ (EN) Review: Jeanine Cummins’ 'American Dirt' Is a Harrowing Tale of Immigration, Family and Memory, su Time. URL consultato il 19 ottobre 2022.
  8. ^ (EN) American Dirt by Jeanine Cummins review – panic and pathos on the run from the cartel, su the Guardian, 6 gennaio 2020. URL consultato il 19 ottobre 2022.
  9. ^ (EN) Oprah Announces New Oprah's Book Club Pick: American Dirt by Jeanine Cummins, su Oprah Daily, 21 gennaio 2020. URL consultato il 19 ottobre 2022.
  10. ^ (EN) Barnes & Noble, American Dirt (Oprah's Book Club)|Paperback, su Barnes & Noble. URL consultato il 19 ottobre 2022.
  11. ^ (EN) myriamgurba, Pendeja, You Ain’t Steinbeck: My Bronca with Fake-Ass Social Justice Literature, su Tropics of Meta, 12 dicembre 2019. URL consultato il 19 ottobre 2022.
  12. ^ (EN) Clarissa-Jan Lim, There's A Lot Of Controversy Around The New Novel "American Dirt." Here's Everything You Need To Know About It., su BuzzFeed News. URL consultato il 19 ottobre 2022.
  13. ^ (EN) Dear Oprah Winfrey: 142 Writers Ask You to Reconsider American Dirt, su Literary Hub, 29 gennaio 2020. URL consultato il 19 ottobre 2022.
  14. ^ (EN) Leah Asmelash, The author tour for the controversial book 'American Dirt' has been canceled over safety concerns, su CNN, 30 gennaio 2020. URL consultato il 19 ottobre 2022.
  15. ^ (EN) Claire Kirch |, Oprah, Macmillan Promise 'To Do Better' to Amplify Latinx Voices, su PublishersWeekly.com. URL consultato il 19 ottobre 2022.
  16. ^ (EN) Constance Grady, The controversy over the new immigration novel American Dirt, explained, su Vox, 22 gennaio 2020. URL consultato il 19 ottobre 2022.
  17. ^ (EN) Perspective | Threats against the author of ‘American Dirt’ threaten us all, in Washington Post. URL consultato il 19 ottobre 2022.
  18. ^ (EN) Jeanine Cummins: ‘I didn’t know if I had the right to tell the story’, su The Irish Times. URL consultato il 19 ottobre 2022.
  19. ^ (EN) Sue Leonard, Jeanine Cummins, su Sue Leonard, 30 marzo 2020. URL consultato il 19 ottobre 2022.
  20. ^ Le Prix Médicis 2020 Finalists | Book Culture, su www.bookculture.com. URL consultato il 19 ottobre 2022.

Collegamenti esterni modifica

Controllo di autoritàVIAF (EN6765671 · ISNI (EN0000 0000 4795 0565 · LCCN (ENn2003032785 · GND (DE1206429976 · J9U (ENHE987008757076005171 · WorldCat Identities (ENlccn-n2003032785