Jerry Colangelo

imprenditore, dirigente sportivo e allenatore di pallacanestro statunitense

Jerry Colangelo (Chicago Heights, 20 novembre 1939) è un imprenditore, dirigente sportivo e allenatore di pallacanestro statunitense.

Jerry Colangelo
Jerry Colangelo nel 2010
Nazionalità Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti
Altezza 188 cm
Pallacanestro
Ruolo Guardia
Allenatore
General manager
Presidente
Termine carriera 1962 - giocatore
1973 - allenatore
Hall of fame Naismith Hall of Fame (2004)
Carriera
Giovanili
1959-1962Illinois Fighting Illini
Carriera da allenatore
1970Phoenix Suns24-20
1972-1973Phoenix Suns35-40
Il simbolo → indica un trasferimento in prestito.
 

Ha legato il suo nome ai Phoenix Suns dell'NBA, di cui è stato general manager dal 1968 fino al 1995, quando passò l'incarico al figlio Bryan, e proprietario di maggioranza dal 1987 al 2004. È inoltre stato proprietario delle Phoenix Mercury (WNBA), degli Arizona Diamondbacks (MLB), degli Arizona Rattlers (AFL), e degli Arizona Sandsharks (CISL).

Dal 2009 è presidente del Naismith Memorial Basketball Hall of Fame, di cui è membro dal 2004 in qualità di contributore. Dal 2005 al 2021 è stato direttore amministrativo di USA Basketball. Tra il 2015 e il 2018 Colangelo ha fatto parte dello staff dei Philadelphia 76ers, prima in qualità di President of Basketball Operations poi come consulente.

Carriera modifica

Nato e cresciuto a Chicago Heights in Illinois da genitori italoamericani, Colangelo ha frequentato l'Università dell'Illinois a Urbana-Champaign dove ha praticato pallacanestro e baseball.

Pallacanestro modifica

Colangelo ha esordito in NBA nel 1966 come scout dei Chicago Bulls. Nel 1968 lasciò i Bulls e fu assunto come general manager dei Phoenix Suns, nuova squadra della lega, diventando il più giovane di sempre a ricoprire questo ruolo negli sport professionistici.[1][2][3] È stato general manager per ben 27 stagioni, secondo solo a Red Auerbach per anni con la stessa franchigia. Durante il suo periodo con i Suns, Colangelo ha vinto quattro premi di NBA Executive of the Year, unico ad esserci riuscito. Nel 1995 suo figlio Bryan, già parte dello staff dal 1991, diventò il nuovo general manager della squadra, fino al 2006, quando firmò con i Toronto Raptors. Anche il figlio vinse il premio di NBA Executive of the Year, nel 2005 e nel 2007.

Nel 1987 alcuni giocatori dei Suns furono coinvolti in uno scandalo legato a traffici di cocaina che intaccò la reputazione della franchigia.[4] Lo scandalo aprì la strada a Colangelo, allora general manager della squadra, che riunì un gruppo di investitori per comprarla diventando proprietario di maggioranza. Nell'aprile 2004, Colangelo ha venduto i Suns e le Mercury, squadra affiliata della WNBA, a un gruppo di investitori guidato dall'uomo d'affari Robert Sarver per 401 milioni di dollari.[5]

Il 27 aprile 2005 è stato annunciato come amministratore delegato di USA Basketball, organizzazione che gestisce la nazionale. La nazionale maschile stava vivendo un periodo buio in seguito ai fallimenti del mondiale del 2002 e di Atene 2004, molto sentiti all'interno della nazione. Colangelo ricostruì la reputazione della nazionale, coinvolgendo allenatori molto rispettati come Mike Krzyzewski dell'Università Duke (2006-2016) e Gregg Popovich dei San Antonio Spurs (2017-2021), che si sono rivelate scelte azzeccate. Sotto la sua guida la nazionale ha conquistato l'oro alle Olimpiadi del 2008, 2012, 2016, 2020. Colangelo si è dimesso ufficialmente nell'agosto 2021 lasciando l'incarico all'ex stella NBA Grant Hill.[6][7]

Il 7 dicembre 2015, Colangelo ha deciso di tornare in NBA diventando il nuovo President of Basketball Operations dei Philadelphia 76ers.[8] Il 7 aprile 2016, il figlio di Colangelo, Bryan, ha assunto il ruolo di general manager e presidente per i 76ers dopo che il loro ex general manager e presidente, Sam Hinkie, si dimise dalla sua posizione prima della fine della stagione 2015-16 a causa di divergenze con Jerry. Colangelo si è dimesso dalla carica di President of Basketball Operations in seguito all'assunzione di suo figlio, ma ha mantenuto il ruolo di consulente. Nel maggio 2018 Bryan fu coinvolto in uno scandalo riguardante account Twitter falsi che il GM[9] avrebbe usato per criticare la società e certi giocatori. Il 7 giugno 2018 Bryan annunciò le sue dimissioni.[10] Poco prima delle dimissioni del figlio, Colangelo tentò di salvare il lavoro di Bryan minacciando di danneggiare le relazioni della squadra con l'NBA.[11][12] Il 30 luglio 2018 ha annunciato che si sarebbe dimesso anche lui alla fine dell'anno.[13]

Baseball modifica

Nel 1994 Colangelo ha riunito un gruppo di investitori con lo scopo di creare una nuova squadra MLB con sede in Arizona. Nel 1995 al gruppo di Colangelo fu assegnata una franchigia che si sarebbe chiamata Arizona Diamondbacks e che sarebbe entrata a far parte della lega nel 1998, anno previsto per l'espansione. I Diamondbacks, dopo sole quattro stagioni, vinceranno le World Series 2001 battendo in finale i New York Yankees, vincitori delle 3 edizioni precedenti. Ad oggi quello dei Diamondbacks rappresenta l'unico titolo vinto da una squadra di Phoenix tra le maggiori leghe sportive professionistiche statunitensi.

Nel 2004 Colangelo fu coinvolto in una controversia riguardante la salute finanziaria della squadra. I Diamondbacks si erano infatti indebitati in modo significativo per costruire i campioni del 2001, ritardando il pagamento di molti giocatori di quella stagione. Colangelo fu quindi costretto a dimettersi nella tarda estate dello stesso anno, vendendo le sue quote ad un gruppo di investitori già coinvolti nella fondazione della squadra.[14][15]

Hockey modifica

Nel 1996, Colangelo è stato coinvolto nel portare la National Hockey League in Arizona, convincendo con successo la proprietà dei Winnipeg Jets a trasferire la franchigia nell'area di Phoenix. I Jets sono diventati così i Phoenix Coyotes, poi rinominati Arizona Coyotes. Colangelo ha così reso Phoenix una delle 13 aree metropolitane con franchigie in tutti e quattro i principali campionati sportivi professionistici nordamericani.[16]

Palmarès modifica

Dirigente modifica

Onorificenze modifica

Note modifica

  1. ^ Fundamentals with Jerry Colangelo | TwoTen Magazine, su twotenmag.com. URL consultato il 18 dicembre 2022.
  2. ^ Jerry's Story, su web.archive.org, 14 marzo 2012. URL consultato il 18 dicembre 2022 (archiviato dall'url originale il 14 marzo 2012).
  3. ^ Jerry Colangelo bio, photos, oral history | AZ Historymaker, su www.historicalleague.org. URL consultato il 18 dicembre 2022.
  4. ^ (EN) Suns Player Suspended for Cocaine Use, Three Others Indicted on Drug Charges, su AP NEWS. URL consultato il 18 dicembre 2022.
  5. ^ www.bizjournals.com, https://www.bizjournals.com/phoenix/stories/2004/04/12/daily57.html. URL consultato il 18 dicembre 2022.
  6. ^ (EN) Jerry Colangelo, su www.usab.com. URL consultato il 18 dicembre 2022.
  7. ^ (EN) Grant Hill Selected to Succeed Jerry Colangelo as USA Basketball Men’s National Team Managing Director, su www.usab.com. URL consultato il 18 dicembre 2022.
  8. ^ (EN) Sixers tap Colangelo as basketball ops chairman, su ESPN.com, 7 dicembre 2015. URL consultato il 18 dicembre 2022.
  9. ^ diminutivo per General Manager.
  10. ^ (EN) Keith Pompey, Bryan Colangelo resigns as Sixers president after Twitter controversy, su https://www.inquirer.com. URL consultato il 18 dicembre 2022.
  11. ^ (EN) View Author Archive, Email the Author, Get author RSS feed, Jerry Colangelo threatened 76ers if they fired Bryan, su nypost.com, 7 giugno 2018. URL consultato il 18 dicembre 2022.
  12. ^ (EN) Report: Jerry Colangelo, trying to protect Bryan Colangelo, threatened to undermine 76ers' relationships around NBA, su ProBasketballTalk | NBC Sports, 7 giugno 2018. URL consultato il 18 dicembre 2022.
  13. ^ (EN) Source: J. Colangelo leaving 76ers after 2018, su ESPN.com, 30 luglio 2018. URL consultato il 18 dicembre 2022.
  14. ^ (EN) Jerry Colangelo: owner of the expansion Arizona Diamondbacks when they began play in 1998 and member of the Basketball Hall of Fame - Italian Americans in Baseball, su baseballamore.com. URL consultato il 18 dicembre 2022.
  15. ^ (EN) Colangelo Resigns As Diamondbacks CEO, su AP NEWS. URL consultato il 18 dicembre 2022.
  16. ^ (EN) Winnipeg Jets to Relocate in Desert, su AP NEWS. URL consultato il 18 dicembre 2022.

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Collegamenti esterni modifica

Controllo di autoritàVIAF (EN263233106 · ISNI (EN0000 0003 8182 5364 · LCCN (ENnr95032608 · J9U (ENHE987007315936305171 · WorldCat Identities (ENlccn-nr95032608