Johanne Schmidt-Nielsen

politica danese

Johanne Schmidt-Nielsen (Odense, 22 febbraio 1984) è una politica danese.

Johanne Schmidt-Nielsen

È membro dell'Alleanza rosso-verde. All'età di 23 anni, viene eletta in occasione delle elezioni parlamentari del 2007 al Folketing, il Parlamento nazionale, divenendo così uno dei più giovani deputati della storia del suo Paese.[1] A Schmidt-Nielsen è stato riferito da parte della stampa il titolo di "nuova regina dell'Alleanza Rosso-Verde".[2][3]

Biografia modifica

Nata da Peter Hjuler-Jensen, vicedirettore del dipartimento per l'energia eolica a Risø e da Dorte Schmidt-Nielsen, insegnante, è cresciuta con la madre e ha frequentato le scuole a Odense. Da giovanissima inizia la militanza politica: nel 1997 era ancora una studentessa delle medie e cominciò a occuparsi dei suoi compagni provenienti da famiglie povere; a quindici anni diventa vicepresidente dell'associazione degli studenti della scuola secondaria presentandosi come socialdemocratica, ma ben presto si radicalizza e partecipa a manifestazioni di protesta organizzate dai no-global a Göteborg, a Rostock e a Praga. Nel 2005 tenta senza successo di farsi eleggere consigliere municipale a Copenaghen, ma nel maggio 2006 viene eletta membro del comitato esecutivo dell'Alleanza Rosso-Verde e rieletta l'anno successivo. Nel 2007 si laurea in scienze sociali all'Università di Roskilde.[4]

Fino al 2007 ha fatto parlare di sé più per le spettacolari azioni di protesta che per l'attività politica: una volta ha lanciato 200 kg di pasta e 40 litri di salsa di pomodoro sul ministero delle Finanze per protestare contro i tagli alle borse di studio; ha denunciato la rivista porno Super per istigazione alla prostituzione; ha piantato arbusti nell'Ørstedsparken di Copenaghen per protesta contro l'omofobia; in un'altra occasione ha addobbato il ministero delle Politiche sociali con dei reggicalze rossi per chiedere il rispetto della parità dei sessi.[4] Nella campagna elettorale in vista delle politiche del 2007, incentra la sua campagna sui temi della sicurezza sociale e della lotta alle discriminazioni.[5] ed entra nel Parlamento danese facendo ottenere quattro seggi alla sua compagine elettorale. Il 12 novembre partecipa a un dibattito televisivo per dirigenti di partito in rappresentanza dell'Alleanza rosso-verde, la quale viene diretta da un comitato e non da un leader unico.[6]

Con lei nelle elezioni parlamentari del 2011 l'Alleanza Rosso-Verde ha ottenuto il 6,7 per cento dei voti e 12 seggi in Parlamento. Il sistema elettorale danese consente ai cittadini di votare per il singolo candidato e in tale occasione la Schmidt-Nielsen ha ottenuto il numero più alto di preferenze nel suo collegio, superando di circa 15000 voti anche la premier Helle Thorning-Schmidt.[4] Nel 2015 ha riconfermato il suo seggio, ma nel turno elettorale del 2019, a causa della regola che limita a due mandati la permanenza di un candidato in Parlamento, non ha potuto ripresentarsi.

Note modifica

  1. ^ (DA) Johansen, Tobias Stern, "Kaffepiccolinen" fik flere stemmer end Khader, Kristeligt Dagblad, 15 novembre 2007
  2. ^ (DA) Sjølie, Marie Louise (24 maggio 2007). Revolution hver eneste dag. Dagbladet Information. Consultato il 6 aprile 2008.
  3. ^ (DA) Rømer, Mikael (16 novembre 2007). Enhedslistens nye dronning rykker ind. Ekstra Bladet. Consultato il 6 aprile 2008.
  4. ^ a b c Richard Orange, Johanne Schmidt-Nielsen, speranza danese, in Internazionale, n. 928, 12 dicembre 2011
  5. ^ (DA) Find din kandidat: Johanne Schmidt-Nielsen, Danmarks Radio
  6. ^ (DA) Nilsson, Kirsten, Bendtsen bad Enhedslistens spidskandidat hente kaffe Archiviato l'11 febbraio 2008 in Internet Archive., Politiken, 13 novembre 2007

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