John Wayne

attore statunitense (1907-1979)

John Wayne, pseudonimo di Marion Robert Morrison (Winterset, 26 maggio 1907Los Angeles, 11 giugno 1979), è stato un attore statunitense.

John Wayne nel 1965
Statuetta dell'Oscar Oscar al miglior attore 1970

Soprannominato Duke (Duca), cominciò la carriera con il cinema muto negli anni venti, diventando poi fra gli anni quaranta e gli anni settanta uno degli attori più famosi del mondo, celebre soprattutto per i suoi film western, ma anche per molti altri ruoli in generi differenti. S'identificò nel ruolo dell'eroe senza macchia e senza paura, rude ma generoso ed è considerato un'icona del cinema statunitense: l'American Film Institute l'ha inserito al tredicesimo posto tra le più grandi star della storia del cinema.[1]

Biografia modifica

Wayne nacque a Winterset (Iowa), con il nome di Marion Robert Morrison[2]. Come suo secondo nome venne utilizzato Mitchell quando i genitori decisero di dare il nome Robert a suo fratello minore (Robert Emmet). Wayne affermò spesso in seguito [senza fonte] che il suo secondo nome era Michael, ma l'affermazione non aveva fondamento: il suo secondo nome, come riportato nel certificato di nascita, era Robert[3]

Suo padre, Clyde Leonard Morrison (1884-1937), era figlio del veterano della guerra civile Marion Mitchell Morrison (1845-1915). Sua madre, Mary Alberta Brown (1885-1970), proveniva da Lincoln, contea di Lancaster (Nebraska). La famiglia era di religione cristiana presbiteriana e il bisnonno di Wayne, Robert Morrison, nacque nella contea di Antrim (Irlanda del Nord) nel 1782, ed emigrò nel 1801 negli Stati Uniti[4][5].

La famiglia di John Wayne si spostò in California, prima a Palmdale, e nel 1911 a Glendale, dove il padre lavorò come farmacista; in quel periodo i vicini cominciarono a chiamarlo Big Duke, per la sua abitudine di farsi accompagnare ovunque dal suo cane Airedale Terrier di nome Little Duke. Il soprannome Duke gli piaceva più del nome Marion e gli rimase per tutta la vita. Da adolescente, Duke lavorò in una gelateria per un uomo che produceva ferri di cavallo per Hollywood. Frequentò la Wilson Middle School a Glendale e si appassionò presto al football americano.

Il ragazzo tentò anche di entrare all'Accademia navale di Annapolis, ma non riuscì a raggiungere il punteggio necessario. Decise così di concentrarsi sullo studio e, grazie a una borsa di studio ottenuta per le sue doti atletiche nel football, frequentò con profitto un corso preparatorio in Legge alla University of Southern California, dove divenne membro delle confraternite dei Trojan Knights e del Sigma Chi: presso quest'ultima lavorava anche da cameriere e lavapiatti[6]. In questo periodo, mentre giocava nella squadra di football dell'università (assieme allo studente di Ingegneria e anch'egli futuro attore Ward Bond, con cui strinse una solida amicizia), Wayne iniziò a lavorare negli studi cinematografici, rimediando alcune parti minori grazie al leggendario Tom Mix, a cui in cambio forniva biglietti per le partite di football e a cui dava assistenza sul set in qualità di allenatore. Mentre girava i suoi primi film assieme alla sua squadra di football[7], Wayne fece amicizia con il regista John Ford, di cui diventerà l'interprete prediletto. Conobbe personalmente Wyatt Earp e, divenuto un suo grande ammiratore, per lui fu sempre un riferimento nella carriera di attore.[8] Wayne dovette lasciare gli studi dopo essersi rotto una clavicola facendo surf: non potendo più giocare a football, non gli era stata rinnovata la borsa di studio.

Carriera modifica

 
John Wayne in Vento selvaggio di Cecil B. De Mille (1942)

Mentre lavorava alla Fox Film Corporation per 75 dollari a ruolo, nel 1929 Wayne recitò nel film Words and Music e, nei titoli di coda, venne presentato col nome di Duke Morrison. Ma il suo primo ruolo importante fu nel western Il grande sentiero (1930), diretto da Raoul Walsh, il quale dapprima gli suggerì il nome d'arte "Anthony Wayne" (in onore del generale "Mad Anthony" Wayne, che combatté nella guerra d'indipendenza americana), ma poiché il capo della Fox Studios Winfield Sheehan riteneva che il nome suonasse "troppo italiano", alla fine Walsh suggerì John Wayne. Sheehan acconsentì e il nuovo nome d'arte di Duke venne confermato come definitivo, malgrado lo stesso Wayne non fosse presente alla decisione[9].

Lo stipendio del giovane attore venne incrementato a 105 dollari a settimana. Il grande sentiero venne girato in due versioni, una standard e una innovativa e di migliore qualità in widescreen; sfortunatamente solo pochi cinematografi erano attrezzati per mostrare la seconda versione e gran parte della fatica venne sprecata, tanto che la pellicola venne considerata un flop[10]. Dopo il fallimento del film, Wayne venne relegato a piccoli ruoli, apparendo principalmente in western di modesto rilievo per case di produzioni minori, come la Monogram e la Republic Pictures, più precisamente in otto opere tra il 1930 e il 1939, tra cui Il re dei Pecos (1936) e Il sentiero della vendetta (1937), secondo il conteggio dello stesso Duke[11].

 
John Wayne in La strega rossa di Edward Ludwig (1948).

L'amicizia con John Ford portò Wayne a lavorare con il regista in venti film su un periodo di trentacinque anni. Sotto la direzione di Ford, l'attore interpretò i suoi ruoli più celebri, a partire da quello di Ringo Kid in Ombre rosse (1939), il western che diede la svolta decisiva alla sua carriera, proseguendo con la trilogia sulla Cavalleria, comprendente Il massacro di Fort Apache (1948), I cavalieri del Nord Ovest (1949) e Rio Bravo (1950), e ancora in Un uomo tranquillo (1952), Sentieri selvaggi (1956), L'uomo che uccise Liberty Valance (1962).

Il primo film a colori di Duke fu Il grande tormento (1941), nel quale lavorò con il suo grande amico Harry Carey. L'anno successivo apparve nel kolossal in technicolor Vento selvaggio (1942), nel quale recitò accanto a Ray Milland e Paulette Goddard. Nel 1949 il regista Robert Rossen gli offrì il ruolo di protagonista nel film Tutti gli uomini del re (1949), ma Duke lo rifiutò, poiché a suo avviso la pellicola evocava sentimenti anti-americani che egli non condivideva[12]. Broderick Crawford, a cui fu affidato infine il ruolo, vinse il premio Oscar al miglior attore protagonista, superando proprio Wayne, che nello stesso anno ricevette la candidatura per Iwo Jima, deserto di fuoco (1949).

 
John Wayne in Lo squalo tonante di George Waggner (1951)

Wayne perse inoltre il ruolo di protagonista in Romantico avventuriero (1950), a favore di Gregory Peck, a causa del suo rifiuto di recitare per la Columbia Pictures di Harry Cohn, che lo aveva maltrattato in passato[12]. Uno dei suoi ruoli più popolari fu quello nel film Prigionieri del cielo (1954), diretto da William A. Wellman e basato su un romanzo di Ernest K. Gann, in cui Duke recitò nel ruolo di un eroico copilota. Si era già calato nei panni di un aviatore nei film I falchi di Rangoon (1942), I diavoli alati (1951) e L'isola nel cielo (1953), e recitò in altri ruoli analoghi in Le ali delle aquile (1957) e Il pilota razzo e la bella siberiana (1957).

 
John Wayne in Sentieri selvaggi di John Ford (1956)

L'interpretazione del personaggio di Ethan Edwards in Sentieri selvaggi (1956) viene considerata una delle migliori mai offerte da Wayne, che diede il nome di Ethan a uno dei suoi figli. Nel 1964 affiancò Rita Hayworth e Claudia Cardinale in Il circo e la sua grande avventura. Nonostante l'enorme numero di film girati, l'attore vinse il suo unico premio Oscar solo nel 1970 per Il Grinta (1969), mentre nel passato - oltre alla citata candidatura quale migliore attore per Iwo Jima, deserto di fuoco (1950) - ne aveva ricevuta una come produttore per La battaglia di Alamo (1960), ambizioso progetto di cui curò anche la regia. Passò dall'altra parte della cinepresa in un'altra sola occasione, firmando la regia de Berretti verdi (1968), film che decise di girare dopo essere stato in Vietnam nel 1966, in un giro tra le truppe americane.

La pellicola, dal carattere fortemente patriottico, gli costò accuse di militarismo; l'aperto sostegno alla guerra in Vietnam procurò a Wayne una certa impopolarità politica, in un periodo di forti tensioni politiche. Nel 1975 interpretò un ispettore di polizia nel film Ispettore Brannigan, la morte segue la tua ombra. La sua ultima interpretazione risale al 1976, nel film Il pistolero di Don Siegel, con la partecipazione di Ron Howard, una sorta di testamento cinematografico in cui Wayne - all'epoca già gravemente malato - veste i panni di un anziano pistolero di grande fama, affetto da un cancro incurabile, che decide di ritornare a Carson City per regolare alcuni conti in sospeso prima di morire.

Un anno prima della morte, si convertì al cattolicesimo[13][14][15], ricevendo il battesimo da Marcos Gregorio McGrath, arcivescovo di Panamá[16].

John Wayne morì per un tumore allo stomaco l'11 giugno 1979 e venne sepolto nel cimitero di Corona del Mar in California. Solamente due mesi prima, il 9 aprile 1979, la sua ultima apparizione in pubblico alla cerimonia degli Oscar (durante la quale introdusse il premio per il miglior film, Il cacciatore) suscitò grande commozione. L'attore, visibilmente dimagrito, fu accolto in sala da una standing ovation. Già nel 1964 aveva subìto con successo l'asportazione di un cancro al polmone.

Vita privata modifica

Wayne si sposò tre volte: con Josephine Alicia Saenz, Esperanza Baur e Pilar Palette (figlia di un senatore, incontrata durante le prime location per il progettato film La battaglia di Alamo). Ebbe in totale sette figli, sei dei quali ebbero brevi carriere cinematografiche. Patrick, Toni, Melinda e Michael Wayne nacquero dal matrimonio con la Saenz, mentre Linda-Assia, Marisa e John Ethan dall'unione con la Palette.

Allo scoppio della seconda guerra mondiale, Wayne inizialmente scrisse a John Ford dicendo che voleva arruolarsi, ma non poté andare al fronte perché, come padre di quattro figli, la legge non lo consentiva.

Fu iniziato nella Massoneria di Rito Scozzese[17][18], fino al massimo grado di Gran Maestro[19][20][18][21].

Ideali politici modifica

Con l'attore e amico Ward Bond condivise le idee politiche ed entrambi fecero parte della Società cinematografica per la salvaguardia degli ideali americani, un'associazione il cui programma era quello di denunciare e allontanare i simpatizzanti comunisti dall'industria cinematografica, società di cui divenne presidente nel 1949 (in piena guerra fredda). In questo ruolo appare nel film L'ultima parola - La vera storia di Dalton Trumbo, interpretato da David James Elliott.

Filmografia modifica

 
John Wayne nel trailer de Il giorno più lungo (1962)

Cinema modifica

Attore modifica

Regista modifica

Riconoscimenti modifica

 
Le impronte di John Wayne sul piazzale del Grauman's Chinese Theatre, Los Angeles (California)

Premio Oscar modifica

Golden Globe modifica

Laurel Awards modifica

Onorificenze modifica

— 26 maggio 1979

Doppiatori italiani modifica

Nelle versioni in italiano dei suoi film, John Wayne è stato doppiato da:

  • Emilio Cigoli in Ombre rosse, La valle dei monsoni, Lungo viaggio di ritorno, Vento selvaggio, I falchi di Rangoon, I conquistatori dei sette mari, Fiamme a San Francisco, Gli eroi del Pacifico, California Express, Il fiume rosso, La strega rossa, Dopo Waterloo, Iwo Jima, deserto di fuoco, Rio Bravo, Un uomo tranquillo, Marijuana, L'irresistibile Mr. John, L'isola nel cielo, Hondo, Prigionieri del cielo, Gli amanti dei 5 mari, Oceano rosso, Sentieri selvaggi, Il pilota razzo e la bella siberiana, Timbuctù, Il barbaro e la geisha, Un dollaro d'onore, Soldati a cavallo, La battaglia di Alamo, Pugni, pupe e pepite, I comanceros, L'uomo che uccise Liberty Valance, Hatari!, Il giorno più lungo, I tre della Croce del Sud, McLintock!, Prima vittoria, I 4 figli di Katie Elder, Berretti verdi, Uomini d'amianto contro l'inferno, Il Grinta, I due invincibili, Chisum, Rio Lobo, Il grande Jake, I cowboys, Quel maledetto colpo al Rio Grande Express, La stella di latta, È una sporca faccenda, tenente Parker!, Torna "El Grinta", Il pistolero
  • Gualtiero De Angelis in Eroi senza patria, Il club del diavolo, La febbre dell'oro nero, Terra nera, L'ultima conquista, La grande conquista, Lo squalo tonante
  • Mario Pisu ne La taverna dei sette peccati, I cacciatori dell'oro, La signorina e il cow-boy, Il massacro di Fort Apache, I diavoli alati
  • Pietro Barreca nei ridoppiaggi de Il cavaliere del destino, Il giustiziere del West, La valle dell'oro, Acciaio blu, Romanzo del West
  • Stefano Sibaldi in Uragano Express, I dominatori, Il conquistatore
  • Ennio Cerlesi in Sotto i cieli dell'Arizona, I gangsters del Texas, Romanzo del West
  • Giulio Panicali ne La belva umana, Dakota, In nome di Dio
  • Vittorio Sanipoli ne La riva dei peccatori, La grande fiamma, I sacrificati
  • Renato Turi ne La conquista del West, El Dorado, Carovana di fuoco
  • Antonio Colonnello nei doppiaggi tardivi di Verso il West!, L'oro di Picano Valley, Il re dei Pecos
  • Arnoldo Foà in Il sentiero solitario, Le ali delle aquile
  • Michele Gammino nei ridoppiaggi de I sacrificati e Hondo
  • Alberto Lupo in Il sentiero della vendetta
  • Ivo Garrani in Il primo ribelle
  • Sandro Ruffini in I cavalieri del Nord Ovest
  • Rolf Tasna in Il circo e la sua grande avventura
  • Mario Feliciani in Combattenti della notte
  • Glauco Onorato in Ispettore Brannigan, la morte segue la tua ombra
  • Sandro Iovino in Il sentiero solitario (ridoppiaggio)
  • Tony Sansone in Vento selvaggio (ridoppiaggio)
  • Massimiliano Manfredi in I cacciatori dell'oro (ridoppiaggio)
  • Michele Kalamera in La grande conquista (ridoppiaggio)
  • Rodolfo Bianchi in L'isola nel cielo (ridoppiaggio)
  • Romano Malaspina in McLintock! (ridoppiaggio)
  • Romolo Costa negli anni trenta doppiò quasi tutti i suoi film che però successivamente sono stati ridoppiati da Emilio Cigoli

Note modifica

  1. ^ (EN) AFI's 50 Greatest American Screen Legends, su afi.com, American Film Institute. URL consultato il 16 novembre 2014.
  2. ^ (EN) Madison County, Iowa, birth certificate
  3. ^ (EN) Copy of Birth certificate on file "Winterset, Madison County, Iowa: Full name of child Marion Robert Morrison. Parents Clyde L. Morrison and Mary A. Brown. Date of birth 26 May 1907.
  4. ^ (EN) John Wayne Ancestry, su washingtonpost.com.
  5. ^ (EN) Ancestry of John Wayne: Fifth Generation, su genealogy.com (archiviato dall'url originale il 6 giugno 2011).
  6. ^ (EN) Ronald L. Davis, Duke: The Life and Times of John Wayne, University of Oklahoma Press, 2001, p. 30, ISBN 0-8061-3329-5.
  7. ^ (EN) Biography of John Wayne - Think Quest: Library, su library.thinkquest.org (archiviato dall'url originale il 13 ottobre 2007).
  8. ^ Wyatt Earp giorno per giorno, su farwest.it, 26 febbraio 2014. URL consultato il 4 aprile 2020.
  9. ^ Roberts & Olson, p. 84.
  10. ^ (EN) Nick Clooney, The Movies That Changed Us: Reflections on the Screen, New York, Atria Books, a trademark of Simon & Schuster, novembre 2002, p. 195, ISBN 0-7434-1043-2.
  11. ^ Clooney, p. 196.
  12. ^ a b (EN) Randy Roberts e James S. Olson, John Wayne: American, New York, Free Press, 1995, ISBN 978-0-02-923837-0.
  13. ^ (EN) The religion of John Wayne, actor, su adherents.com. URL consultato il 20 ottobre 2008 (archiviato dall'url originale il 19 novembre 2005).
  14. ^ (EN) David Kerr, My granddaddy John Wayne, in California Catholic Daily, 4 ottobre 2011. URL consultato il 4 ottobre 2011 (archiviato dall'url originale il 6 ottobre 2011).
  15. ^ La conversione in punto di morte di John Wayne, su it.aleteia.org. URL consultato il 27 maggio 2017.
  16. ^ John Wayne, quel “Gringo” pieno di fede, su vaticaninsider.it, 2 ottobre 2011. URL consultato il 6 ottobre 2018 (archiviato dall'url originale il 6 ottobre 2018).
  17. ^ Attori e Uomini di spettacolo Maestri massoni, su granloggia.it. URL consultato il 4 ottobre 2018 (archiviato dall'url originale il 22 giugno 2015).
  18. ^ a b List of notable freemasons, su freemasonry.bcy.ca. URL consultato il 4 ottobre 2018 (archiviato il 4 ottobre 2001).
  19. ^ Quando Totò aveva il grembiule, su ricerca.repubblica.it, 5 aprile 1999. URL consultato il 4 ottobre 2018 (archiviato il 27 settembre 2013).
    «John Wayne, il cavaliere di Hollywood, l'eroe di "Ombre rosse", simbolo del soldato yankee, raggiunse il grado di maestro.»
  20. ^ Lista di massoni celebri, su Loggia No 11 F.A.A.M. di Washington D.C. (archiviato il 16 novembre 2015).
    «33 Deg. Marion McDaniel Lodge No. 56, Tucson, AZ. Came through the system from DeMolay.»
  21. ^ Lista di massoni llustri, su MASTERmason.com. URL consultato il 4 ottobre 2018 (archiviato il 4 gennaio 2016).
  22. ^ Presidency

Bibliografia modifica

  • (DE) Andreas Baur e Konrad Bitterli, Brave Lonesome Cowboy. Der Mythos des Westerns in der Gegenwartskunst oder: John Wayne zum 100. Geburtstag, Nürnberg, Verlag für moderne Kunst Nürnberg, 2007, ISBN 978-3-939738-15-2.
  • Roberts, Randy, and James S. Olson. John Wayne: American. New York: Free Press, 1995 ISBN 978-0-02-923837-0.
  • Campbell, James T. Print the Legend: John Wayne and Postwar American Culture. Reviews in American History, Volume 28, Number 3, September 2000, pp. 465-477.
  • Shepherd, Donald, and Robert Slatzer, with Dave Grayson. Duke: The Life and Times of John Wayne. New York: Doubleday, 1985 ISBN 0-385-17893-X.
  • Carey, Harry Jr. A Company of Heroes: My Life as an Actor in the John Ford Stock Company. Lanham, Maryland: Scarecrow Press, 1994 ISBN 0-8108-2865-0.
  • Clark, Donald & Christopher Anderson. John Wayne's The Alamo: The Making of the Epic Film. New York: Carol Publishing Group, 1995 ISBN 0-8065-1625-9. (pbk.)
  • Eyman, Scott. Print the Legend: The Life and Times of John Ford. New York: Simon & Schuster, 1999 ISBN 0-684-81161-8.
  • Todd McCarthy. Howard Hawks: The Grey Fox of Hollywood. New York: Grove Press, 1997 ISBN 0-8021-1598-5.
  • Maurice Zolotow., Shooting Star: A Biography of John Wayne. New York: Simon & Schuster, 1974 ISBN 0-671-82969-6.
  • Jim Beaver, John Wayne. Films in Review, Volume 28, Number 5, May 1977, pp. 265-284.
  • McGivern, Carolyn. John Wayne: A Giant Shadow. Bracknell, England: Sammon, 2000 ISBN 0-9540031-0-1.
  • Munn, Michael. John Wayne: The Man Behind the Myth. London: Robson Books, 2003 ISBN 0-451-21244-4.
  • Davis, Ronald L. Duke: The Life and Times of John Wayne. University of Oklahoma Press, 2001. ISBN 0-8061-3329-5.

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