Kabaka

sovrani del regno di Buganda

Kabaka è il titolo del re[1] di Buganda, uno dei regni tradizionali dell'Uganda.

Il titolo di kabaka era stato abolito nel 1953 dal presidente Milton Obote ed è stato reistituito nel 1993 dal presidente Yoweri Museveni, da allora è in carica il 36esimo kabaka Muwenda Mutebi II, uno dei figli di Mutesa II.[2]

Il tradizionale luogo di sepoltura dei kabaka sono le tombe di Kasubi.

Storia modifica

Tra la fine del XVIII e il XIX secolo il potere del kabaka si rafforzò sempre di più. Questo avvenne quando fu costituita una numerosa e ben armata guardia personale, fino a quel momento il potere del kabaka era infatti basato sulla fedeltà dei diversi capitribù locali (chiamati Bakungu). Per porre termine alle lotte di successione il 27esimo kabaka, Semakokiro che regnò dal 1797 al 1814, introdusse la pratica di far uccidere tutti i suoi fratelli per eliminare le possibili cospirazioni.

Il kabaka viveva in palazzi e aveva fino a 300 mogli provenienti dai diversi clan, della corte del kabaka facevano parte spesso la regina vedova, il primo ministro chiamato katikiro, il comandante della guardia e il responsabile delle esecuzioni.[3] Quest'ultimo era particolarmente importante perché la condanna a morte era un metodo diffuso di punizione. Le infrazioni al protocollo reale erano normalmente punite con la morte, spesso dando in pasto la vittima ai coccodrilli.[4]

Il regno di Buganda è tradizionalmente rappresentato da due sovrani: a fianco al kabaka, anche chiamato Sabataka,[5] capo di tutti i clan, vi è un re soprannaturale.[6] Quest'ultimo è incarnato in un gruppo di tamburi reali, in origine circa 200, chiamati Mujaguzo[7], questi garantiscono che anche durante i periodi di successione del kabaka umano, ci sia sempre un sovrano. Come il sovrano umano anche il re incarnato dai tamburi Mujaguzo aveva in passato un palazzo, funzionari, servitori e guardie.

Successione modifica

Il Buganda non ha un concetto equivalente al principe ereditario. Durante il periodo di regno, un consiglio speciale ha il compito di studiare il comportamento e le caratteristiche dei giovani principi, chiamati anche principi del tamburo. Il re regnante, informato dalla raccomandazione del consiglio speciale, sceglie uno dei principi come suo successore. Nel corso di una cerimonia segreta, il capo del consiglio consegna al principe selezionato uno speciale pezzo di tela di corteccia. Il nome del futuro kabaka viene tenuto segreto dal consiglio speciale fino alla morte del sovrano in carica. Nel momento in cui tutti i principi e le principesse sono chiamati a rendere onore alle spoglie del re, il principe prescelto depone lo speciale pezzo di stoffa di corteccia sul corpo del defunto, rivelandosi come il successore al trono. In passato questo metodo di successione garantiva l'equivalenza tra i clan, il principe prescelto poteva infatti provenire da uno qualsiasi dei clan che compongono il regno.[5]

In passato il consiglio speciale era chiamato lukiiko[3], nome con cui dal 1900 è chiamato il parlamento del Buganda.

Il pretendente umano al trono deve completare dei riti speciali sui tamburi reali per diventare re del regno di Buganda. I tamburi reali vengono utilizzati anche per annunciare ufficialmente la nascita di un nuovo membro della famiglia reale e la morte del re in carica.

Elenco dei kabaka modifica

  1. Kato Kintu, inizio XIV secolo
  2. Chwa I, tardo XIV secolo
  3. Kimera, ca. 1374 – ca. 1404
  4. Ttembo, ca. 1404 – ca. 1434
  5. Kiggala, ca. 1434 – ca. 1464 e di nuovo ca. 1484 – ca. 1494
  6. Kiyimba, ca. 1444 – ca. 1484
  7. Kayima, ca. 1494 – ca. 1524
  8. Nakibinge, ca. 1524 – ca. 1554
    breve interregno, ca. 1554 – ca. 1555
  9. Mulondo, ca. 1555 – ca. 1564
  10. Jemba, ca. 1564 – ca. 1584
  11. Suuna I, circa dal 1584 al 1614
  12. Sekamaanya, circa dal 1614 al 1634
  13. Kimbugwe, circa dal 1634 al 1644
  14. Kateregga, circa dal 1644 al 1674
  15. Mutebi I, circa dal 1674 al 1680
  16. Juuko, circa dal 1680 al 1690
  17. Kayemba, dal 1690 circa, al 1704
  18. Tebandeke, circa dal 1704 al 1724
  19. Ndawula, circa dal 1724 al 1734
  20. Kagulu, circa dal 1734 al 1736
  21. Kikulwe, circa dal 1736 al 1738
  22. Mawanda, circa dal 1738 al 1740
  23. Ndugwa I, circa dal 1740 al 1741
  24. Namuggala, circa dal 1741 al 1750
  25. Kyabaggu, circa dal 1750 al 1780
  26. Jjunju, circa dal 1780 al 1797
  27. Semakookiro, dal 1797 circa al 1814
  28. Kamaanya, 1814–1832
  29. Suuna II, 1832–1856
  30. Muteesa I, 1856–1884
  31. Mwanga II, 1884–1888 e 1889–1897
  32. Kiweewa, 1888
  33. Kalema, 1888–1889
  34. Daudi Chwa II, 1897–1939
  35. Mutesa II, 1939–1967 (abolizione) o 1969 (decesso)
    Secondo interregno; la monarchia venne abolita dalla costituzione del 1967[8]
  36. Muwenda Mutebi II, dal 1993

Note modifica

  1. ^ (EN) Kabaka, su buganda.or.ug. URL consultato il 25 gennaio 2024.
  2. ^ (EN) Ssaabasajja Kabaka Ronald Muwenda Mutebi II, su buganda.or.ug. URL consultato il 25 gennaio 2024.
  3. ^ a b Hanmer, p. 42.
  4. ^ Hanmer, p. 44.
  5. ^ a b Crawford Young, p. 195.
  6. ^ (EN) Kabaka ~ King of Buganda, su kabaka.org. URL consultato il 25 gennaio 2024.
  7. ^ Crawford Young, p. 300.
  8. ^ JM Kavuma-Kaggwa, Tracing The Life And Legacy of Sir Edward Muteesa II, in The Independent (Uganda), 15 novembre 2013. URL consultato il 6 ottobre 2014 (archiviato dall'url originale il 9 ottobre 2014).

Bibliografia modifica

  • (EN) Trudy Hamner, Uganda, New York, F. Watts, 1989.
  • (EN) Merwin Crawford Young, Buganda, in African kingships in perspective : political change and modernization in monarchical settings, Londra, Franc Cass, 1977.

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