Le Kapparót (in ebraico כפרות?) costituiscono un rituale ebraico di espiazione, praticato da una parte della popolazione ebraica alla vigilia dello Yom Kippur. Durante la pratica si fa roteare un pollo, o del denaro, sopra la testa di una persona. Il pollo è successivamente macellato in accordanza con le regole della halakha. I proventi della vendita del pollo o la sua carne vengono poi donati ai senza dimora o i poveri come atto di carità (tzedakah).[1]

Litografia di un uomo che tiene un pollo sospeso in mano per le kapparot, fine XIX secolo

Etimologia modifica

Kapparah (כפרה‎), il singolare di kapparot, significa 'espiazione', 'coprire', 'epurare', 'fare penitenza', ' riconciliarsi', e deriva dalla radice ebraica k-p-r, che significa 'espiare'.

Secondo James Strong, da kâphar, kaw-far', coprire, specificamente con bitume; figurativamente espiare, o condonare, placare, cancellare, fare (espiazione, purificazione, annullare, essere misericordiosi, pacificare, perdonare, purgare, mettere via, (fare) riconciliazone.[2]

Pratica modifica

 
Shochet con gallo di Israel Tsvaygenbaum, 1997

Il pomeriggio precedente a Yom Kippur, viene preparato un oggetto da donare ai poveri per il pasto precedente a Yom Kippur[3], vengono citati i due passaggi biblici Salmi 107:17-20 e Giobbe 33:23-24, e poi per tre volte viene fatto roteare il dono preparato sopra la propria testa mentre si recita una breve preghiera lo stesso numero di volte.

 
Kapparot alla vigilia dello Yom Kippur

Uso di un gallo modifica

In una variante della pratica viene donato un gallo (o una gallina, in caso di una donna). L'animale dovrebbe venir roteato vivo sopra la propria testa. Dopo la conclusione del rituale l'animale sarà trattato come un normale prodotto di pollame kosher, ossia macellato secondo le leggi shechita. Sarà poi donato in carità per essere consumato al pasto precedente a Yom Kippur.

La preghiera recitata durante questa cerimonia è la seguente:

«Questo è il mio scambio, questo è il mio sostituto, questa è la mia espiazione. Questo gallo andrà incontro alla sua morte, mentre io entrerò e procederò a una buona e lunga vita e alla pace.[4]»

Uso del denaro modifica

In una seconda variante della pratica, un sacchetto di denaro vien fatto roteare attorno alla testa e quindi donato ai poveri.[5]

 
Un venditore al Mahane Yehuda Market a Gerusalemme vende galli per kapparot, il giorno precedente a Yom Kippur.

In questo caso, la preghiera recitata è:

«Questo è il mio scambio, questo è il mio sostituto, questa è la mia espiazione. Questo denaro andrà in beneficenza, mentre io entrerò in una buona e lunga vita e procederò verso la pace.[4]»

Note modifica

  1. ^ https://www.myjewishlearning.com/article/kaparot/
  2. ^ Strong's Concordance Lexicon entry for kaphar (Hebrew word #3722), su blueletterbible.org, Rancho Santa Margarita (California), Blue Letter Bible. URL consultato il 19 agosto 2011.
    «to cover, purge, make an atonement, make reconciliation, cover over with pitch. kaw-far'; a primitive root; to cover (specifically with bitumen); figuratively, to expiate or condone, to placate or cancel:—appease, make (an atonement, cleanse, disannul, forgive, be merciful, pacify, pardon, purge (away), put off, (make) reconcile(-liation).»
  3. ^ Shulchan Aruch e Orach Chayim
  4. ^ a b The Complete ArtScroll Machzor: Yom Kippur, p.4
  5. ^ Andrew Strum, The Ancient Origins of an Obscure Egyptian Jewish High Holy Day Custom, su hsje.org, Historical Society of Jews From Egypt, 2002. URL consultato il 16 agosto 2011 (archiviato dall'url originale il 6 agosto 2011).
    «... alternatively been practised with coins which are then donated to charity.»

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