KfW

banca pubblica tedesca

La KfW, acronimo di Kreditanstalt für Wiederaufbau (lstituto di Credito per la Ricostruzione), è una banca pubblica tedesca con sede a Francoforte sul Meno.

KfW
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Sede centrale della KfW, a Francoforte.
StatoBandiera della Germania Germania
Forma societariaEnte pubblico
Fondazione1948
Sede principaleFrancoforte sul Meno, Bonn e Berlino
SettoreFinanza
Sito webwww.kfw.de

Viene fondata nel 1948, dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale per volere degli Stati Uniti d'America e con lo scopo di amministrare i fondi del Piano Marshall.

L'80% del capitale è detenuto dal governo federale mentre il restante 20% è detenuto dai Länder.[1] È l'equivalente dell'italiana Cassa Depositi e Prestiti.

Funzioni modifica

Attraverso la KfW, il Governo tedesco canalizza tutta una serie di operazioni che altrimenti figurerebbe nei conti dello Stato per cifre ingenti: l'attivo dell'istituto ha sfiorato nel 2020 i 500 miliardi di euro, più del doppio che all'inizio del decennio precedente, anche per effetto del trasferimento sotto le sue spettanze di molte attività in precedenza di competenza dell'amministrazione pubblica, o di nuove attività, come quelle riguardanti la protezione ambientale.[1]

La KFW non ha l’obbligo di rispettare le norme europee e pertanto è esentata dalle direttive BRRD (Bank Recovery and Resolution Directive) e dalle direttive di vigilanza.

Nel 2018, anche 13 banche di länder tedeschi sono state esentate dalle regole della cosiddetta “unione bancaria”.

Questa regola pecuniaria della contabilità tedesca esclude dal calcolo del debito pubblico tutte le società pubbliche, tra le quali la stessa KFW, che di fatto si finanziano con la garanzia pubblica ma che coprono più del 50% dei propri costi con dei ricavi a tariffe di mercato.

La vigilanza non è quella della Bundesbank (omologa della Banca d’Italia), ma direttamente del Ministero del Tesoro.[2]

Note modifica

  1. ^ a b A Berlino conti leggeri grazie al veicolo KfW, su ilsole24ore.com. URL consultato il 31 gennaio 2013.
  2. ^ BankPedia |, su www.bankpedia.org. URL consultato il 26 maggio 2023.

Altri progetti modifica

Collegamenti esterni modifica

Controllo di autoritàVIAF (EN156661252 · ISNI (EN0000 0001 2192 4614 · LCCN (ENn50077997 · GND (DE10058878-5 · BNF (FRcb11864687f (data) · J9U (ENHE987007270864405171 · WorldCat Identities (ENlccn-n2004101386
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