Kim Hunter

attrice statunitense

Kim Hunter, pseudonimo di Janet Cole[1] (Detroit, 12 novembre 1922New York, 11 settembre 2002), è stata un'attrice statunitense.

Kim Hunter
Statuetta dell'Oscar Oscar alla miglior attrice non protagonista 1952

Biografia modifica

Suo padre, Donald, era un consulente d'ingegneria, e morì quando Kim aveva solo 3 anni; sua madre, Grace Lind, era una pianista[2]; aveva inoltre un fratello di 8 anni più grande di lei. La Hunter studiò all'Actors Studio e nel 1943 iniziò la sua carriera cinematografica con una parte in La settima vittima di Mark Robson[2]. Divenne nota nel 1951 quando recitò in Un tram che si chiama Desiderio di Elia Kazan, nel ruolo di Stella (già interpretato a teatro), per il quale vinse l'Oscar come migliore attrice non protagonista e il Golden Globe[2]. Tra le sue interpretazioni successive si segnalano quelle in Al centro dell'uragano (1956) di Daniel Taradash, Lilith - La dea dell'amore (1964) di Robert Rossen, Il pianeta delle scimmie (1968) di Franklin Schaffner e Un uomo a nudo (1968) di Frank Perry.

L'attrice morì a New York nel 2002, a 79 anni, per un infarto.[3]

Vita privata modifica

Nel 1944 si sposò con il capitano dei Marines William A. Baldwin da cui ebbe una figlia, Kathy (1944). I due divorziarono nel 1946, e l'attrice si risposò nel 1951 con lo sceneggiatore Robert Emmett, da cui ebbe un figlio, Sean (1954), diventato musicista rock. La coppia rimase unita sino alla morte di lui, avvenuta nel 2000 per un'appendicite.

Filmografia parziale modifica

Cinema modifica

Televisione modifica

Riconoscimenti modifica

Doppiatrici italiane modifica

Note modifica

  1. ^ (EN) Robert W. Welkos, Kim Hunter, su Hollywood Star Walk, Los Angeles Times, 12 settembre 2002. URL consultato il 1º ottobre 2023.
  2. ^ a b c (EN) Kim Hunter, su Hollywood Walk of Fame. URL consultato il 1º ottobre 2023.
  3. ^ (EN) Rick Lyman, Kim Hunter, 79, an Actress Lauded as Stella in 'Streetcar', su The New York Times, 12 settembre 2002.
  4. ^ Visto censura della prima edizione italiana del film su italiataglia.it

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