Kocel

Aristocratico slavo

Kocel, (Kotzeles in greco, Koceľ in slovacco e Kocelj in sloveno, serbo e croato)[1][2] (... – 876), fu un aristocratico slavo duca della Bassa Pannonia (Chezil dux Pannoniae inferioris), in quanto vassallo del regno dei Franchi Orientali, tra l'861 l'876. Nelle fonti lo si trova indicato come Chezil, Chezilo, Chezul, Chozil o Gozil[3] e con il titolo di conte (comes de Sclavis).

Statua del principe (knez) Kocelj all'Assemblea nazionale della Serbia a Belgrado.

Biografia modifica

 
Il Ducato della Bassa Pannonia sotto Kocel.

Kocel era il figlio secondogenito di Pribina, principe di Nitra e duca della Bassa Pannonia, nato nell'820 circa, secondo quanto racconta lo storiografo Bowlus. Sempre secondo Bowlus, nell'861, alla morte di Pribina, Kocel divenne il nuovo duca della Bassa Pannonia e fece una significativa donazione al monastero di Frisinga, dimostrando di avere una solida posizione sociale e politica. La sua posizione è confermata in documento dell'864 in cui Ludovico il Germanico si rivolgeva a lui in qualità di sovrano nella Bassa Pannonia. Nell'865 l'arcivescovo di Salisburgo Adalwin visitò due volte le sue terre. Nell'869 Kocel chiese che il missionario greco Metodio fosse inviato in Pannonia come legato pontificio. In piena estate, Kocel inviò Metodio a Roma con venti uomini per chiedere la sua elevazione a vescovo e Adriano II lo nominò arcivescovo di Sirmio. Nell'874, in seguito alla guerra civile della Grande Moravia, Kocel continuò a governare sulla valle della Drava sotto l'autorità di Carlomanno di Baviera. Kocel cessò il suo incarico nell'876 non è chiaro se in seguito alla sua morte, poiché scompare dalle fonti già dopo l'874. Sicuramente morì entro l'anno 880.

Note modifica

  1. ^ Elena Mannová, Studia Historica Slovaca, vol. 21, Historický ústav SAV, 2000, p. 23, ISBN 978-80-88880-42-4.
  2. ^ Vatroslav Jagić, Književnik, Brzotiskom Dragutina Albrechta, 1866, pp. 100–.
  3. ^ John Tuzson, István II (1116-1131): A Chapter in Medieval Hungarian History, East Europe Monographs, 2002, p. 12, ISBN 978-0-88033-500-3.

Bibliografia modifica

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