Kristian Ghedina

allenatore di sci alpino, sciatore alpino e pilota automobilistico italiano (1969-)

Kristian Ghedina (Pieve di Cadore, 20 novembre 1969) è un allenatore di sci alpino, ex sciatore alpino e pilota automobilistico italiano, uno dei migliori specialisti delle prove veloci (discesa libera, supergigante) degli anni 1990, vincitore di tre medaglie iridate e di 13 gare in Coppa del Mondo.

Kristian Ghedina
Kristian Ghedina nel 2020
Nazionalità Bandiera dell'Italia Italia
Altezza 177 cm
Peso 85 kg
Sci alpino
Specialità Discesa libera, supergigante, combinata
Squadra Fiamme Gialle
Termine carriera 2010
Palmarès
Competizione Ori Argenti Bronzi
Mondiali 0 2 1

Per maggiori dettagli vedi qui

Automobilismo
Specialità Turismo
Termine carriera 2011
 

Biografia modifica

Originario di Cortina d'Ampezzo, Ghedina è figlio di Adriana Dipol, la prima donna maestra di sci di Cortina d'Ampezzo[1] morta nel 1985 in un incidente sciistico[2][3], ed è fratello di Katia, a sua volta sciatrice alpina[4].

Carriera sciistica modifica

Stagioni 1987-1991 modifica

Ghedina esordì in campo internazionale ai Mondiali juniores di Sälen 1987. In Coppa del Mondo ottenne il primo podio, nonché primo risultato di rilievo, il 16 dicembre 1989, giungendo terzo nella discesa libera disputata sulla Saslong della Val Gardena alle spalle di Pirmin Zurbriggen e Franz Heinzer. Nella stessa stagione, appena ventenne, s'impose all'attenzione internazionale conquistando - sempre in discesa libera - prima un altro podio (2º l'11 gennaio 1990 a Schladming), poi (nonostante un infortunio subito sulla Streif di Kitzbühel[2]) le prime vittorie: il 3 febbraio a Cortina d'Ampezzo e il 15 marzo a Åre. A Saalbach-Hinterglemm 1991, sua prima presenza iridata, conquistò la medaglia d'argento nella combinata e si piazzò 9º nel supergigante.

Dopo pochi mesi però, la carriera di Ghedina rischiò di terminare in seguito a un gravissimo incidente stradale occorsogli sull'autostrada Torino-Milano: rimase in coma per nove giorni presso l'ospedale di Rho[5]. Nell'incidente, oltre a varie fratture e lesioni, riportò gravi danni cerebrali, e fu costretto a una difficile riabilitazione motoria; ben pochi, a quel punto, nutrivano speranze di un suo possibile ritorno ad alti livelli[2]. Partecipò ai XVI Giochi olimpici invernali di Albertville 1992 con discreti risultati (11º nella discesa libera, 6º nella combinata), ma negli anni successivi non riuscì più a essere competitivo: rimase sempre nelle retrovie e non conquistò alcun podio. Ai Mondiali di Morioka 1993 fu 13º nella discesa libera, mentre ai XVII Giochi olimpici invernali di Lillehammer 1994 si classificò 20º nella discesa libera e 16º nella combinata.

Stagioni 1995-2000 modifica

La svolta si ebbe nella stagione 1994-1995 quando Ghedina tornò ai vertici delle classifiche. Salì cinque volte sul podio, vinse due gare e rimase in lotta sino all'ultima gara per la conquista della Coppa del Mondo di discesa libera, vinta poi dal francese Luc Alphand. Nel 1996 ai Mondiali di Sierra Nevada vinse l'argento in discesa libera, dietro all'austriaco Patrick Ortlieb, e fu 14º nel supergigante; l'anno seguente andò ancora a medaglia, conquistando il bronzo - sempre in discesa libera - ai Mondiali di Sestriere, dove fu anche 7º nel supergigante. Ai XVIII Giochi olimpici invernali di Nagano 1998 arrivò 6º nella discesa libera, 16º nel supergigante e non concluse la combinata, mentre ai Mondiali di Vail/Beaver Creek 1999 fu 9º nella discesa libera, 10º nel supergigante e 12º nella combinata.

In Coppa del Mondo dal 1997 al 2000 riuscì a vincere gare ogni anno, rimanendo stabilmente ai vertici della discesa mondiale insieme a grandi interpreti della disciplina come Alphand e i protagonisti del "Wunderteam" austriaco. In quelle stagioni stabilì il record sulla pista da discesa più lunga della Coppa, la Lauberhorn di Wengen in Svizzera (2'24”23 nel 1997[6]) e, il 24 gennaio 1998, ottenne uno dei successi più prestigiosi vincendo a Kitzbühel sulla Streif, primo italiano a essere riuscito nell'impresa. Nel 2000 arrivò anche la prima ed unica vittoria in supergigante: a Kvitfjell, in Norvegia, Ghedina s'impose davanti a Hermann Maier, interrompendo così il dominio della squadra austriaca, imbattuta in questa disciplina da due anni. A fine stagione risultò ancora, come nel 1997, 4º nella classifica generale di Coppa del Mondo e 2º in quella di discesa libera.

Stagioni 2001-2005 modifica

L'ultima vittoria è datata 14 dicembre 2001 quando, sulla Saslong della Val Gardena in Italia, Ghedina superò il norvegese Lasse Kjus e l'italiano Kurt Sulzenbacher. Su questo tracciato riuscì a imporsi per quattro volte, record che detiene assieme ai grandi discesisti austriaci Franz Klammer e a Michael Walchhofer, e fu protagonista di un insolito imprevisto: nella discesa del 18 dicembre 2004, mentre giungeva in prossimità del traguardo, si vide spuntare improvvisamente davanti un capriolo, che per fortuna lo sciatore riuscì a non investire[2][7]. Anche sulla Streif fu protagonista di un "fuoriprogramma" che contribuì alla sua popolarità quando, il 24 gennaio 2004, effettuò una spericolata spaccata sull'ultimo salto del rettilineo d'arrivo, a 137,6 km/h; pur non avendo vinto la gara, il pubblico austriaco gli tributò una ola[2][8].

«Quel che resterà di te sarà la spaccata in volo a Kitzbühel. Solo tu la potevi fare.»

Ai Mondiali di Sankt Anton 2001 fu 23º nel supergigante, mentre l'anno dopo ai XIX Giochi olimpici invernali di Salt Lake City 2002 si classificò 35º nella discesa libera. Sankt Moritz 2003 e Bormio 2005 furono invece le sue ultime apparizioni iridate: nel primo caso si piazzò 11º nella discesa libera, mentre nel secondo fu 15º nella discesa libera e 46º nel supergigante.

Stagioni 2006-2010 modifica

Nella stagione 2005-2006, la sedicesima per lui, fu l'atleta più anziano tra i partecipanti alla Coppa. Per un breve periodo detenne il record assoluto di più anziano atleta a salire sul podio di Coppa del Mondo[2], poi passato a Fredrik Nyberg. Nel febbraio, a Torino 2006, partecipò alla sua quinta e ultima Olimpiade classificandosi 23º nella discesa libera. Il 26 aprile seguente annunciò il ritiro dalle gare di sci per dedicarsi all'automobilismo[10]; il suo primato italiano di vittorie in discesa libera di Coppa del Mondo sarebbe stato superato solo il 27 dicembre 2019 da Dominik Paris.

A quasi tre anni dal ritiro, tuttavia, tornò a gareggiare nello sci, partecipando ai Campionati italiani del 2009 tenutisi a Passo San Pellegrino; il 25 marzo 2009 si classificò sesto a 79 centesimi dal vincitore Stefan Thanei nella gara di discesa libera[11]. Nell'edizione del 2010 a Falcade fu 23º, nella sua ultima gara in carriera.

Bilancio della carriera modifica

Specialista delle prove veloci, contribuì a far emergere lo sci alpino italiano (tradizionalmente più competitivo nelle specialità tecniche) anche nelle gare di discesa libera e supergigante. La squadra italiana di velocità, soprannominata "Italjet"[12], di cui egli fece parte, riuscì negli anni 1990 a esprimersi agli alti livelli delle ben più quotate selezioni austriaca e svizzera.

Carriera automobilistica modifica

Nel 2006 Ghedina corse il Campionato italiano superturismo, con la BMW del team sammarinese[senza fonte] Zerocinque Motorsport, e l'F3000 International Masters (campionato di contorno al Campionato del mondo turismo organizzato dalla FIA) a bordo di una Lola B99/50 della scuderia Bigazzi[13]. Nello stesso anno esordì anche nella Porsche Supercup, con il Morellato Stars Team[14]. Nell'F3000 International Masters Ghedina conquistò i primi punti (2) il 4 giugno, al terzo fine settimana di gare sul circuito tedesco di Oschersleben. Partito tredicesimo[senza fonte], chiuse settimo, terminando poi il campionato al 23º posto con cinque punti. Il campionato si disputò per la sola stagione 2006[15]. Nel Campionato italiano superturismo il primo punto lo conquistò il 23 luglio 2006, in gara 1 al circuito del Mugello; il primo podio due gare più tardi all'autodromo Vallelunga (terzo in gara 2 dietro a Roberto Colciago[senza fonte], che avrebbe poi vinto quel titolo italiano, e ad Alessandro Balzan[senza fonte]). Chiuse il suo primo campionato al settimo posto, con 32 punti.

Nel 2009 il pilota ottenne buoni risultati nella Superstars 2009, con una serie di piazzamenti (tra cui una vittoria e ulteriori tre podi) che gli consentirono di rivaleggiare con i più quotati piloti con esperienza di Formula 1, come Gianni Morbidelli (che poi vinse il campionato) e Pierluigi Martini. Nel 2010 non riuscì a ripetere i risultati della stagione precedente per molti problemi con la vettura[senza fonte] e a luglio 2011 si ritirò[16].

Carriera da allenatore modifica

Dalla stagione 2012-2013 ha allenato, per quanto riguarda le specialità di velocità (discesa libera, supergigante), il campione croato dello sci alpino Ivica Kostelić[17].

Altre attività modifica

Nel 2011 Ghedina partecipò al programma televisivo di Canale 5 Baila!, condotto da Barbara D'Urso[16]. È testimonial ADMO, per il quale ha dato la propria disponibilità a donare il midollo osseo[18], è ambassador dei Campionati mondiali di sci alpino 2021[senza fonte] e nel 2014 ha fondato una scuola sci a Cortina d'Ampezzo[19].

È compagno di Patrizia Auer, a sua volta sciatrice alpina; la coppia ha avuto un figlio nel 2020[20].

Nel 2022 ha preso parte alla produzione del format tv Sfida da Bar, in onda in prima serata su SKY, canale 229, nel quale sfidava sugli sci, una moto cingolata elettrica, sulla pista Faloria a Cortina d'Ampezzo.

Palmarès modifica

Sci alpino modifica

Mondiali modifica

Coppa del Mondo modifica

  • Miglior piazzamento in classifica generale: 4º nel 1997 e nel 2000
  • 33 podi:
    • 13 vittorie (12 in discesa libera, 1 in supergigante)
    • 11 secondi posti (9 in discesa libera, 2 in supergigante)
    • 9 terzi posti (8 in discesa libera, 1 in supergigante)
Coppa del Mondo - vittorie modifica
Data Località Paese Specialità
3 febbraio 1990 Cortina d'Ampezzo   Italia DH
15 marzo 1990 Åre   Svezia DH
20 gennaio 1995 Wengen   Svizzera DH
25 febbraio 1995 Whistler   Canada DH
21 dicembre 1996 Val Gardena   Italia DH
11 gennaio 1997 Chamonix   Francia DH
18 gennaio 1997 Wengen   Svizzera DH
4 dicembre 1997 Beaver Creek   Stati Uniti DH
24 gennaio 1998 Kitzbühel   Austria DH
19 dicembre 1998 Val Gardena   Italia DH
17 dicembre 1999 Val Gardena   Italia DH
5 marzo 2000 Kvitfjell   Norvegia SG
14 dicembre 2001 Val Gardena   Italia DH

Legenda:
DH = discesa libera
SG = supergigante

Coppa Europa modifica

  • Vincitore della classifica di discesa libera nel 1989

South American Cup modifica

  • Miglior piazzamento in classifica generale: 13º nel 2005
  • 4 podi:
    • 1 vittoria
    • 1 secondo posto
    • 2 terzi posti
South American Cup - vittorie modifica
Data Località Paese Specialità
3 settembre 2004 La Parva   Cile SG

Legenda:
SG = supergigante

Campionati italiani modifica

Automobilismo modifica

Note modifica

  1. ^ Vittorio Pezzuto, Primi e Centesimi [collegamento interrotto], in sport.it, 20 marzo 2006. URL consultato il 22 settembre 2014.
  2. ^ a b c d e f Alti e bassi di una stella, in ghedina.net [sito personale]. URL consultato il 22 settembre 2014 (archiviato dall'url originale il 19 gennaio 2016).
  3. ^ Profilo personale, in ghedina.net [sito personale]. URL consultato il 22 settembre 2014 (archiviato dall'url originale il 7 aprile 2014).
  4. ^ Aldo Cazzullo, Kristian Ghedina: «Mia mamma morì sciando. Gianluca Vacchi da piccolo batteva me e Tomba, su corriere.it, Corriere della Sera, 1º febbraio 2021. URL consultato il 9 settembre 2022.
  5. ^ Un medico di grande impegno. Da lui in cura anche Ghedina, in Corriere della Sera, 28 gennaio 1992, p. 39. URL consultato il 22 settembre 2014 (archiviato dall'url originale il 21 febbraio 2014).
  6. ^ Scheda sui record sul sito ufficiale della Lauberhorn, su lauberhorn.ch. URL consultato il 7 aprile 2010 (archiviato dall'url originale il 9 agosto 2011).
  7. ^ Val Gardena, capriolo in pista mentre scende Ghedina, in La Repubblica, 18 dicembre 2004. URL consultato il 23 luglio 2010.
  8. ^ Paolo De Chiesa, I miei campioni: Kristian Ghedina, in Sito ufficiale dei XX Giochi olimpici invernali, 3 dicembre 2004. URL consultato l'8 settembre 2020 (archiviato dall'url originale il 13 settembre 2012).
  9. ^ Mattia Chiusano, Nessuno come Ghedina, sedici anni di pazzo sci, in La Repubblica, 30 dicembre 2004. URL consultato il 3 settembre 2015.
  10. ^ Sci: Ghedina annuncia il ritiro, in La Repubblica, 26 aprile 2006. URL consultato il 22 settembre 2014.
  11. ^ Referto della gara, su data.fis-ski.com. URL consultato il 23 luglio 2010.
  12. ^ Fabio Poncemi, Dalla Valanga Azzurra all'Italjet degli anni '90, che incontro tra Gros, De Chiesa, Ghedina e Runggaldier, su neveitalia.it, 23 aprile 2020. URL consultato il 5 agosto 2021.
  13. ^ Scheda Speedsport-magazine.com, su speedsport-magazine.com. URL consultato il 24 luglio 2010.
  14. ^ "Alle Gaststarter der Saison 2006 im Überblick" sul sito della competizione, su racecam.de. URL consultato il 24 luglio 2010 (archiviato dall'url originale il 26 settembre 2012).
  15. ^ (EN) F3000 International Masters (2006), su uk.geocities.com. URL consultato il 4 novembre 2008 (archiviato dall'url originale l'11 agosto 2006).
  16. ^ a b Si conclude la Superstars senza Ghedina, in tiellephoto.it, 12 ottobre 2011. URL consultato il 22 settembre 2014 (archiviato dall'url originale il 19 ottobre 2011).
  17. ^ Stefano Benzi, Ivica Kostelić: "Ghedina mi aiuterà a vincere", in Eurosport, 4 luglio 2012. URL consultato il 22 settembre 2014.
  18. ^ Il Ghedo della porta accanto, su admo.it. URL consultato il 6 novembre 2017.
  19. ^ Sito della Scuola Sci M'Over by Kristian Ghedina, su moversport.it. URL consultato il 13 giugno 2020.
  20. ^ Vittorio Savio, Kristian Ghedina e Patty Auer presto genitori, su fantaski.it, 9 agosto 2020. URL consultato il 10 luglio 2021.
    Francesco Chiamulera, Kristian Ghedina, la compagna Patrizia Auer: «Io e lui sempre in gara... anche al supermercato», su corrieredelveneto.corriere.it, Corriere del Veneto, 7 febbraio 2021. URL consultato il 10 luglio 2021.
  21. ^ Sci alpino, l'albo d'oro della discesa maschile dei Campionati Italiani Assoluti, in fisi.org, 1º aprile 2014 (archiviato dall'url originale il 6 ottobre 2014).
    L'albo d'oro del supergigante maschile dei Campionati Italiani Assoluti, in fisi.org, 2 aprile 2014 (archiviato dall'url originale il 15 ottobre 2014).
    Campionati Italiani Assoluti di sci alpino, l'albo d'oro del GS maschile, in fisi.org, 29 marzo 2014 (archiviato dall'url originale il 6 ottobre 2014).
    Campionati Italiani di sci alpino, l'albo d'oro della combinata maschile, in fisi.org, 24 marzo 2011 (archiviato dall'url originale il 6 ottobre 2014).

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Collegamenti esterni modifica

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