L'artiglio scarlatto

film del 1944 diretto da Roy William Neill

L'artiglio scarlatto (The Scarlet Claw) è un film del 1944 per la regia di Roy William Neill, ottava pellicola gialla basata sul personaggio di Sherlock Holmes della serie interpretata dalla coppia Basil Rathbone-Nigel Bruce e prodotta dagli Universal Studios.

L'artiglio scarlatto
Titolo originaleThe Scarlet Claw
Lingua originaleinglese
Paese di produzioneStati Uniti d'America
Anno1944
Durata74 minuti
Dati tecniciB/N
Generegiallo, thriller
RegiaRoy William Neill
SoggettoPaul Gangelin, Brenda Weisberg
SceneggiaturaEdmund L. Hartmann, Roy William Neill
ProduttoreRoy William Neill
Produttore esecutivoHoward Benedict (non accreditato)
Casa di produzioneUniversal Pictures
Distribuzione in italianoUniversal Pictures
FotografiaGeorge Robinson
MontaggioPaul Landres
MusichePaul Sawtell (non accreditato)
TruccoJack P. Pierce (non accreditato)
Interpreti e personaggi
Doppiatori italiani

Il racconto non è ispirato a nessuna delle storie di Arthur Conan Doyle, ma in esso si ritrovano elementi riconducibili a Il mastino di Baskerville.

Trama modifica

Holmes e Watson si trovano in Canada per prender parte a un convegno sul mondo dell'occulto. Uno dei partecipanti, lord Penrose, riceve la notizia che sua moglie è stata uccisa nel piccolo villaggio di La Mort Rouge.[1] Holmes e Watson stanno per far ritorno in Inghilterra quando Holmes riceve un telegramma inviatogli dall'ormai defunta lady Penrose, la quale gli chiede aiuto perché teme per la propria vita. Holmes decide quindi d'investigare sulla sua morte.

Holmes e Watson giungono al villaggio e scoprono come gli abitanti siano convinti che l'assassinio sia stato opera del leggendario mostro che abiterebbe le paludi nei pressi del villaggio. Il mostro è infatti visto dal dottor Watson, che lo descrive come "una palla di fuoco che sputa fiamme da ogni sua parte".

Holmes, scettico, riconosce in lady Penrose l'ex attrice Lillian Gentry, che era stata coinvolta in un famoso caso di omicidio diversi anni prima: l'attore Alistair Ramson aveva ucciso un compagno di scena per gelosia nei suoi confronti. Secondo le fonti, il Ramson sarebbe stato poi ucciso, due anni prima, durante un tentativo di fuga dalla prigione, ma Holmes ritiene invece che egli sia ancora vivo e abiti addirittura nel villaggio, dove avrebbe meditato l'omicidio e si sarebbe poi riuscito a nascondere, creandosi una nuova identità.

Holmes rivolge dunque la sua attenzione al giudice Brisson, uno degli abitanti del villaggio, che aveva condannato il Ramson. Malgrado i tentativi di difenderlo, il Brisson viene ucciso. Holmes scopre quindi che la prossima vittima sarà Journet, un locandiere locale, che all'epoca dell'omicidio dell'attore era guardia carceraria. Il Ramson uccide Marie, la figlia di Journet, ed è a questo punto che il padre disperato decide di collaborare con Holmes e tendere una trappola all'assassino.

Holmes e Watson annunciano di voler tornare in Inghilterra, e Journet rende noto che si recherà in una piccola chiesa posta all'altra estremità della palude per pregare in memoria di Marie. Ramson attacca Journet nella palude, per scoprire poi che Holmes aveva preso il suo posto. Nel corso della colluttazione, Ramson riesce a fuggire, ma viene ucciso da Journet con la stessa arma che era stata usata per i suoi delitti, un rastrellino da giardino.[2]

Curiosità modifica

Il film ha ispirato il mediometraggio La Morte Rouge (2006) di Victor Erice

Note modifica

  1. ^ Durante lo svolgimento del film, gli attori pronunciano correttamente il nome del villaggio come La Mort Rouge ("La morte rossa"), ma per un breve momento viene mostrata una mappa in cui il nome del villaggio è indicato come La Morte Rouge (ovvero "La morta rossa"), il che non dà il senso voluto.
  2. ^ Davies.

Bibliografia modifica

  • David Stuart Davies, Holmes of the Movies, New English Library, 1976, ISBN 0-450-03358-9.

Collegamenti esterni modifica