László Pottyondy

László Pottyondy (Pécs, 26 dicembre 1915Dumas, 31 luglio 1951) è stato un militare e aviatore ungherese, asso dell'aviazione da caccia nel corso della seconda guerra mondiale abbattendo individualmente 13 aerei nemici e 1 probabile[3].

László Pottyondy
NascitaPécs, 26 dicembre 1915
MorteDumas, 31 luglio 1951
Cause della morteIncidente aereo
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Ungheria Regno d'Ungheria
Forza armataMagyar Királyi Honvéd Légierő
SpecialitàCaccia
GradoCapitano
GuerreGuerra slovacco-ungherese
Seconda guerra mondiale
CampagneFronte orientale (1941-1945)
Decorazionivedi qui
dati tratti da László Pottyondy[1][2]
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Biografia modifica

Nacque a Pécs il 26 dicembre 1915, figlio di László e di M. Kempner.[3] Arruolatosi nella Magyar Királyi Honvéd Légierő, nel marzo 1939 prese parte alle operazioni belliche sul confine durante la breve guerra contro la Slovacchia.[1] Il 24 marzo i bombardieri ungheresi Junkers Ju 86K-2, scortati da caccia Fiat C.R.32 del 1/2. Vadászszázad attaccarono l'aeroporto di Spisska Nova Ves.[1] Per aver partecipato a questa missione fu decorato con la medaglia di bronzo al valor militare.[1]

Nell'estate e nell'autunno del 1941 prestò servizio nel 2/3. Vadászszázad "Ricsi" che utilizzava i caccia Fiat C.R.42 prendendo parte alle operazioni militari contro l'Unione Sovietica.[4] Il 29 giugno, di ritorno ad una missione di scorta a 25 bombardieri Junkers Ju 86K-2 e Caproni Ca.135bis, effettuò un atterraggio di emergenza vicino a Tiszavásár con il caccia Fiat C.R.42 (V.245), che rimase danneggiato al 50%, mentre il pilota rimase illeso.[4] Il 12 luglio conseguì la sua prima vittoria aerea abbattendo un caccia Polikarpov I-16 vicino a Dunayevtsy.[N 1][5] Per questo fatto fu decorato con la medaglia d'argento al valor militare.[1] Pochi giorni dopo il 2/3. Vadászszázad ritornò in Ungheria.[6] Prestò nuovamente servizio sul fronte orientale nel 1942, in forza al 2/1. Vadászszázad, equipaggiato con caccia Reggiane Re.2000 Heja.[1]

Ritornò a conseguire vittorie nel corso del 1944, quando era stato assegnato al 102/2. Vadászszázad equipaggiato con i caccia Messerschmitt Bf 109G.[1] Il 15 settembre abbatté un cacciabombardiere Ilyushin Il-2, e il 9 ottobre un caccia Lavochkin La-5.[1][7] Il giorno 30 conseguì una doppietta a spese di un bombardiere Douglas DB-7 Boston e di un caccia Yakovlev Yak-9.[1] Il 17 novembre 1944 il 102. Osztály operò insieme al JG 52 tedesco contro bombardieri sovietici e aerei da attacco al suolo ai piedi dei monti Mátra.[1] Quel giorno volò insieme allo hauptmann Erich Hartmann come gregario.[1] Durante la missione ognuno di loro abbatté un bombardiere DB-7 Boston, che stavano attaccando obiettivi a Budapest.[1] L'aereo da lui colpito si schiantò vicino a Ocsa, mentre quello di Hartmann cadde vicino a Erzsébetfalva.[1]

Dal 1 gennaio 1945 assunse il comando del 101/8. Vadászszázad, il cui nucleo era costituito da piloti della sua vecchia unità, il 102/2. Vadászszázad.[1] Fino alla fine del conflitto conseguì ulteriori 5 vittorie, abbattendo due caccia Yak-9, un caccia La-5, un bombardiere DB-7 Boston e un cacciabombardiere Il-2.[1] Lasciò definitivamente il servizio il 4 maggio 1945, quando fu fatto prigioniero di guerra dagli statunitensi.[1] All'epoca aveva conseguiti 13 vittorie accertate e una probabile.[3][8] Deciso a non ritornare in Ungheria emigrò negli Stati Uniti d'America stabilendosi con la moglie Éva Farkas a Little Rock, in Arkansas.[1] Qui fece amicizia con il proprietario, anch'egli un ungherese dissidente, dell'aeroporto locale, che lo aiutò a ottenere il certificato di volo.[1] Dopo aver conseguito il brevetto volò come pilota di aerei per la disinfestazione agricola, rimase ucciso a Dumas, in uno di questi voli, il 31 luglio 1951.[1]

Onorificenze modifica

Onorificenze estere modifica

Frontflugspange in Gold

Annotazioni modifica

  1. ^ In quella occasione reclamò l'abbattimento di un altro I-16, che non gli fu accreditato.

Fonti modifica

Bibliografia modifica

  • (HU) B. Stenge Csaba, Elfelejtett hősök – A Magyar Királyi Honvéd Légierő ászai a II. világháborúban, Peudlo Kiadó, 2006.
  • (HU) Ottó Császár, Élet és Halál a Levegőben – vitéz Szentgyörgyi Dezső életrajzi regénye, Malév Kiadó, 1994.
  • (EN) Hakan Gustavsson e Ludovico Slongo, Fiat CR.42 Aces of World War 2, Botley, Osprey Publishing, 2009.
  • (EN) Hans Werner Neulen, In the skies of Europe: Air Forces Allied to the Luftwaffe 1939–1945, Ramsbury, Marlborough, The Crowood Press, 2000, ISBN 1-86126-799-1.
  • (EN) Gӳorge Punka, Hungarian Aces of World War 2, Oxford, England, Osprey Publishing, 2002, ISBN 978-1-84176-436-8.

Collegamenti esterni modifica