La domatrice

romanzo scritto da Agatha Christie

La domatrice (titolo originale Appointment with Death) è un romanzo poliziesco di Agatha Christie, pubblicato nel 1938. In Italia è stato tradotto anche col titolo Appuntamento con la morte (traduzione letterale dell'originale). Questa è la sedicesima avventura del celebre investigatore belga Hercule Poirot e riflette la lunga esperienza di viaggi dell'autrice in Medio Oriente assieme al marito, l'archeologo Sir Max Mallowan [1] . La storia è ambientata principalmente a Gerusalemme e Petra.

La domatrice
Titolo originaleAppointment with Death
AutoreAgatha Christie
1ª ed. originale1938
1ª ed. italiana1939
GenereRomanzo
Sottogenerepoliziesco
Lingua originaleinglese
SerieHercule Poirot
Preceduto daDue mesi dopo
Seguito daIl Natale di Poirot

Trama modifica

Poirot è a Gerusalemme in vacanza. Una sera, mentre sta chiudendo la finestra della sua camera, sente una voce che dice: «Ti rendi conto, vero, che dev'essere uccisa?». Il giorno dopo nella hall dell'albergo riconosce la voce che ha pronunciato quella frase. È quella di Raymond Boynton che si trova in vacanza con la sua eccentrica famiglia, dominata completamente dalla madre. Qualche giorno dopo gli stessi turisti si spostano nell'antica città di Petra e, al ritorno da una passeggiata, si scopre che la madre dei Boynton è morta. Tutto fa pensare a una morte naturale, ma Poirot, a cui viene affidata l'indagine, sospetta un omicidio.

La prima parte della storia (un terzo del libro), dopo l'iniziale prologo (la frase udita da Poirot), è un thriller psicologico in cui vengono introdotte la famiglia e la vittima, viste attraverso gli occhi di due turisti del gruppo, Sarah King e il Dottor Gerard, che commentano lo strano comportamento di questo nucleo familiare. La signora Boynton è una ex-guardia carceraria, sadica e dominatrice. Attualmente, Lennox Boynton è l'unico dei suoi fratelli a essere sposato; sua moglie Nadine è anche lei ormai succube della suocera, mentre Jefferson Cope, un amico di famiglia, sta invece cercando di aiutarla e a portarla via da questa infelice condizione.

Sarah è attratta da Raymond Boynton e cerca di approfondirne la conoscenza, ma la madre fa in modo di impedirlo e di tenere i figli sempre accanto a sé. Sarah allora affronta la donna, che le risponde con una strana minaccia: “Non ho mai scordato niente – non un'azione, non un nome, non una faccia”. Quando il gruppo raggiunge Petra, dove devono passare alcuni giorni, la signora Boynton decide di restare sola all'accampamento mandandoli a fare una passeggiata. Più tardi, viene trovata morta, con una puntura sul polso.

Poirot afferma di poter risolvere il mistero in ventiquattr'ore semplicemente interrogando i sospettati. Durante questi colloqui stabilisce un arco temporale che sembra impossibile: la dottoressa King pone l'ora della morte molto tempo prima di quello in cui i membri della famiglia affermano di aver visto la vittima viva per l'ultima volta. L'attenzione viene posta anche su una siringa ipodermica che sembra essere stata rubata dalla tenda del dottor Gerard e poi rimessa al suo posto. Il veleno che ha ucciso la signora Boynton dovrebbe essere qualcosa che la vittima prendeva di solito come medicinale: la digitale.

Poirot spiega che ogni componente della famiglia, a turno, ha trovato la signora Boynton morta, e credendo che fosse stato un altro familiare ad ucciderla, non ha dato l'allarme e ha fatto finta che fosse viva. In realtà, nessuno della famiglia avrebbe avuto bisogno di uccidere la vittima con una puntura, perché avrebbero potuto metterle il veleno direttamente nel medicinale, cosa molto meno sospetta. Questo fatto porta l'attenzione dell'investigatore sui personaggi estranei alla famiglia Boynton.

L'assassina si scopre essere Lady Westholme che stava cercando di coprire un segreto pericoloso: prima del suo matrimonio e dell'inizio della sua carriera in parlamento, era stata rinchiusa nella prigione in cui lavorava la signora Boynton come guardia. La signora Boynton, dunque non si era rivolta a Sarah quando diceva di non scordare nessuna faccia ma proprio a Lady Westholme che era alle spalle della dottoressa: la tentazione di ottenere una nuova persona da torturare psicologicamente era troppo forte per lei. Lady Westholme ha commesso l'omicidio travestita da arabo, e grazie alla credulità di Miss Pierce ha creato due indizi che la allontanavano dai sospetti.

Lady Westholme, che sta origliando da una stanza adiacente a quella in cui Poirot sta svelando il mistero, consapevole che presto il suo segreto verrà rivelato al mondo, decide di sucidarsi, sparandosi un colpo in testa con il suo revolver. La famiglia Boynton adesso è finalmente libera: Raymond sposa Sarah, Carol sposa Jefferson, Lennox e Nadine si riconciliano mentre Ginevra diventa una famosa attrice di teatro e sposa il dottor Gerard.

Personaggi modifica

  • Hercule Poirot, investigatore
  • Colonnello Carbury, capo della polizia di Amman
  • Signora Boynton, turista americana
  • Lennox Boynton, figlio della signora Boynton
  • Nadine Boynton, moglie di Lennox
  • Raymond Boynton, figlio della signora Boynton
  • Carol Boynton, figlia della signora Boynton
  • Ginevra Boynton, figlia della signora Boynton
  • Jefferson Cope, amico dei Boynton
  • Theodore Gerard, psichiatra francese
  • Sarah King, dottoressa e amica di Gérald.
  • Lady Westholme, parlamentare inglese
  • Amabel Pierce, turista inglese

Citazioni modifica

  • Descrizione de la domatrice da parte di Agatha Christie:

«La signora Boynton poteva essere vecchia e inferma, ma (...) era una donna (...) che s'era imposta per tutta la vita e non aveva mai dubitato della propria forza. (...)
Una domatrice! disse fra sé il dottor Gerard.
Si rendeva conto, ora, di che cosa fosse la invisibile corrente che sembrava passare sotto le innocenti chiacchiere della famiglia Boynton: odio, una cupa corrente d'odio...»

«Non temere più il caldo del sole, né le furiose tempeste dell'inverno; ormai hai compiuto il dovere terreno, sei tornato a casa, e questo è il tuo compenso...»

Film tratti dal romanzo modifica

Adattamento teatrale modifica

Edizioni italiane modifica

  • La domatrice, traduzione di Enrico Piceni, Collana I Libri Gialli n.224, Milano, Arnoldo Mondadori Editore, 1939. - I Classici del Giallo Mondadori n.225, settembre 1975; Prefazione di Lia Volpatti, Collana Oscar n.1357 (Oscar dei Gialli n.74), Milano, Mondadori, 1981, pp.171.
  • La domatrice, traduzione di Grazia Maria Griffini, I Classici dei Gialli Mondadori n.554, Milano, Mondadori, aprile 1988. - Edizione illustrata e annotata, Collezione Agatha Christie, Milano, CDE, 1993; Collana Oscar Narrativa n.1437 (Oscar Scrittori del Novecento), Mondadori, 1994, ISBN 978-88-043-9769-4; I Classici del Giallo Mondadori n.1106, marzo 2006; Collana Oscar Moderni, 2020, ISBN 978-88-047-3203-7.

Note modifica

  1. ^ Agatha Christie, La mia vita, traduzione di Maria Giulia Castagnone, collana Oscar scrittori del Novecento, Mondadori, 2003, p. 560, ISBN 88-04-52225-9.
  2. ^ Malavasi Editore: La domatrice, su malavasi.biz. URL consultato il 6 agosto 2012 (archiviato dall'url originale il 18 gennaio 2011).