La guerra di Piero/La ballata dell'eroe

singolo di Fabrizio De André del 1964

La guerra di Piero/La ballata dell'eroe è il quinto singolo di Fabrizio De André, pubblicato in Italia dalla Karim nel 1964.

La guerra di Piero/La ballata dell'eroe
singolo discografico
ArtistaFabrizio De André
Pubblicazione1º settembre 1964
Durata4:32
Dischi1
Tracce2
GenereFolk rock
EtichettaKarim
ArrangiamentiVittorio Centanaro e Gian Piero Reverberi
Velocità di rotazione45 giri
Formati7"
Certificazioni FIMI (dal 2009)
Dischi di platinoBandiera dell'Italia Italia[1]
(vendite: 50 000+)
Fabrizio De André - cronologia

Tracce modifica

  1. La guerra di Piero (testo: Fabrizio De André – musica: Vittorio Centanaro, depositata in Siae a nome De André)
  2. La ballata dell'eroe (Fabrizio De André)

Produzione modifica

La guerra di Piero è arrangiata da Vittorio Centanaro e La ballata dell'eroe da Gian Piero Reverberi. Le registrazioni sono state effettuate il 18 e 25 luglio 1964 negli studi Dirmaphon di Roma, con la consulenza artistica di Carlo Nistri.

Musicisti modifica

Brani modifica

La guerra di Piero

Con La guerra di Piero De André ritorna, tre anni dopo La ballata dell'eroe (che è sull'altro lato del singolo), sul tema della guerra; punto di riferimento stilistico è Georges Brassens, ma l'ispirazione viene dalla figura dello zio materno del cantautore, Francesco Amerio. Il ricordo del suo ritorno dal campo di concentramento, i suoi racconti, il resto della vita trascorsa alla deriva, segnarono profondamente la sensibilità del nipote Fabrizio, che in più occasioni si ricorderà di lui.[2]

«Io della guerra ne ho parlato molto, ne ho parlato soprattutto ne La guerra di Piero, attraverso i racconti che me ne faceva mio zio, il fratello di mia mamma, che si fece tutta la campagna di Albania»

L'infanzia a Revignano d'Asti e i personaggi che la popolarono rimarranno fonte di ispirazione costante fino all'ultimissima produzione.

Fu con Vittorio Centanaro, valente chitarrista di impostazione classica, che De André mise a punto questa composizione che sarebbe diventata una delle sue più famose. Il cantautore genovese ha sempre ricordato l'amicizia con Centanaro e l'importanza della sua frequentazione, dalla quale sarebbe poi nata anche Si chiamava Gesù, incisa in Volume I (1967).

La musica del brano, sebbene fosse stata scritta da Vittorio Centanaro, fu depositata da De André perché l'amico non era iscritto alla Siae.

«Fabrizio mi diceva sempre: "Vittorio, iscriviti alla Siae, iscriviti". Se lo avessi fatto, oggi avrei beneficiato del successo che La guerra di Piero ha avuto nel corso degli anni.»

La guerra di Piero, inizialmente passata quasi inosservata, sarebbe poi entrata, col '68, nel repertorio militante degli studenti di sinistra e in quello dei cattolici, egualmente impegnati a ridefinire il proprio ruolo nel sociale.

«Quando è uscita, La guerra di Piero rimase praticamente invenduta; divenne un successo solo cinque anni dopo, con il boom della protesta, con Dylan, Donovan e compagnia. Penso che finirò per scrivere una canzone in favore della guerra, che naturalmente venderò nel 1980 quando ci sarà qualche "guerra sacra" in nome di qualche non meglio identificato ideale»

La critica ha intravisto nel componimento degli echi provenienti da una celebre poesia del 1870 di Arthur Rimbaud, Le dormeur du val (L'addormentato nella valle), musicata e cantata nel 1955 da Léo Ferré[5]; vi sono inoltre delle corrispondenze (probabilmente casuali) con una canzone di Gustave Nadaud ispirata alla spedizione garibaldina dei Mille, Le Soldat de Marsala[2].

Una quartina richiama la canzone Dove vola l'avvoltoio? scritta nel 1958 da Italo Calvino, musicata da Sergio Liberovici e incisa da Pietro Buttarelli nello stesso anno:

«Nella limpida corrente
ora scendon carpe e trote
non più i corpi dei soldati
che la fanno insanguinar»

«Lungo le sponde del mio torrente
voglio che scendano i lucci argentati
non più i cadaveri dei soldati
portati in braccio dalla corrente»

La versione originale della canzone è assai più lenta rispetto a quella dell'album Volume 3º; durante i concerti sarà eseguita in maniera ancora più rapida, in particolare nella versione riarrangiata insieme alla Premiata Forneria Marconi (PFM) nel 1979.

Nella prima edizione del singolo (KN 194) La guerra di Piero è lato B nella seconda e terza edizione del 45 giri diventa lato A (la terza copertina è identica alla prima).

La giava cui fa riferimento il testo è una vecchia danza francese passata ormai di moda.

Cover modifica

La ballata dell'eroe modifica

Versione diversa rispetto a quella pubblicata tre anni prima sul singolo La ballata del Miché/La ballata dell'eroe.

Note modifica

  1. ^ La guerra di Piero (certificazione), su FIMI. URL consultato il 21 gennaio 2019.
  2. ^ a b Canzoni contro la guerra - La guerra di Piero
  3. ^ In direzione ostinata e contraria, servizio de La storia siamo noi, Rai Educational, 2006. link Archiviato il 14 novembre 2003 in Internet Archive.
  4. ^ Luigi Viva. Vita di Fabrizio De André. Milano, Feltrinelli, 2000.
  5. ^ giuseppecirigliano.it - La guerra di Piero Archiviato il 21 giugno 2008 in Internet Archive.

Bibliografia modifica

Collegamenti esterni modifica

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