La supplente

film del 1975 diretto da Guido Leoni

La supplente è un film italiano del 1975 diretto da Guido Leoni.

La supplente
Carmen Villani in una scena del film
Lingua originaleitaliano
Paese di produzioneItalia
Anno1975
Durata95 min
Rapporto1,33:1
Genereerotico
RegiaGuido Leoni
SoggettoGuido Leoni
SceneggiaturaGuido Leoni, Sandro Leoni
Casa di produzioneSummit Film
Distribuzione in italianoEuro International Films
FotografiaRomolo Garroni
MontaggioAngelo Curi
MusicheRenato Rascel
ScenografiaLuciano Vincenti
TruccoDuilio Giustini, Marcello Longhi
Interpreti e personaggi
Doppiatori italiani

Il film ebbe un seguito, La supplente va in città (1979), diretto da Vittorio De Sisti, ancora con Carmen Villani come protagonista.

Trama modifica

 
La supplente (Carmen Villani) e l'allievo Stefano (Eligio Zamara)

In un liceo romano arriva da Modena, in sostituzione della professoressa di scienze deceduta improvvisamente per arresto cardiaco, una giovane e provocante supplente che manda subito in ebollizione l'intero istituto, soprattutto Stefano Baldesi, il più sfacciato ed intraprendente di tutti. Ma purtroppo Loredana non ne vuole sapere del suo giovane studente: preferisce concedersi al vacuo professore di ginnastica.

 
Un'altra scena con Carmen Villani

Sonia, la sorella più giovane dell'insegnante, assiste intenerita ai tenaci ed inutili assalti romantici del ragazzo, innamorandosene. Approfittando quindi di un malinteso telefonico, s'inserisce tra i due seducendo Stefano, che ricambia ben volentieri le attenzioni della bella ragazza.

Loredana, scoperta la relazione, non sopporta di aver perso il suo migliore corteggiatore, di essere stata scavalcata e messa da parte; decide quindi di concedersi a lui per una sola volta, per puntiglio; non manca però di punirlo comunque rimandandolo a settembre.

L'estate passerà quindi con l'allegra comitiva tutta riunita: Sonia con il fidanzato Stefano che prende ripetizioni da Loredana, che, a sua volta, si svaga con il muscoloso nuovo supplente di ginnastica.

Produzione modifica

La sceneggiatura fu scritta nel 1972 dal regista Guido Leoni in collaborazione col figlio Sandro. La parte ottenuta da Dayle Haddon era inizialmente stata offerta a Sabina Ciuffini e a Elisabetta Viviani, le quali rifiutarono a causa delle scene di nudo richieste. Un personaggio importante, nel ruolo di una giovane che impartisce lezioni di moralità a Stefano, era destinato a Gabriella Farinon, costruitole «su misura» dal regista e dal produttore dopo aver visto le immagini di nudità dell'attrice apparse sulla rivista Playboy.[1]

Alcuni quotidiani riportarono la notizia di Sabina Ciuffini che additava il film come pornografico.

«È una storia piena di trovate, di umorismo, che punta essenzialmente al divertimento. La storia non è pornografica, questo a smentita di quel che hanno scritto alcuni giornali che hanno raccolto dichiarazioni di Sabina Ciuffini.»

«Dopo L'amica di mia madre, che ha avuto un grosso successo di pubblico, mi è stato difficile trovare un soggetto adatto a me. Me ne hanno offerti diversi ma non del tipo commedia, com'è nelle mie corde. La supplente è stato l'unico in queste settimane che mi offriva l'occasione di esprimermi in questa direzione. È leggero e garbato, ironico e divertente»

Le riprese ambientate nella scuola furono girate nel Liceo classico Ennio Quirino Visconti per gli esterni, mentre gli interni nel museo civico di zoologia di Roma.[3]

Alessandro Metz lavorò in qualità di aiuto regista, mentre Mimmo Cattarinich fu il fotografo di scena.

Censura modifica

 
Eligio Zamara interpreta il co-protagonista Stefano. Questo sarà uno dei soli due film a cui prenderà parte[4]
 
Dayle Haddon interpreta Sonia, sorella di Loredana

La pellicola subì 3 tagli. per un totale di 29,50 metri, per volere della Commissione di revisione cinematografica:[5]

  1. Alleggerimento dell'incontro erotico a tre nella palestra;
  2. Alleggerimento dell'amplesso fra il professore di ginnastica e la supplente;
  3. Alleggerimento dell'amplesso tra Stefano e la supplente.

Il film fu inoltre vietato ai minori di 18 anni poiché la commissione "considera che il film, anche dopo i tagli intervenuti, mantiene egualmente delle connotazioni espressive relative a scene erotiche ed a battute volgari, tali da renderlo controindicato alla sensibilità dei predetti minori degli anni 18".

Nella seconda revisione avvenuta nel 1985, al fine di eliminare ogni divieto e poter essere trasmesso in televisione, furono apportati ulteriori tagli, per un totale di 206,70 metri di pellicola:[6]

  1. Eliminazione della battuta di un ragazzo all'interno della scuola: «Per me si è fatto una sega» (1,60 metri);
  2. Eliminazione della scena di Stefano che fa l'amore con due sue compagne (14,40 m.);
  3. Eliminazione della scena di Stefano e Silvia che fanno l'amore in casa di lei (20,90 m.);
  4. Eliminazione della scena all'interno del laboratorio di scienze in cui Loredana, toccando Stefano tra le gambe esclama: «Ma tu... ma tu sei un uomo! Alt... un momento, prima di tutto" (9,20 m.);
  5. Eliminazione della scena all'interno del laboratorio di scienze in cui Loredana e Stefano fanno l'amore (45,40 m.);
  6. Eliminazione della scena dell'accoppiamento tra Loredana e il professore di ginnastica sul letto di lei (28,90 m.);
  7. Eliminazione della scena dell'accoppiamento tra Stefano e Sonia susseguente alla danza nella stanza di lei (48,10 m.);
  8. Eliminazione della scena dell'accoppiamento tra Loredana e Stefano nella parte finale del film (37,20 metri).

La censura colpì anche la locandina pubblicitaria: in quella della prima edizione si vedeva Stefano che coglie di sorpresa la supplente da dietro mettendole entrambe le mani sui seni; inoltre si nota la donna indossare un reggicalze; nella locandina censurata le mani dell'alunno sono invece posizionate in alto, mentre il reggicalze scompare.[7]

Distribuzione modifica

Il film fu distribuito nei cinematografi il 10 ottobre 1975. Il giorno seguente il film fu sequestrato a Roma[8] e dal 13 in tutta Italia, ritenuto «spettacolo osceno».[9]

Il 22 gennaio 1976 il tribunale di Firenze dichiarò il film non osceno, consentendone di nuovo la proiezione su tutto il territorio nazionale, assolvendo gli attori, il regista e l'amministratore della società produttrice per cui erano stati chiesti due mesi di carcere e una multa.[10][11][12]

In tribunale, gli imputati commentarono:

«In nessuna scena compaio completamente nuda. L'amore che faccio con l'allievo non mi è sembrato osceno.»

«Le scene dell'amore sono spiritualizzate, perché io intendevo sottolineare l'aspetto sentimentale; nelle sequenze più spinte poiché la musica tende a mettere in risalto gli aspetti comici, non c'è compiacimento.»

L'amministratore della società produttrice, Cesare Rau, escluse che l'amplesso fosse rappresentato con troppo verismo, e che il film fu programmato dopo l'approvazione della commissione di censura.[10]

Accoglienza modifica

Incassi modifica

Il film incassò 1.553.140.000 lire.[13]

Critica modifica

«Dopo L'insegnante, ecco questa Supplente del regista Guido Leoni. Il cinema seducente erotico di casa nostra comincia a nutrirsi di sessualità goliardica, appagando desideri senili di chi subisce e concupisce l'«autorità» per sovraccarico di frustrazione. Il tutto condito di lussuria a buon mercato e di scorribande felliniane a ritmo di ruzzolone. Sotto le vesti della supplente, esplode la bellezza «ruspante» della cantante Carmen Villani, un dì sui teleschermi capace di ben maggiore «perversione» in odor di castità.»

«Frutto di una congerie di elementi abbastanza casuali e di interventi scomposti e provvisori, La supplente è governato strutturalmente solo dal principio dell'"appropriazione indebita". Nel generale intendimento di mantenere al film un tono comico, si ricorre ai più disparati stimoli e alle più varie e contraddittorie formule: la scuola è complessivamente dipinta come ipertradizionale, per permettere scherzi da anni Venti, ma insieme ci sono particolari goffamente "moderni" che dovrebbero datare ‒ artificialmente e inutilmente ‒ il contesto; così il ricorso al turpiloquio, che non costituisce più oggi elemento di richiamo, ma che fino a un paio d'anni fa poteva servire a "garantire" l'"audacia" del prodotto agli occhi del consumatore, così il ricorso alla ripresa rallentata o accelerata (con citazione evidente di una sequenza dell'Arancia meccanica), che serve ovviamente anche a attutire la violenza troppo esplicita di alcuni "inserti". I quali "inserti", qui, sono così evidentemente ritagliati fuori dalla struttura, sia pure "supplente", del film da assumere valore quasi didascalico. Allo stesso modo lo "svolgimento" del film riserva improvvise sorprese: personaggi che scompaiono di colpo per lasciare il posto a una pornodiva compiacente, personaggi che compaiono di colpo per supplire con maggiore compiacenza i limiti che la pornodiva compiacente non vuole valicare. Il pubblico della Supplente non cerca il pelo nell'uovo. Se Carmen Villani non se la sente di togliersi anche l'ultima barriera dello slippino, i limiti trasgredibili del comune senso del pudore sono andati più in là e per garantire la "qualità" del prodotto (cioè di uno dei suoi "inserti") Guido Leoni ricorre a una divetta più giovane e disposta: si tira fuori a metà film una storiella minore della "supplente" Villani, Dayle Haddon, totalmente diversa e tipologicamente spaesata, con quel fare da modella di lusso, molto su (infatti, è stata brillantemente promossa in serie A, con "raffinati" film francesi tipo Spermula e Madame Claude), ma disposta a tutto.»

«La pellicola presenta non pochi risvolti originali, laddove pare mutuare espedienti visivi fantasiosi da fonti illustri e apparentemente anche lontane, quale Billy il bugiardo: come nel celebre esempio di free cinema, infatti, anche qui il realismo delle situazioni lascia spazio alla materializzazione delle fantasie del protagonista (i professori si trasformano in personaggi storici e/o fantastici; la donna amata ‒ nella fattispecie la supplente di scienze ‒ assume di volta in volta i connotati di infermiera della prima guerra mondiale, di regina di Francia, ecc.). In generale, comunque, La supplente utilizza stilemi cinematografici decisamente più vivaci del consueto: si pensi ad esempio alla sequenza velocizzata – quasi da Arancia meccanica – in cui Stefano fa l'amore con due compagne di scuola (una delle quali, tra l'altro, è una giovanissima Ilona Staller).»

Note modifica

  1. ^ Ernesto Baldo, Tante tele-dive per il cinema erotico, in La Stampa, 25 luglio 1975, p. 7.
  2. ^ a b R.S.S., Per il film "La supplente". La Villani in guerra con Sabina Ciuffini. La cantante e il regista Leoni contestano le voci di pornografia, in Stampa Sera, 10 settembre 1975, p. 6.
  3. ^ La supplente (1975). Location verificate, su davinotti.com. URL consultato il 29 marzo 2023.
  4. ^ L'altro sarà La dottoressa sotto il lenzuolo dell'anno successivo
  5. ^ La supplente (PDF), su italiataglia.it, 10 ottobre 1975. URL consultato il 29 marzo 2023.
  6. ^ La supplente (PDF), su italiataglia.it, 31 agosto 1985. URL consultato il 29 marzo 2023.
  7. ^ Le mutande della censura: La supplente. Anno 1975 - Regia: Guido Leoni, su fotogrammidicarta.it. URL consultato il 29 marzo 2023.
  8. ^ Sequestrato ieri a Roma «La supplente» (PDF), in l'Unità, 12 ottobre 1975, p. 16.
  9. ^ r., La Villani "supplente" sequestrato per oscenità, in La Stampa, 14 ottobre 1975, p. 7.
  10. ^ a b c d Assolta Carmen Villani per il film «La supplente» (PDF), in l'Unità, 23 gennaio 1976, p. 23.
  11. ^ "La supplente" non è oscena. Ritorna il film, in Stampa Sera, 23 gennaio 1976, p. 7.
  12. ^ Dissequestrati «La supplente» e «Gola profonda II» (PDF), in l'Unità, 24 gennaio 1976, p. 9.
  13. ^ a b Giovanni Buttafava, Cinema / Italia. Il film erotico, in Il patalogo uno. Annuario dello spettacolo, musica, televisione, cinema, teatro, Ubulibri/Edizioni Il Formichiere, 1979, pp. 99-100.
  14. ^ Le prime (PDF), in l'Unità, 11 ottobre 1975, p. 9.
  15. ^ Marco Bertolino e Ettore Ridola, Vizietti all'italiana. L'epoca d'oro della commedia sexy, Igor Molino Editore, 1999, pp. 54-55, ISBN 8890035927.

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