Lago di Bientina

lago nella provincia di Pisa

Il lago di Bientina è stato uno dei più estesi laghi della Toscana.

Lago di Bientina
Il lago di Bientina
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione  Toscana
Provincia  Lucca     Pisa
Coordinate43°45′00″N 10°38′24″E / 43.75°N 10.64°E43.75; 10.64
Idrografia
Immissari principaliAuser
Emissari principaliCanale del Cilecchio
Mappa di localizzazione: Italia
Lago di Bientina
Lago di Bientina

Era noto anche col nome di lago di Sesto, perché sulle sue rive sorgeva la famosa Abbazia di San Salvatore, detta anche Badia di Sesto, che per secoli nel Medioevo dominò il lago: Sesto era un villaggio che prendeva il nome dalla sesta pietra miliare sulla via Di Tiglio (ora ss. 439), distando sei miglia dalla città di Lucca.[1]

Aveva come immissario principale il Rogio/Ozzeri, corsi d'acqua dipendenti da un ramo del Serchio e come emissario il canale del Cilecchio e della Serezza.

Una parte dell'antico alveo del lago è compreso nell'area naturale protetta di interesse locale Bosco di Tanali. A partire dai primi anni 2000[2] piogge e altri invasi naturali hanno creato una superficie acquea di circa 40km²[3] che viene chiamata lago della Gherardesca.

Storia ed evoluzione del lago modifica

Origini e medioevo modifica

Anche se nulla delle opere idrauliche antiche ci è pervenuto, Elena Paderi, che ha studiato le variazioni fisiografiche del bacino del Bientina fin dalla preistoria, ritiene, in considerazione dei ritrovamenti di tombe etrusche e romane in alcune aree dell'alveo molto interne, che in epoca antica, etrusco-romana, il lago si estendesse solo nella sua parte più bassa, racchiusa a sud dell'isola del lago dalle curve ipsometriche di livello 6.[4]

 
Lago di Sesto. Immagine tratta dall'Estimo della Repubblica di Lucca, risalente al 1411-1413, annessa al faldone 113 - Piviere di Compito
 
Un'antica mappa sita nel corridoio delle carte geografiche del Palazzo Apostolico che mostra il lago di Bientina e il padule di Fucecchio nel XVI secolo.

Fino al XII secolo non si hanno però notizie certe di un lago nella zona e non ci sono tracce storiche dell'esistenza di questo lago antecedenti all'VIII secolo. Il lago aveva un'area di acque permanenti detta "chiaro" e una a palude che essiccava nella stagione siccitosa, variando sensibilmente la superficie lacustre. Nella pianura depressa si raccoglievano le acque dei monti Pisani e delle Cerbaie, rendendo incerta la ripartizione idrografica dei bacini del Serchio e dell'Arno. Acquistando sempre più estensione e la fisionomia di lago, nei secoli successivi fu oggetto di contrasti tra le comunità rivierasche per i diritti di pesca e di caccia sulle rive.

La linea di confine fra lo Stato di Lucca e il Granducato di Toscana attraversava il lago quasi nel mezzo, ma in linea diagonale, a partire verso est dal porto di Altopascio sino alla dogana del Tiglio verso ovest. Il lago di Bientina, compreso il suo vasto lembo palustre, occupava una superficie di circa 14 miglia toscane quadrate, la metà della quale (detta "Chiaro") si trovava costantemente coperta dalle acque, ed era distinta dalla zona meridionale, più bassa e paludosa detta appunto "Padule". Le popolazioni rivierasche esercitarono per secoli l'attività della pesca traendone sostentamento, anche se Bientina ebbe sempre una certa preminenza sulle altre comunità poiché poteva pescare nel Chiaro ma aveva gestione esclusiva del Padule.

Dal XVI al XVII secolo modifica

 
Mappa del 1840

Nel 1560, in accordo con Lucca, Cosimo I allora Duca di Toscana (divenne granduca solo successivamente) fece scavare ex novo ma più discosto dai colli circostanti la pianura tra Vicopisano e Bientina, un emissario rettilineo detto "Serezza Nova" con lo scopo di ottenere un più rapido scolo delle acque del Lago in Arno. Questo nuovo canale andò a sostituire il naturale, ma oramai poco efficiente emissario del lago, la Serezza che ottenne perciò la denominazione di "Serezza Vecchia". Inizialmente il canale sfociava in Arno a Vicopisano, ma col successivo allontanamento del fiume dal paese (tra Calcinaia e Vicopisano nel 1558), fu prolungato fino alla località Riparotti e dotato di chiuse ancor'oggi esistenti, seppur trasformate in abitazioni civili.

Nel 1655 in seguito alle peggiorate prestazioni del nuovo canale e nel tentativo di limitare le esondazioni lacustri nelle stagioni piovose, fu nuovamente scavato ed approfondito il naturale percorso pedemontano della Serezza, che ottenne perciò la "nuova" denominazione di "Serezza Nuova" mentre il canale artificiale cinquecentesco fu chiuso e divenne "Serezza Vecchia".

XVIII secolo modifica

 
Cateratte Ximeniane

Un nuovo intervento fu poi portato a compimento in epoca lorenese nel 1757, quando nuovamente si intervenne sul canale artificiale mediceo a seguito di accordi congiunti con il governo lucchese. Tale decisione fu presa da una commissione congiunta dopo la questione che era nata qualche anno prima per la c.d. "controversia delle acque". Nel marzo 1755, infatti, il magistrato lucchese aveva deliberato l'ampliamento della strada di Gragno in Garfagnana, in una zona contestata dalla comunità toscana di Barga. Per ritorsione la Reggenza toscana innalzò gli argini del lago di Bientina (25 novembre 1755), che in un periodo di frequenti piogge, allagò tutta la campagna lucchese fino alle porte della città provocando ingenti danni; la vibrata protesta lucchese verso la corte di Vienna (si ricordi che Lucca era formalmente un feudo imperiale ab immemorabili e quindi posto sotto la protezione imperiale), suscitò l'intervento del Granduca-imperatore Francesco di Lorena per ripristinare lo status quo ante con sentenza della Camera imperiale del 23 marzo 1756, nonostante le resistenze del Reggente toscano. Il nuovo corso d'acqua aperto nel 1757 fu detto, in onore di Francesco Stefano di Lorena, Granduca di Toscana ed Imperatore del Sacro Romano Impero, "Canale Imperiale"; per un lungo tratto (da Cascine di Buti a Vicopisano) altri non era che la Serezza Nuova cinquecentesca[senza fonte], ma ebbe però uno sbocco autonomo in Arno e quindi non utilizzò più le vecchie cateratte di Riparotti, ma un nuovo maestoso edificio, conosciuto come Cataratte Ximeniane in onore del progettista Leonardo Ximenes, costruito a poche decine di metri dal vecchio manufatto. Le Cataratte Ximeniane sono ancora ben visibili in località Riparotti e conservano ancora alcuni dei meccanismi delle chiuse, sebbene in stato di evidente fatiscenza ed abbandono. Questo edificio idraulico aveva un "gemello" più grande posto alla presa del canale sul Lago di Bientina, edificio che venne però distrutto dai lavori per la costruzione della Botte.

Bonifica e prosciugamento del lago modifica

 
La Botte

Il lago, in seguito alle mutate condizioni ambientali e socio economiche, fu poi definitivamente prosciugato a partire dal 1859 mediante la costruzione de "La Botte", l'imponente opera di Alessandro Manetti che, riutilizzando buona parte del Canale Imperiale, scavò un canale emissario che con un ingegnoso sistema in galleria sotterranea, tuttora sottopassa l'Arno e sfocia direttamente in mare tra Calambrone e Livorno. I lavori furono condotti dall'ingegnere Francesco Renard e ufficialmente terminati nel 1863.

Località e scali modifica

La vivacità commerciale del lago è documentata dai numerosi approdi e porticcioli che furono aperti sulle sue rive.

Sulla riva lucchese (della Repubblica), partendo da nord dal confine toscano sulla riva occidentale, vi erano i porticcioli e scali:

  • del Porticciolo
  • di Castelvecchio
  • del Muraccio alla foce del Rio Visona
  • del Renaio
  • al Castagno
  • di Chiesina
  • alla Querciola
  • di Colle, scalo di Colle di Compito
  • di Palajola, scalo di S. Leonardo
  • a Pallo
  • a Pietre, alla foce del Rogio
  • del Gratiglio
  • di Monticelli
  • di Bona, alla foce del Fosso Nuovo
  • del Chiacchierino, sulla riva ovest del Fosso del Navareccia che portava al porto toscano di Altopascio

Sulle rive toscane (del Granducato) vi erano gi approdi:

  • il Porticino, sulla riva orientale della Navarecchia a S-O di Altopascio presso il padule del Lanchione
  • di Altopascio con dogana sulla darsena a chiusura del percorso dei navicelli provenienti da Livorno e Pisa
  • del Botronchio con dogana
  • della Varata
  • della Fossa di Orentano o del Pollino Grande
  • della Fossa di Guazzaculo
  • di Serarigo presso Tavolaia
  • del Macchione
  • del Gragno, con dogana sul ramo del c.d. Lago del Vescovo o di Staffoli
  • Baroncoli, sulla riva meridionale del ramo c.d. del Lago del Vescovo
  • alle Pianore con dogana
  • di Tavolaja
  • dell'Isola ,al centro del chiaro ad uso della fattoria granducale
  • di Vajano, nell'insenatura di Punta de La Guffa, con dogana a nord del ponte di Malpasso
  • di Romito Lungo
  • di Punta dell'Olio
  • della Fossa Nuova
  • della Fossa della Sommaiola
  • della Fossa di Possevoli
  • del lago Viaggetto
  • de La Tura allo sbocco del canale della Serezza
  • di Bientina con dogana sulla Serezza
  • di Cascine di Bientina o di Punta della Fossa
  • di Tiglio con dogana presso il confine lucchese.

In letteratura modifica

Lo specchio d'acqua di Bientina è ricordato da Giosuè Carducci nella poesia Faida di comune:

Brutto borgo è Buti: a valle
Tra le rocce grigie e ignude
Il Riomagno brontolando
Va di Bientina al palude.[5]

Note modifica

  1. ^ Alberto Maria Onori,, L'Abbazia di San Salvatore di Sesto ed il Lago di Bientina. Una Signoria Ecclesiastica 1250/1300, Salimbeni, 1984
  2. ^ https://www.noitv.it/2021/02/alla-scoperta-del-lago-della-gherardesca-360718/
  3. ^ https://www.destinazionetoscana.it/lago-della-gherardesca/
  4. ^ Elena Paderi, Variazioni fisiografiche del Bacino del Bientina e della Pianura Lucchese durante i periodi storici, in Memorie della Reale Società Geografica Italiana, vol.VII - 1932 pp.189-118.
  5. ^ Rime nuove Faida di comune verso 64

Bibliografia modifica

  • Andrea Zagli, Il lago e la comunità. Storia di Bientina un «castello» di pescatori nella Toscana moderna, Firenze, Polistampa, 2001, ISBN 8883043286.
  • Giampiero Della Nina, Porcari nel XIX secolo, Matteoni Stampatore, Porcari - Lucca 1985.

Voci correlate modifica

Altri progetti modifica

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