Lailoken[1] era un folle e profeta scozzese (britannico) che visse nella foresta della Caledonia alla fine del VI secolo. Nella Vita di San Kentigern[2] menziona «un certo "sciocco", che si chiamava Laleocen» che viveva nei pressi del villaggio di Peartnach (Partick) all'interno del Regno di Strathclyde. Laleocen profetizzò la morte del re Rhydderch Hael.

In quanto uomo selvaggio e veggente che vive nelle selve di quelle che oggi sono le lande della Scozia meridionale, Lailoken è spesso identificato e assimilato con Myrddin Wyllt, il precursore gallese dell'Arturiano mago Merlino.[3][4][5][6][7][8] Il Merlino storico, originario del Galles, è particolarmente associato alla battaglia che si combatté ad Arfderydd (573) nel Cumberland (oggi Cumbria), e nell'area appena a nord, oltre il confine colla moderna Scozia; Myrddin combatté per la fazione che venne sconfitta e, successivamente a quest'evento, impazzì.

Anche una storia scritta nel tardo XV secolo, Lailoken e Kentigern, afferma: «…alcuni dicono che fosse chiamato Merlynum».[9]

Lailoken potrebbe essere una forma del nome Llallogan, che ricorre nel poema gallese Cyfoesi Myrddin a Gwenddydd ei Chwaer (trad. lett. "La conversazione di Merlino e sua sorella Gwenddydd"), dove Gwenddydd si riferisce a Merlino come Llallawg e il suo diminutivo, Llallwgan. Il nome è paragonabile al gallese moderno *llallog "fratello, amico, signore (come forma di indirizzo); onore, dignità", anche "un gemello; gemellato (-simile)".[10]

Note modifica

  1. ^ Per alcuni riferibile non come personaggio a sé, ma come epiteto/altro nome di Merlino il Silvestro; cfr. Christine Goldberg, Turandot's Sisters: A Study of the Folktale AT 851, Routledge, 2019, p. 35, ISBN 9781317946830.
  2. ^ Jocelyn di Furness, The Life of St Kentigern, Lampeter (Ceredigion), Llannerch Enterprises, 1989.
  3. ^ R. Bromwich, Trioedd Ynys Prydein: The Welsh Triads, 2ª ed., Cardiff, University of Wales Press, 1978.
  4. ^ A.O.H. Jarman, Ymddiddan Myrddin a Thaliesin, Caerdydd, Gwasg Prifysgol Cymru, 1967.
  5. ^ T. Clarkson, Scotland's Merlin: a medieval legend and its Dark Age origins, Edimburgo, John Donald, 2016, ISBN 978-1-906566999.
  6. ^ Ferdinando Neri, Merlino, in Enciclopedia Italiana, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1934. URL consultato il 19 marzo 2023.
    «M. appariva una figura ricca di contrasti, per la predestinazione al male ch'essa reca nel proprio sangue, e ch'è vinto da uno spirito più forte di bontà e d'intelligenza, per l'ingenuo abbandono che l'offusca mentr'è sotto il dominio della passione; e all'interesse romanzesco ch'essa veniva così a suscitare s'aggiunge la curiosità per le profezie, strane, argute, e talvolta satiriche, ch'ebbero anche uno sviluppo separato nel ciclo del M. silvestre, (o di Lailoken).»
  7. ^ Giulia Baldassarri, 5.6 Merlino, su Il simbolismo del Graal, dspace.unive.it, Università di Venezia «Ca’ Foscari», 2017-18, p. 224. URL consultato il 19 marzo 2023.
    «Di qui anche le sue continue metamorfosi che anche sembrano come episodi comici, come nell'episodio della tenda di Pendragon, rinviano in realtà a i temi della perfetta comunione con la natura e della signoria su tutti gli esseri, che erano già presenti nelle rappresentazioni celtiche di Myrddin e di Lailoken come "uomo selvaggio" o "folle dei boschi"…»
  8. ^ Marco Fulvio Barozzi, Artù in Italia | Tra storia, arte e leggenda, su medium.com, 12 febbraio 2017. URL consultato il 19 marzo 2023.
  9. ^ (EN) W. MacQueen e J. MacQueen, Vita Merlini Silvestris, in Scottish Studies, n. 29, 1989, pp. 77-93.
  10. ^ Dictionary of the Welsh Language, A: Rhan 33. [Geiriadur Prifysgol Cymru], University of Wales, 1984, p. 2091.

Voci correlate modifica

Interpretatio celtica-britannica
  1. ^ Geilt (Gwyllt in gallese): «colui che impazzisce per il terrore o fugge in preda al panico dal campo di battaglia».