Lal Khan

attivista e politologo pakistano (1956-2020)

Lal Khan, nato Tanveer Gondal[1] (in urdu لال خان?; Bhaun, giugno 195621 febbraio 2020), è stato un attivista e politologo pakistano.

Lal Khan all'annuale conferenza del The Struggle a Lahore (2008)

Khan fu un medico professionista finché non si dedicò a tempo pieno all'attivismo. Fu il leader del movimento trotskista The Struggle e direttore del rispettivo giornale.[2] Scrisse regolarmente anche per il Daily Times e il Dunya.[3]

Morì il 21 febbraio 2020 per un cancro che aveva da più di un anno.[1][4][5]

Biografia modifica

Negli anni '70, era uno studente di medicina e un attivista in Pakistan quando il golpe diretto dal generale Muhammad Zia-ul-Haq rovesciò il governo del Partito Popolare Pakistano e quando il primo ministro Zulfiqar Ali Bhutto venne impiccato.[6] Venne imprigionato per un anno e studiò quindi all'università della capitale Islamabad.[7] Si trasferì nei Paesi Bassi nel 1980, temendo per la pena di morte.[8] Durante il suo esilio, si laureò alla Vrije Universiteit, per tornare in patria solo nel 1988.

Carriera modifica

Fu il leader del The Struggle, un movimento organizzato sulle teorie di Marx, Engels, Lenin e Lev Trockij. Si fece portavoce della volontà di nazionalizzare i settori principali dell'economia del paese sotto alla supervisione dei lavoratori, terminare l'estremismo religioso, combattere la disoccupazione e garantire l'educazione gratuita a tutti i cittadini pakistani.[6] Inoltre, fu redattore dell'Asian Marxist Review e segretario internazionale del Pakistan Trade Union Defence Campaign.

Si oppose alla divisione dell'India e sostenne la riunificazione con il Pakistan, ritenendo che avrebbe sanato i conflitti locali e risolto il conflitto nel Kashmir.[9] Invocando una rivoluzione comune ai due paesi, Lal dichiarò che "Cinque secoli di storia condivisa fossero troppi per essere divisi da un confine."[10]

Nel 2013 accusò gli ammiratori occidentali di Malala Yousafzai di ignorare il significato profondo del suo attivismo e il suo messaggio socialista.[11]

Note modifica

  1. ^ a b (EN) In memory of Tanvir Gondal (Lal Khan) June 1956 – February 2020, su marxist.com, In Defenxe of Marxism, 21 febbraio 2020.
  2. ^ (EN) Sampath Perera, New Pakistani prime minister appointed, su wsws.org, World Socialist Web Site International Committee of the Fourth International (ICFI), 30 giugno 2012.
  3. ^ (UR) Dr. Lal Khan, su dunya.com.pk.
  4. ^ http://www.struggle.pk/?p=31075.
  5. ^ "Leftist leader Dr Lal Khan passes away". www.thenews.com.pk..
  6. ^ a b "Interview with Lal Khan from Pakistan". Newyouth.com. 8 June 1999. Retrieved 19 March 2012..
  7. ^ "Lal Khan". Meri Jedojehad (in Urdu). Karachi. 7 November 2010. AAJ TV..
  8. ^ Sher Khan; Hashim Bin Rashid (21 October 2007). "Blacked out". The Express Tribune. Retrieved 11 August 2012..
  9. ^ Samaddar, Ranabir (27 February 2008). "Indian review of 'Partition - can it be undone?'". In Defence of Marxism. Retrieved 29 June 2020..
  10. ^ Khan, Lal; Ghosh, Paramita (24 October 2007). "Can Partition be Undone? – An Interview with Lal Khan". Radical Notes. Retrieved 29 June 2020..
  11. ^ Lal Khan. "Malala's ordeal". Daily Times. Retrieved 21 October 2013..

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Collegamenti esterni modifica

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