I Landstände (singolare Landstand) o Landtage (singolare Landtag) erano varie diete territoriali facenti parte del Sacro Romano Impero durante il medioevo e la prima età moderna, in opposizione ai feudatari (Landesherrn).

Uso modifica

La struttura dei Landstände nel corso della storia si è dimostrata estremamente variabile sia a seconda del paese che del periodo storico in cui si trovavano a svilupparsi.

Il vecchio sistema feudale con la divisione per stati originariamente comprendeva un'assemblea di deputati degli stati privilegiati di un paese (nobiltà e clero) che insieme andavano formando un corpo organizzato. Successivamente, a questo corpo si aggiunsero i rappresentanti delle città (borghesia). In alcuni casi (come ad esempio a Vienna, nel Württemberg o nel Meclemburgo) gli yeoman (Freibauer) ottenevano sovente il diritto di partecipare alle riunioni degli stati come rappresentanti dei contadini.[1] Un'eccezione inusuale era l'organizzazione degli stati di Hadeln, dove essi erano composti quasi esclusivamente da grandi contadini proprietari terrieri (Großbauer).[2]

I Landstände erano suddivisi al loro interno in curiae (divisioni) separate per categoria: prelati, cavalieri e città.[3] In alcuni sistemi non assolutisti, il principe non poteva richiedere nuove tasse senza l'approvazione dei Landstände.[1] In altri casi, questo stesso organismo sovrintendeva all'amministrazione della giustizia e della cosa pubblica. I limiti dei loro poteri spesso non erano accuratamente determinati.

Storia modifica

I Landstände emersero per la prima volta nel XIV secolo anche se la prima parola utilizzata per delinearne le funzioni fu il francese états con cui poi è passato il nome italiano di "stato".[3] Essi ad ogni modo non erano un concetto nuovo: già lo storico romano Tacito ricorda come presso le antiche società germaniche si tenessero degli incontri pubblici di discussione e di decisione. Successivamente, tale tradizione venne continuata nel Regno franco nei cosiddetti placita.

Note modifica

  1. ^ a b Herders Conversations-Lexikon, Freiburg im Breisgau, 1855, vol. 3, p. 704.
  2. ^ Eduard Rüther, Hadler Chronik. Quellenbuch zur Geschichte des Landes Hadeln, 1932. Neu herausgegeben, Bremerhaven, 1979, pp. 37 ss.
  3. ^ a b Götzinger, E., Reallexicon der Deutschen Altertümer, Leipzig, 1885, pp. 943-944.

Bibliografia modifica

  • Kersten Krüger, Die landständische Verfassung. Monaco di Baviera, 2003, ISBN 3-486-55017-9 (Enzyklopädie deutscher Geschichte, 67).

Altri progetti modifica

Collegamenti esterni modifica

Controllo di autoritàGND (DE4034379-0