Le 12 fatiche di Asterix

film di animazione del 1976 diretto da Pierre Watrin
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Le 12 fatiche di Asterix (Les douze travaux d'Astérix) è un film del 1976 diretto da René Goscinny, Albert Uderzo, Henri Gruel e Pierre Watrin. Terzo film d'animazione tratto dalla serie a fumetti Asterix di Goscinny e Uderzo, è il primo a vantare una sceneggiatura originale che non prende ispirazione da alcun albo della serie. Dopo Asterix e Cleopatra, è anche il secondo e ultimo film della serie diretto dai due autori, e l'unico prodotto dallo studio d'animazione Studios Idéfix da loro fondato con Georges Dargaud. Distribuito in Francia il 20 ottobre 1976, il film ebbe un grande successo vendendo in patria 2.202.481 biglietti.[1] È stato distribuito in home video anche col titolo Asterix e le dodici fatiche.

Le 12 fatiche di Asterix
Obelix, Asterix e Caius Pupus in una scena del film
Titolo originaleLes douze travaux d'Astérix
Lingua originalefrancese
Paese di produzioneFrancia
Anno1976
Durata82 min
Rapporto1,66:1
Genereanimazione, azione, commedia, fantastico, avventura
RegiaRené Goscinny, Albert Uderzo, Henri Gruel, Pierre Watrin
SceneggiaturaRené Goscinny, Albert Uderzo, Pierre Tchernia
ProduttoreRené Goscinny, Albert Uderzo, Georges Dargaud
Casa di produzioneDargaud Films, Les Productions René Goscinny, Studios Idéfix
Distribuzione in italianoMediaset
MontaggioRené Chaussy, Minouche Gauzins, Isabelle Garcia De Herreros, Michèle Neny
MusicheGérard Calvi
AnimatoriBernard Roso, Robert Maxfield, José Abel, Jean Muller, Jean Gillet, Patrick Cohen, Harold Whitaker, Vivian Miessen, John Perkins, Dave Unwin, Brian Larkin, Borge Ring, Christopher Evans, Georges Grammat, John Halas, Janine Clerfeuille, Jean-Pierre Jacquet, Denis Boutin, Alberto Ruiz, Christiane Clerfeuille, Claude Monfort
SfondiPierre Watrin, Pierre Leroy, Marie-Luce Image, Geneviève Desgagnes, Lucien Murtin, Philippe Wallet
Doppiatori originali
Doppiatori italiani

Trama modifica

A seguito di continue sconfitte da parte del villaggio di irriducibili Galli, il Senato romano inizia a credere che i Galli, a causa della loro apparente invincibilità, potrebbero essere dei. Giulio Cesare, apertamente sdegnoso del suggerimento, decide di testare il villaggio e incontra il loro capo, Abraracourcix, dichiarando che i Galli devono affrontare una sfida, ispirata alle dodici fatiche di Eracle: i migliori guerrieri del villaggio devono svolgere una serie di dodici nuove prove, che solo gli dei possono svolgere con successo. Il completamento di tutte le prove vedrà Cesare consegnare loro l'Impero romano, mentre fallire una sola prova comporterà la resa dei Galli a Roma. Accettando i termini, il villaggio incarica Asterix e Obelix di affrontare le prove. Cesare assegna Caius Pupus, rinomato per la sua onestà, come loro guida e arbitro.

Nella loro prima serie di sfide, Asterix sconfigge in una gara di corsa Melinos, campione dei Giochi olimpici antichi, e Cilindric il germano in un match di judo, superandolo in astuzia. Obelix invece sconfigge Kermes il persiano, riuscendo a lanciare un giavellotto più lontano di lui. Nella loro prova successiva, il duo si ritrova ad attraversare un lago che ospita le bellissime sacerdotesse che risiedono sull'Isola del Piacere. Sebbene i Galli quasi soccombano alle donne, Obelix ritorna in sé quando scopre che sull'isola non ci sono cinghiali, permettendo al duo di superare la prova. Dopo che Asterix sconfigge lo sguardo ipnotico di Iris l'egiziano, inducendolo ad autoipnotizzarsi, Obelix finisce i pasti preparati dallo chef belga Mannekenpix, esaurendo la sua riserva di cibo.

Dopo essere usciti dall'Antro della Bestia che costituiva la settima prova, il duo tenta di ottenere il lasciapassare A-38 da un grande edificio burocratico chiamato "la casa che rende folli". Il compito si rivela pressoché impossibile a causa del personale che li dirige da uno sportello all'altro, ma Asterix li batte al loro stesso gioco chiedendo l'immaginario lasciapassare A-39. Il personale è vittima del proprio comportamento e fa sì che il prefetto consegni loro inconsapevolmente il lasciapassare A-38. Successivamente il duo attraversa un burrone pieno di coccodrilli picchiandoli, piuttosto che usando una corda tesa invisibile, e risponde a un indovinello del saggio della montagna che si rivela essere uno spot di un detersivo per lavatrice. Trascorrono quindi una notte in una pianura tormentata dai fantasmi (la pianura dei trapassati), lamentandosi del rumore e convincendo i fantasmi a stare zitti.

Asterix e Obelix si ritrovano infine a Roma insieme ai loro compaesani per la prova finale. Portati al Circo Massimo, i Galli combattono contro gladiatori e animali trasformando l'arena in un vero e proprio circo. Avendo i Galli superato ogni prova, Cesare concorda sul fatto che sono dei, dando loro il controllo dell'Impero romano mentre lui si ritira per vivere una vita tranquilla con Cleopatra. Come ricompensa per il suo servizio, Caius Pupus si ritira sull'Isola del Piacere. Mentre il villaggio celebra il loro successo, Asterix risponde alla domanda di Obelix sul fatto che abbiano conquistato davvero Roma, sottolineando che in un cartone animato tutto è possibile. Obelix ne approfitta quindi per teletrasportare se stesso e un cinghiale arrosto sull'Isola del Piacere.

Produzione modifica

Pre-produzione modifica

Seguendo l'esempio di Lucky Luke, René Goscinny decise che il primo progetto della Studios Idéfix si sarebbe basato su una sceneggiatura originale.[2][3] Albert Uderzo trovò il punto di partenza della storia e lo presentò a Goscinny mentre erano in una sala d'attesa dell'ospedale americano di Neuilly dove Gilberte Goscinny era sottoposta a esami medici:[4]

«Durante l'esplorazione delle leggende classiche dell'antichità, mi sono soffermato sulle dodici fatiche di Eracle. René afferrò l'idea al volo, perché vide in essa la possibilità di dodici sketch innestati su un tema centrale.[2]»

Lavorazione modifica

«Un lavoro scrupoloso! Prima di tutto, bisogna dire che questa è una tecnica artigianale molto precisa. Fondamentalmente, i passaggi sono i seguenti: scriviamo una sceneggiatura, facciamo un ritaglio che chiamiamo storyboard, disegniamo, filmiamo e tutto ciò che rimane è pregare il cielo![5]»

«Due anni di lavoro, 500.000 disegni, 400 sfondi e un'immensa dose di pazienza! Gli animatori sono i maghi del cartone animato. Non solo devono essere eccellenti disegnatori, ma devono anche avere un senso di movimento essendo buoni attori, perché sono quelli che danno vita ai personaggi.[5]»

Sotto la direzione di Goscinny e Pierre Tchernia, i doppiatori registrarono i loro dialoghi con lo storyboard come unico riferimento visivo. Tuttavia, parte dei dialoghi fu doppiata in post-produzione con gli effetti sonori, così che i doppiatori potessero migliorare la loro performance attenendosi alla versione finale dell'animazione.[6]

Per ogni personaggio, Uderzo disegnò dei fogli di modello di riferimento in cui il personaggio è rappresentato da davanti, tre quarti, profilo e retro, con varie espressioni, posizioni e atteggiamenti. Creò così dozzine di disegni, che vennero fotocopiati e distribuiti agli animatori in modo che rispettassero la grafica, il volume e le proporzioni dei personaggi disegnati da Uderzo. Successivamente, le fotocopie di queste lastre furono colorate per stabilire i riferimenti destinati ai pittori che applicavano il colore ai rodovetri. Inoltre, furono messi a disposizione degli animatori busti in gesso dei personaggi principali e degli accessori difficili da disegnare (elmi alati, spade).[7]

Per ottenere un secondo di animazione furono necessari almeno dodici disegni. Girati fotogramma per fotogramma, i disegni venivano regolarmente proiettati alla presenza degli animatori e di Goscinny e Uderzo, che verificavano così la qualità del movimento e il rispetto della grafica.[8]

Colonna sonora modifica

Come i dialoghi, i temi musicali del film furono composti da Gérard Calvi all'inizio della produzione per ispirare gli animatori.[6] A differenza di Asterix e Cleopatra, il film non contiene sequenze cantate. Calvi compose un nuovo tema di Asterix "influenzato dal linguaggio del jazz", e un samba per le scene dell'Isola del Piacere.[9]

«Ho registrato un modello di questa samba prima di convocare i ballerini brasiliani che abbiamo filmato in live action, per poi riprodurre i movimenti dei loro corpi in animazione su Obelix. Potete immaginare la situazione: come nella cabina dei fratelli Marx, ci siamo trovati in un ufficio di venti metri quadrati alla Dargaud, pieno di brasiliani che si muovevano sulla mia musica, urtando contro i tavoli.[9]»

Promozione modifica

La Studios Idéfix realizzò due brevi sequenze animate destinate alla promozione del film. Una vede protagonisti gli eroi gallici e Giulio Cesare con le star della radio Europe 1, Denise Fabre, Philippe e Maryse Gildas (caricaturati da Uderzo). L'altro è una sequenza di cinque minuti in tecnica mista: destinato a una rubrica intitolata Ces drôles de Français della trasmissione di Antenne 2 Les Dossiers de l'écran, vede Pierre Tchernia intervistare Asterix e Obelix animati, prima di passare a Goscinny e Uderzo in live action; lo spot si conclude con il tradizionale banchetto finale in cui Tchernia, caricaturato da Uderzo, festeggia in compagnia dei due Galli.[10]

Georges Dargaud spese grandi risorse per la promozione del film, in particolare organizzando un grande tour in tutta la Francia a bordo di un Dassault Falcon "al fine di eseguire una sosta al giorno e offrire una proiezione ai funzionari municipali delle grandi città scelte e alla stampa regionale", come spiegò Uderzo. Tuttavia, poiché sua moglie Gilberte soffriva di cancro, René Goscinny non partecipò a questo tour per stare con lei. Uderzo presentò quindi il loro film senza il suo partner, in compagnia di Dargaud e dell'addetto stampa.[11]

Distribuzione modifica

Data di uscita modifica

Le date di uscita internazionali sono state:

Edizione italiana modifica

La versione italiana del film fu trasmessa nel pomeriggio del giorno di Santo Stefano del 1983 su Italia 1, nel programma Bim bum bam.[12] Le 12 fatiche di Asterix è quindi l'unico film della serie a non essere stato distribuito nei cinema italiani. Il doppiaggio fu eseguito dalla S.A.S. con un cast completamente rinnovato rispetto ai film precedenti. In questo film il dialetto romanesco fu assegnato unicamente ai legionari.

Edizioni home video modifica

In Italia il film fu distribuito in VHS nel 1988 dalla Domovideo e nel 1995 dalla Fox Video. Il 3 ottobre 2001 fu ripubblicato in VHS e DVD-Video dalla Eagle Pictures.[13] Il DVD, che presenta il film in formato 4:3 pan and scan, non include l'audio originale francese, e i titoli di testa e di coda sono quelli dell'edizione in inglese.

Altri media modifica

Albo a fumetti modifica

Nel 1976 il quotidiano Sud Ouest ottenne l'esclusiva di un adattamento in strisce a fumetti che presto sarebbe diventato estremamente raro. Nelle sue edizioni dall'8 ottobre (numero 9965) al 13 novembre (numero 9995), il giornale pubblicò trentuno tavole (quattro delle quali a colori), al ritmo di una tavola da tre a sei strisce al giorno.[14] Uderzo supervisionò la produzione di questo adattamento, realizzato sulla base di un migliaio di suoi schizzi e fogli modello originali.[15] Fu disegnato dal fratello Marcel, e rimase abbastanza fedele al film. L'intera opera fu presto pubblicata a colori in un opuscolo pubblicitario di trentadue pagine offerto nelle stazioni di servizio Chevron in Belgio per 50 litri di benzina.[14][15] L'edizione italiana fu pubblicata da Arnoldo Mondadori Editore nell'ottobre 1978 all'interno della raccolta Il Super Supergulp!.

Albi illustrati modifica

 
Copertina dell'edizione Panini Comics

Contestualmente alla sua uscita, il film fu adattato in un romanzo illustrato in forma di albo di 60 pagine A4 e con una copertina rigida. La narrazione e i dialoghi sono essenzialmente identici a quelli del film.[14] Nel corso degli anni, la copertina è stata cambiata alcune volte.[15] L'albo fu pubblicato in italiano da Mondadori nel settembre 1993. Fu commercializzato anche un 33 giri dall'etichetta Pathé/EMI, accompagnato da otto pagine di disegni del film.

Nello stesso periodo fu realizzato un adattamento dell'albo suddiviso in dodici "mini-libri" di 16 pagine, pubblicati come inserti in diversi quotidiani regionali. Il testo è essenzialmente lo stesso ma le illustrazioni sono differenti.[14] I volumi furono pubblicati in italiano da Mondadori due anni dopo.

Per commemorare il quarantesimo anniversario dell'uscita del film, Hachette Livre pubblicò il 19 ottobre 2016 una versione interamente rivisitata dell'albo originale che include quaranta immagini realizzate per la produzione del cartone animato, presentate a pagina intera, inchiostrate a penna e colorate ad acquerelli.[16] Uderzo firmò un nuovo disegno per la copertina. L'edizione italiana fu pubblicata il 27 ottobre dalla Panini Comics.[17] Hachette pubblicò anche una versione deluxe di 96 pagine, di cui 16 di taccuino grafico. Essa include anche dodici ex libris in formato 295 × 375 mm, stampati su carta da 250 g.[18]

Note modifica

  1. ^ Douze travaux d\'Astérix (1976) - JP Box-Office, su www.jpbox-office.com. URL consultato il 12 settembre 2023.
  2. ^ a b Goscinny et le Cinéma, p. 129.
  3. ^ Lombard, p. 87.
  4. ^ Lombard, p. 88.
  5. ^ a b (FR) Cartella stampa dell'albo (PDF), su asterix.com, Les Éditions Albert René, p. 4. URL consultato il 26 luglio 2020 (archiviato dall'url originale il 22 febbraio 2018).
  6. ^ a b Goscinny et le Cinéma, p. 151.
  7. ^ Goscinny et le Cinéma, p. 152.
  8. ^ Goscinny et le Cinéma, p. 153.
  9. ^ a b Lombard, p. 92.
  10. ^ Goscinny et le Cinéma, p. 137.
  11. ^ Lombard, p. 93.
  12. ^ Radiocorriere TV, n. 52, Torino, Rai, 25-31 dicembre 1983, p. 47.
  13. ^ USCITE in DVD - Ottobre 2001, su tempiodelvideo.com, Focus Video. URL consultato il 27 luglio 2020.
  14. ^ a b c d (FR) Olivier J.H. Kosinski, Les 12 travaux d'Astérix - Studio Idefix, su lesgrandsclassiques.fr, 21 febbraio 2020. URL consultato il 27 luglio 2020.
  15. ^ a b c (FR) Astérix (Albums des films) - 1. Les 12 Travaux d'Astérix, su bdphile.info, Adrien Lauqué. URL consultato il 27 luglio 2020.
  16. ^ (FR) Les 12 Travaux d'Astérix, su hachette.fr, Hachette Livre. URL consultato il 27 luglio 2020.
  17. ^ Le 12 Fatiche Di Asterix, su comics.panini.it, Panini. URL consultato il 27 luglio 2020 (archiviato dall'url originale il 27 luglio 2020).
  18. ^ (FR) Asterix - Les 12 Travaux d'Astérix - Artbook, su hachette.fr, Hachette Livre. URL consultato il 27 luglio 2020.

Bibliografia modifica

Altri progetti modifica

Collegamenti esterni modifica