Leonardo de Zocchis

Leonardo de Zocchis o anche Nardo alias Terracina (Terracina, 1517Napoli (prob.), 1594[1]) fu credenziero del campione e giudice delle differenze nella zecca di Napoli.

Biografia modifica

Il soprannome "Terracina" deriva dal nome della città laziale che gli diede i natali, sebbene acquisì presto la cittadinanza napoletana. Fu investito per via di privilegio[2]. quale campión de los pesos, marcos y balancas nonché juez de las diferencias della Regia Zecca di Napoli nel 1546, cariche che ricoprì praticamente fino alla morte, avvenuta all'età di 77 anni. Lo Zocchis si attirò i favori della Regia Corte sia perché fu il successore di Scipione De Martino, protetto del viceré Don Pietro di Toledo, sia per la sua grande capacità pratica con i metalli. Tale benevolenza regia, corrisposta ad una seria attività istituzionale, lo portò ad arricchirsi in breve tempo a tal punto che le originarie rendite da modesto orefice si avvicinarono molto a quelle di tipo feudale. Ricoprì anche il ruolo di mastro di prova e di comprobatore nei casi di assenza di questi ultimi[3]. Subì due processi da parte dei visitatori generali nel Regno, ma non risultò mai soccombente[4]; vinse inoltre un'importante causa contro i mastri razionali, avente ad oggetto l'assegnazione esclusiva dell'ufficio di campione dei pesi[5].

Si occupò, in varie occasioni, di relazionare al viceré di turno sullo stato della monetazione regnicola[6]. Il suo rapporto più famoso fu quello del 1555, intitolato Distintione delle monete et valore et de quelli che le han fatto zeccare[7], manoscritto di riferimento per la ricostruzione della storia economica del Regno di Napoli, e ora utilizzato come riferimento storico per comprendere le titolazioni della monetazione napoletana del tempo[8].

La predetta relazione permette di ricostruire alcune vicende della zecca di Napoli nel secolo precedente la sua stesura[9][10], ma la sua versione definitiva è quella della Lista delo valor y cuños de las monedas que se han labrado en la cecha de Nápoles[11]. Invece una vera e propria ricostruzione istituzionale degli officia della zecca di Napoli è stata messa nero su bianco dal Terracina nel Discorso intorno alli carichi et oblichi che teneno li regii officiali in la regia Zecca della Moneta di questa città di Napoli[12]. Al termine della sua lunghissima carriera, nel 1589, ricevette per privilegio segnato da Filippo II una ricompensa di duecento ducati annui e una pensione pari a 50 ducati annui[13].

Il Turbolo, nei suoi Discorsi e relazioni sulle monete del Regno di Napoli si vale continuamente della relazione più importante dello Zocchis, senza mai citarne l'autore[14].

Note modifica

  1. ^ Le date di nascita e di morte sono state ricostruite in base a varie deposizioni testimoniali rinvenute passim in Archivo General de Simancas (d'ora in poi AGS), Visitas de Italia (d'ora in poi VIS IT).
  2. ^ L'esecutoria a firma di Ferdinando Francesco d'Avalos è dispersa nell'Archivio di Stato di Napoli (d'ora in poi ASNA).
  3. ^ AGS, VIS IT, legajo (d'ora in poi leg.) 52, expediente 14.
  4. ^ AGS, VIS IT, leg. 16
  5. ^ Passim in ibidem e cfr. De Marinis.
  6. ^ Passim in ibidem.
  7. ^ Biblioteca Nazionale di Napoli, Fondi antichi, ms 38.
  8. ^ vedi pag 11 in Perfetto S., 2012.
  9. ^ Grierson et al., MEC, vol. 14, p. 305
  10. ^ Sambon, I «Cavalli» di Ferdinando I d'Aragona, in RIN, pp. 325-356
  11. ^ Cfr.Perfetto S., 2017.
  12. ^ AGS, VIS IT, leg. 16, exp. 17.
  13. ^ AGS, Secretarias provinciales Nápoles, leg. 149.
  14. ^ Idem il Bianchini.

Bibliografia modifica

  • AA.VV., Bullettino dell'Istituto storico italiano per il Medio Evo e archivio muratoriano, Volume 53, (Roma 1939).
  • Bianchini L., Della Storia delle finanze del regno di Napoli, 7 voll., Napoli 1834.
  • Bovi G., Le monete di Napoli sotto Carlo V (1516-1554), in Bollettino del circolo numismatico napoletano, XLVII, (Napoli 1963).
  • Bovi G., Le monete di Napoli sotto Filippo II (1554-1598), in Bollettino del circolo numismatico napoletano, XLVIII, (Napoli 1964).
  • Bovi G., Nozioni sulle monete in uso nelle province napoletane (secc. VIII-XIX), Napoli 1987.
  • Dell'Erba L., La riforma monetaria angioina e il suo sviluppo storico nel Reame di Napoli, in Archivio storico per le province napoletane, a. XVIII, (Napoli 1832).
  • De Marinis A. D., Summa et observationes ad singulas decisiones Regiae Camerae Summariae Neapoli, Lugduni 1674.
  • Giuseppe Galasso, Economia e società nella Calabria del Cinquecento, Guida Editori, 1992, ISBN 9788878350489.
  • Philip Grierson, Mark A. S. Blackburn, Lucia Travaini, Medieval European Coinage, vol. 14: South Italy, Sicily, Sardinia, Cambridge, 1998.
  • Mantelli R., Burocrazia e finanze pubbliche nel Regno di Napoli, Napoli 1981.
  • Nuccio O., Il pensiero economico italiano: Le fonti (1450-1750): dall'umanesimo economico all'economia galileiana, II vol. Sassari 1991-1992.
  • Perfetto S., La prova del metallo L'esperienza di Vincenzo Porzio nella zecca di Napoli (1555-1587), Roma 2012.
  • Perfetto S., Il nobile Leonardo de Zocchis alias Terracina e il corpus delle sue relazioni, in Archivio storico per le province napoletane, CXXXI, (Napoli 2013).
  • Perfetto S., Leonardo de Zocchis, numismatico, e la sua Lista delo valor y cuños de las monedas que se han labrado en la cecha de Nápoles, in Acta numismàtica, 47, (Barcelona 2017), pp. 143–159.
  • Sambon A. G., Les monnaies de Charles V dans l'Italie Meridionale, in Annuaire de la Societè de Numismatique, (Paris 1892).
  • Turbolo G.D., Discorsi e relazioni sulle monete del Regno di Napoli di Gian-Donato Turbolo napoletano con note dell'autore, in Scrittori classici italiani di economia politica, I, 1803.
  • Volpicella S., Distintione delle monete et valore et de quelli che le han fatto zeccare, in Archivio storico per le province napoletane, a. V, (Napoli 1880).
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