Leopoldo de' Medici

cardinale italiano

Leopoldo de' Medici (Firenze, 6 novembre 1617Firenze, 10 novembre 1675) è stato un cardinale italiano della celebre famiglia dei Medici. Era il figlio più giovane del granduca Cosimo II e fratello quindi del futuro granduca Ferdinando II.

Leopoldo de' Medici
cardinale di Santa Romana Chiesa
Ritratto del cardinale de' Medici di Giovan Battista Gaulli, 1670
 
Incarichi ricoperti
 
Nato6 novembre 1617 a Firenze
Creato cardinale12 dicembre 1667 da papa Clemente IX
Deceduto10 novembre 1675 (58 anni) a Firenze
 

Biografia modifica

Giovinezza modifica

A soli 3 anni perse il padre e con i suoi fratelli rimase sotto la protezione delle granduchesse reggenti, Maria Maddalena d'Austria, sua madre, e la nonna Cristina di Lorena, che si occuparono della sua educazione. Scelsero per lui come precettori prima Jacopo Soldano, poi il padre scolopio Flaviano Michelini, entrambi allievi di Galileo Galilei, ai quali successe poi Evangelista Torricelli.

Da quando suo fratello maggiore Ferdinando ebbe compiuto l'età per essere nominato granduca, Leopoldo lo poté affiancare nella direzione politica dello stato; in particolare fu un acceso promotore delle manifatture, dell'agricoltura e del commercio.

Attività culturale modifica

Fu un grande appassionato di discipline scientifiche, un po' come tutto il ramo granducale dei Medici. Ricostituì nel 1638 l'antica Accademia Platonica e nel 1657 fondò, assieme al fratello Ferdinando, l'Accademia del Cimento, secondo una sua precisa idea di ricerca scientifica basata sull'osservazione diretta dei fatti, in applicazione del metodo scientifico galileiano.

Nel 1641 inoltre era stato eletto membro dell'Accademia della Crusca, dove svolse l'importante ruolo di reggente delle adunanze generali del 1650 e del 1663; inoltre si occupò scrupolosamente della preparazione delle voci riguardanti le arti per la III edizione del Vocabolario della Crusca (1691).

Fu anche un grande collezionista di libri rari (il suo bibliotecario fu Antonio Magliabechi), di dipinti (sua è gran parte della collezione di pittori veneti agli Uffizi), di disegni, miniature, statue, monete e autoritratti (che adornano oggi il Corridoio vasariano). Dei fitti rapporti che seppe intrattenere con artisti, agenti d'arte e altri collezionisti, ci resta un vasto carteggio che ci dà un vivido ritratto della sua personalità sempre alla ricerca della conoscenza.

Elezione a cardinale e ultimi anni modifica

Leopoldo, nonostante fosse una persona di mentalità scientifica, dovette vestire l'abito, essendo la famiglia de' Medici rimasta senza autorevoli rappresentati nel Collegio cardinalizio dopo la morte del vecchio cardinale Carlo de' Medici, avvenuta il 17 giugno 1666. Il 12 dicembre 1667 Leopoldo fu creato cardinale da papa Clemente IX con il titolo di San Cosma e Damiano. Da quel momento fece frequenti viaggi a Roma, durante i quali perseguiva anche i suoi interessi artistici e contribuiva a raccogliere voci per la stesura del Vocabolario.

Da cardinale avviò trattative private con i gesuiti del Collegio romano per riabilitare Galileo Galilei, ma le trattative ebbero esito negativo.

Dal 20 dicembre 1669 al 26 aprile 1670 partecipò al lungo conclave in cui Emilio Bonaventura Altieri fu eletto papa con il nome di Clemente X.

Morte e sepoltura modifica

Il cardinal Leopoldo morì improvvisamente, nel pieno della sua attività di collezionista e studioso, il 10 novembre 1675. Di carattere riflessivo e ponderato, rimase fedele per tutta la vita alla propria indole che lo portava a trattare in modo scrupoloso ogni impegno o negozio cui si dedicasse. Alla sua morte fu ricordato come una persona di grande umanità e cultura.

Nel 1857, durante una prima ricognizione delle salme dei Medici, così venne ritrovato il suo corpo:

«[…] discretamente conservato, restandogli la pelle aderente alle ossa in modo da poterne conoscere i lineamenti e gli restano intatti i lunghi capelli. È vestito pontificalmente di pianeta di seta violacea trapunta riccamente ad oro, ha camice con trine, sottana e calze cardinalizie, la berretta rossa sul capo, la mitra ed il cappello sui piedi. Gli posa sul petto una croce composta di cinque ametiste contornate da quaranta giargoni legati in oro e ricca di pregiati smalti a graffito sul fondo bianco con una crisolita e tiene fra le mani una croce di ebano con un bel crocifisso di argento dorato.[1]»

Dopo la morte modifica

Le sue collezioni personali andarono ad arricchire ulteriormente il patrimonio della famiglia Medici ed oggi si possono ammirare, divise per settore, in vari musei fiorentini: i quadri agli Uffizi e nel Corridoio vasariano, le strumentazioni scientifiche (tra cui la lente e i cannocchiali di Galileo, il giovilabio e gli strumenti da esperienza dell'Accademia del Cimento) al Museo Galileo (suo fu il famoso cannocchiale e la "reliquia" del dito di Galileo), i libri alla Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze, ecc.

Ascendenza modifica

Genitori Nonni Bisnonni Trisnonni
Cosimo I de' Medici Giovanni delle Bande Nere  
 
Maria Salviati  
Ferdinando I de' Medici  
Eleonora di Toledo Pedro Álvarez de Toledo y Zúñiga  
 
María Osorio y Pimentel  
Cosimo II de' Medici  
Carlo III di Lorena Francesco I di Lorena  
 
Cristina di Danimarca  
Cristina di Lorena  
Claudia di Valois Enrico II di Francia  
 
Caterina de' Medici  
Leopoldo de' Medici  
Ferdinando I d'Asburgo Filippo I d'Asburgo  
 
Giovanna di Castiglia  
Carlo II d'Austria  
Anna Jagellone Ladislao II di Boemia  
 
Anna di Foix-Candale  
Maria Maddalena d'Austria  
Alberto V di Baviera Guglielmo IV di Baviera  
 
Maria Giacomina di Baden  
Maria Anna di Baviera  
Anna d'Austria Ferdinando I d'Asburgo  
 
Anna Jagellone  
 

Note modifica

  1. ^ Sommi Picenardi G., Esumazione e ricognizione delle Ceneri dei Principi Medicei fatta nell'anno 1857. Processo verbale e note, Archivio Storico Italiano Serie V, Tomo I-II, M. Cellini & c., Firenze 1888 in D. Lippi, Illacrimate Sepolture - Curiosità e ricerca scientifica nella storia della riesumazione dei Medici, Firenze, 2006 online Archiviato il 17 settembre 2016 in Internet Archive..

Bibliografia modifica

  • Miriam Fileti Mazza, Storia di una collezione. Dai libri di disegni e stampe di Leopoldo de' Medici all'età moderna, Olschki, Firenze 2009.
  • Alfonso Mirto, La biblioteca del cardinal Leopoldo de' Medici. Catalogo, Olschki, Firenze, 1990.

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Collegamenti esterni modifica

Controllo di autoritàVIAF (EN74651286 · ISNI (EN0000 0000 6631 6869 · BAV 495/91413 · CERL cnp00541350 · ULAN (EN500090968 · LCCN (ENn85327592 · GND (DE118886207 · BNE (ESXX830719 (data) · BNF (FRcb12204664n (data) · WorldCat Identities (ENlccn-n85327592