La liaison (o legamento) è un fenomeno fonosintattico della lingua francese, che consiste nella realizzazione fonetica di alcune specifiche consonanti in fine di parola. Il fenomeno avviene solo se a dette consonanti segua una parola che inizia con vocale e se si danno alcune condizioni sintattiche.[1]

Ad esempio, nell'articolo determinativo plurale les, la s finale non viene pronunciata (les feuilles, 'le foglie'), a meno che la parola successiva all'articolo non inizi per vocale (les amies, 'le amiche').

Alcuni esempi modifica

In quanto segue, si propongono alcuni esempi secondo l'alfabeto fonetico internazionale (IPA). Gli esempi a sinistra non prevedono la liaison, in quanto la parola successiva inizia per consonante. A destra, invece, la parola inizia per vocale, laddove la liaison è indicata dal segno [‿].

  • d finale muta: grand roi = [gʁɑ̃ ʁwa] (gran re)
  • d finale in liaison pronunciata con fonema [t]: grand‿homme = [gʁɑ̃t‿ɔm] (grand'uomo)
  • p finale muta: trop grand = [tʁo gʁɑ̃] (troppo grande)
  • p finale in liaison pronunciata con fonema [p]: trop‿aimable = [tʁop‿ɛmabl] (troppo gentile)
  • r finale muta: premier fils = [pʁəmje fis] (primo figlio)
  • r finale in liaison pronunciata con fonema [ʁ]: premier‿enfant = [pʁəmjeʁ‿ɑ̃fɑ̃] (primo bambino)
  • s finale muta: les gens = [le ʒɑ̃] (la gente)
  • s finale in liaison pronunciata con fonema [z]: les‿enfants = [lez‿ɑ̃fɑ̃] (i bambini)
  • t finale muta: pot de cuivre = [po də kɥivʁ] (pentola di rame)
  • t pronunciata con fonema [t]: pot-au-feu = [pot‿o fø] (pentola al fuoco)
  • x muta: six bébés = [si bebe] (sei bebè)
  • x pronunciata con fonema [z]: six‿adultes [siz‿adylt] (sei adulti)

La consonante -d perde la sua sonorità (vedi primo esempio, dove si ha la trasformazione in -t).

Liaison obbligatorie, proibite, facoltative modifica

Le regole che stabiliscono se eseguire o meno la liaison sono assai complesse. Spesso, la liaison viene omessa nella lingua più familiare, mentre si pratica quando il registro linguistico è più alto e quindi l'enunciato dovrebbe essere più accurato. Tutto ciò rende difficile l'esposizione di regole assolute.

La liaison è obbligatoria soprattutto:

  • tra articolo e nome, tra aggettivo e nome:
    • un‿enfant /œ̃.n‿ɑ̃.fɑ̃/,
    • les‿enfants /le.z‿ɑ̃.fɑ̃/,
    • petits‿enfants /pə.ti.z‿ɑ̃.fɑ̃/,
    • tout‿homme: /tu.t‿ɔm/ (ogni uomo),
    • deux‿heures /dø.z‿œʁ/,
    • vingt‿euros: /vɛ̃.t‿ø.ʁo/ (venti euro)
  • tra pronome personale e verbo:
    • nous‿avons: /nu.z‿a.vɔ̃/,
    • elles‿aiment: /ɛl.z‿ɛm/,
    • on‿ouvre: /ɔ.n‿uvʁ/ (si apre, apriamo),
    • ont-ils: /ɔ̃.t‿il/
  • Tra verbo e pronome
    • prends-en une!: /pʁɑ̃d‿ɑ̃ yn/ (prendine una!),
    • allons-y!: /a.lɔ̃z‿i/ (andiamoci!),
    • on‿a: /ɔ.n‿a/ (si ha, abbiamo),
    • Marie est-elle belle?: /ma.ʁi e.t‿el bel/ (Maria è bella?)
    • Louis et Maria étudient-ils? /e.ty.dit‿il/ (Luigi e Maria stanno studiando?)
  • nelle parole composte ed espressioni idiomatiche:
    • non-agression,
    • Les États-Unis (Stati Uniti),
    • pied-à-terre (base),
    • petit‿à petit (poco a poco),
    • de temps‿en temps (di tanto in tanto),
    • le premier‿avril (il primo Aprile)

La liaison è proibita:

  • dopo la congiunzione et;
  • davanti alla cosiddetta h aspirata, che viene considerata come una consonante, anche se non viene pronunciata (di solito segnalata con l'asterisco in manuali e vocabolari);
  • davanti ad alcune parole (un, onze);
  • dopo un sostantivo al singolare, ad esempio nel sostantivo chat (gatto) la lettera t sarà sempre muta;
  • nel caso di una pausa, ad esempio scandita da una virgola.

La liaison è facoltativa in molti casi, ad esempio:

  • dopo una preposizione: après‿une heure, pendant‿un siècle;
  • tra un verbo ausiliare (avoir ed être) ed il participio passato: ils ont‿aimé, elle est‿allée, nous sommes‿arrivés.

Analogie con l'italiano modifica

Le consonanti che in francese producono liaison venivano pronunciate in latino, e il più delle volte vengono pronunciate anche nelle parole corrispondenti italiane. Secondo le regole fonologiche francesi, esse sono però cadute nella maggior parte dei contesti, conservandosi solamente davanti a vocale.

In italiano, un fenomeno simile consiste nella presenza, davanti a vocale, della d eufonica (che deriva tipicamente da una d o, per effetto di sonorizzazione, da una t latina conservata nella catena di suoni). Ciò avviene in genere nel caso:

  • della preposizione a o ad (< ad);
  • della congiunzione e o ed (< et);
  • più raramente, della congiunzione o o od (< aut).

Poiché, rispetto al francese, l'italiano possiede una maggiore corrispondenza tra scrittura e pronuncia, il fenomeno è evidente anche sul piano grafico. Es.: tu ed‿ io (ma: tu e loro).

Altre volte si assiste invece, al confine tra le parole, a un fenomeno di rafforzamento consonantico detto raddoppiamento fonosintattico (o cogeminazione), che trova a sua volta origine nella caduta d'una consonante latina ma non è riprodotto nella scrittura. Es.: io e‿ te (pronuncia: io e tte); tu e‿ loro (pronuncia: tu e lloro), ecc.

Note modifica

  1. ^ Beccaria, p. 448.

Bibliografia modifica

Collegamenti esterni modifica

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