Lodolaio

piccolo uccello rapace del genere Falco

I lodolai sono dei piccoli uccelli rapaci del genere Falco. Hanno ali molto lunghe, strette, appuntite, che durante il volo vengono arcuate a forma di falce; la coda è piuttosto corta.

Biologia modifica

I territori preferiti dai lodolai sono quelli che presentano una notevole varietà di paesaggi, con boschi di alberi annosi che si alternano a radure aperte, possibilmente inframmezzati qua e là anche da stagni o laghetti: in un simile ambiente i lodolai trovano cibo in abbondanza e luoghi adatti alla nidificazione. Cacciano esclusivamente animali in volo, ad esempio piccoli uccelli, ma soprattutto insetti, che catturano dopo un veloce inseguimento. Rondini, allodole (da cui il nome di lodolai) e balestrucci costituiscono circa i due terzi della totalità degli uccelli uccisi; tra gli insetti cacciano in prevalenza libellule e coleotteri, che afferrano al volo e inghiottono, dopo averli privati all'istante delle ali e del rivestimento chitinoso. In estate avanzata è facile vedere una grande quantità di lodolai in prossimità di stagni circondati di boschi; verso sera essi danno la caccia in gruppo alle libellule, presenti in fitte schiere sulla superficie dell'acqua.

Riproduzione modifica

Il lodolaio eurasiatico è un tipico migratore, e fa ritorno in patria solo in aprile o in maggio; pertanto il periodo della riproduzione ha un inizio molto ritardato, e si verifica generalmente ai primi di giugno. Anche questo falco depone le uova all'interno dei vecchi nidi di altri uccelli. La durata dell'allevamento dei piccoli è condizionata alla disponibilità di insetti presenti nel territorio; non appena i figli sono in grado di volare, vengono addestrati alla caccia dai genitori, che applicano un metodo analogo a quello usato dai falchi pellegrini. Quando i piccoli hanno raggiunto la piena autosufficienza, la famiglia si pone in viaggio per raggiungere i quartieri di svernamento, situati nell'Africa sud-orientale e nell'Asia meridionale.

Specie modifica

Bibliografia modifica

  • Groombridge, Jim J.; Jones, Carl G.; Bayes, Michelle K.; van Zyl, Anthony J.; Carrillo, José; Nichols, Richard A. & Bruford, Michael W. (2002): A molecular phylogeny of African kestrels with reference to divergence across the Indian Ocean. Molecular Phylogenetics and Evolution 25(2): 267–277. DOI10.1016/S1055-7903(02)00254-3 (HTML abstract)
  • Helbig, A.J.; Seibold, I.; Bednarek, W.; Brüning, H.; Gaucher, P.; Ristow, D.; Scharlau, W.; Schmidl, D. & Wink, Michael (1994): Phylogenetic relationships among falcon species (genus Falco) according to DNA sequence variation of the cytochrome b gene. In: Meyburg, B.-U. & Chancellor, R.D. (editors): Raptor conservation today: 593-599. PDF fulltext
  • Nittinger, F.; Haring, E.; Pinsker, W.; Wink, Michael & Gamauf, A. (2005): Out of Africa? Phylogenetic relationships between Falco biarmicus and other hierofalcons (Aves Falconidae). Journal of Zoological Systematics and Evolutionary Research 43(4): 321-331. DOI10.1111/j.1439-0469.2005.00326.x PDF fulltext
  • White, Clayton M.; Olsen, Penny D. & Kiff, Lloyd F. (1994): Family Falconidae. In: del Hoyo, Josep; Elliott, Andrew & Sargatal, Jordi (editors): Handbook of Birds of the World, Volume 2 (New World Vultures to Guineafowl): 216-275, plates 24-28. Lynx Edicions, Barcelona. ISBN 84-87334-15-6
  • Wink, Michael; Seibold, I.; Lotfikhah, F. & Bednarek, W. (1998): Molecular systematics of holarctic raptors (Order Falconiformes). In: Chancellor, R.D., Meyburg, B.-U. & Ferrero, J.J. (editors): Holarctic Birds of Prey: 29-48. Adenex & WWGBP. PDF fulltext