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Il loft è un'abitazione ricavata da un ambiente unico, di solito uno spazio industriale (o commerciale) dismesso di notevole superficie. È caratterizzato da quasi totale assenza di divisori e da altezze interne maggiori rispetto agli immobili costruiti a uso residenziale e maggiori superfici finestrate, con inserimento di dotazioni igienico-sanitarie adatte all'uso di abitazioni e particolarmente confortevoli e personalizzate. Si dice loft anche un'abitazione molto ampia che segue lo stesso stile nell'utilizzo e nell'organizzazione aperta degli spazi interni.

Appartamento ricavato da una stamperia nel Near West Side di Chicago.

Lo studio della trasformazione è particolarmente riuscito se eseguito partendo dalla valorizzazione degli elementi preesistenti resi funzionali con il nuovo utilizzo residenziale.[senza fonte]

Il recupero architettonico di spazi industriali dismessi per convertirli a uso abitativo presenta anche l'aspetto positivo di evitare il consumo di territorio naturale e urbano con nuove costruzioni, sottraendo i manufatti a una condizione di progressivo degrado con evidente recupero del paesaggio.

La parola inglese loft, il cui significato proprio è solaio/soffitto, deriva dal norvegese antico "lopt"[1] ("aria", confrontabile con il tedesco "luft", con il medesimo significato).[1]

Le prime esperienze di realizzazione di loft risalgono agli anni '70 del Novecento e traggono origine dall'allestimento di case-atelier da parte di artisti statunitensi nei pressi di New York.[1]

Laboratorio trasformato in casa a Hoxton (Londra).

Note modifica

  1. ^ a b c loft, s.m., in Treccani.it – Vocabolario Treccani on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. URL consultato il 23 febbraio 2024.

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