Lorenzo Tio Jr. (New Orleans, 21 aprile 1893New York, 24 dicembre 1933[1]) è stato un clarinettista, oboista, sassofonista jazz statunitense.

Lorenzo Tio
NazionalitàBandiera degli Stati Uniti Stati Uniti
(New Orleans)
GenereJazz
Periodo di attività musicale1902 – 1930
Strumentoclarinetto, oboe, sassofono
Gruppi

Biografia modifica

Tio nacque in una famiglia di musicisti, tra cui suo padre Lorenzo Tio Sr. (1867-1908) e lo zio Louis "Papa" Tio (1862-1922).[1] Il loro metodo di suonare lo strumento, prevedeva il Sistema Albert, una imboccatura a doppio labbro e canne morbide, è stato fondamentale nello sviluppo dell'assolo di jazz.

I tre Tio contribuirono a portare la teoria musicale classica nel ragtime, blues e nel jazz ai musicisti di New Orleans. Lorenzo Jr. alla fine suonò il jazz lui stesso.[1] Lorenzo Sr. insegnò a Louis Nelson Delisle. Molti importanti suonatori di ance nel primo jazz hanno studiato con Lorenzo Tio Jr.; tra questi Sidney Bechet, Barney Bigard, Johnny Dodds, Omer Simeon, Louis Cottrell, Jr., Jimmie Noone e Albert Nicholas.[1] Tio Jr. insegnò a Bigard quello che sarebbe diventato il tema principale del brano di Duke Ellington, Mood Indigo.

Lorenzo Tio Jr. suonava anche l'oboe. Si unì alla band di Manuel Perez a Chicago nel 1916 e di Armand J. Piron dal 1918 al 1928 e registrò con Piron, Bechet, Jelly Roll Morton e Clarence Williams.[1] Dopo lo scioglimento dell'orchestra di Piron, Tio si trasferì a New York nel 1930, esibendosi dal 1932 con l'orchestra al Nest club.[2]

Morì di malattia cardiaca a New York il 24 dicembre 1933, all'età di 40 anni. Fu sepolto a New Orleans il 31 dicembre.[1][2]

Vita privata modifica

Tio era sposato con la sorella di Peter Bocage, Lillian. Bocage suonava la chitarra.

Note modifica

  1. ^ a b c d e f (EN) Colin Larkin (a cura di), The Guinness Encyclopedia of Popular Music, 1ª ed., Guinness Publishing, 1992, p. 2505, ISBN 0-85112-939-0.
  2. ^ a b Charles E. Kinzer, Tio Family: Four Generations of New Orleans Musicians, 1814-1933. (Volumes I and II), LSU Historical Dissertations and Theses., 1993, pp. 289, 294–6.

Collegamenti esterni modifica

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