Luigi Beretta (militare)

Luigi Beretta (Ronco Biellese, 17 agosto 1810San Martino della Battaglia, 12 luglio 1859) è stato un militare italiano, che combatté durante la prima guerra d'indipendenza, la Guerra di Crimea e la seconda guerra d'indipendenza. Si distinse particolarmente nella seconda, durante la quale fu decorato con la medaglia d'oro al valor militare alla memoria per il coraggio dimostrato durante la battaglia di San Martino.

Luigi Beretta
NascitaRonco Biellese, 17 agosto 1810
MorteSan Martino della Battaglia, 12 luglio 1859
Cause della mortecaduto in combattimento
Dati militari
Paese servitoBandiera del Regno di Sardegna Bandiera del Regno di Sardegna Regno di Sardegna
Forza armataArmata Sarda
ArmaFanteria
CorpoBersaglieri
Anni di servizio1829-1859
GradoColonnello
GuerrePrima guerra d'indipendenza
Guerra di Crimea
Seconda guerra d'indipendenza
BattaglieBattaglia della Cernaia
Battaglia di San Martino
Comandante di7º Reggimento della Brigata "Cuneo"
Decorazionivedi qui
dati tratti da Vite degli italiani benemeriti della libertà e della patria[1]
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Biografia modifica

Nacque a Ronco Biellese il 17 agosto 1810,[1] figlio di Carlo e Matilde Novarese. Il 20 marzo 1829 entrò nell’Armata sarda, divenendo cadetto presso la Brigata "Aosta". Nell’aprile 1833 fu promosso sottotenente in forza al 2º Reggimento della Brigata fanteria Piemonte, passando poi al 4° dove fu promosso luogotenente nel luglio 1839. Dopo la promozione a capitano, avvenuta il 24 marzo 1848, fu mandato in Lombardia a disposizione del locale governo provvisorio. Durante la prima guerra d'indipendenza creò un battaglione di volontari, di cui divenne comandante con il grado di maggiore, che fu schierato a difesa della linea tra lo Stelvio e il Tirolo.[1] Il 1 giugno fu nominato comandante del 1º Reggimento di linea composto da volontari bresciani,[N 1][1] appartenente alla divisione lombarda al comando del generale Ettore Perrone di San Martino. Dopo la firma dell'armistizio di Salasco ritornò in Piemonte, rientrando in servizio attivo come comandante del 9º Battaglione provvisorio formato da esuli lombardi. Non prese parte alla breve campagna del 1849, ma dopo la sua promozione a luogotenente colonnello divenne comandante del 9º Battaglione bersaglieri partendo poi per la guerra di Crimea[2] nel corso del 1855.[1] Decorato con la Croce di Ufficiale della Legion d'onore fu promosso colonnello nel corso del 1858, assumendo poi il comando del 7º Reggimento della Brigata "Cuneo".[1]

Dopo lo scoppio della seconda guerra d'indipendenza, il 30 maggio 1859 si distinse particolarmente durante il combattimento di Vinzaglio,[1] per cui fu decorato con la Croce di Cavaliere dell'Ordine militare di Savoia.[1] Il 24 giugno prese parte alla battaglia di San Martino, e dopo un infruttuoso tentativo effettuato nel corso della mattinata, nel tardo pomeriggio[N 2] le truppe della 3ª e 5ª Divisione piemontese si lanciarono all’attacco del colle difeso dai soldati dell’VIII Armeekorps del generale Benedek. Alla testa delle sue truppe condusse il reggimento all’attacco, ma fu colpito a morte da una pallottola che lo centrò al cuore.[1] Per onorarne il coraggio con Regio Decreto del 12 luglio 1959 gli fu concessa la Medaglia d'oro al valor militare alla memoria.[1]

Onorificenze modifica

Onorificenze italiane modifica

«Per l’energia, l’intelligenza e il coraggio con cui condusse il reggimento al fuoco. Cadde estinto sul campo di battaglia.»
— Regio decreto 12 luglio 1859

Onorificenze estere modifica

Note modifica

Annotazioni modifica

  1. ^ Il reggimento era inquadrato nella 2ª Brigata comandata dal generale Manfredo Fanti, appartenente alla Divisione "Lombarda" al comando del generale Ettore Perrone di San Martino. Il 3º Reggimento di linea era al comando del colonnello Paolo Griffini.
  2. ^ In quello stesso frangente le truppe francesi attaccavano a Solferino.

Fonti modifica

Bibliografia modifica

  • Mariano D’Ayala, Vite degli italiani benemeriti della libertà e della patria, Firenze, M. Cellini & C., 1868.
  • Società dei Reduci della Crimea, Ricordo della spedizione sarda in Oriente 1855-1856, Torino, Vincenzo Bona, 1884, ISBN 8-89173-898-0.

Collegamenti esterni modifica