Il fiume Lyari (in arabo دریائے لیاری?) è un piccolo torrente effimero che scorre attraverso la megalopoli pakistana di Karachi da nord-est al centro e sfocia nelle acque del Mar Arabico. Si tratta di uno dei due fiumi di Karachi, l'altro è fiume Malir. Il fiume è lungo circa 50 chilometri. Esso nasce da un bacino idrografico che raccoglie le acque piovane.[1]

Lyari
StatoBandiera del Pakistan Pakistan
Lunghezza50 km
Altitudine sorgente0 m s.l.m.
NasceKarachi (bacino di origine piovosa)
SfociaMare arabico

Storia modifica

Fino al 1950, il fiume aveva acqua pulita e pesci, con attività agricole sulle sue sponde.[2] Tuttavia, dopo l'indipendenza del Pakistan dal colonialismo britannico nel 1947, quando Karachi è stato annunciato come la capitale del nuovo paese, un grande afflusso di profughi provenienti da diversi stati indiani così come da altre province del Pakistan è venuto a vivere in città. Con la rapida crescita dell'economia della città, dell'industria e della popolazione, l'ecologia del fiume è stata trasformata e sono aumentati gli scarichi delle acque reflue, dei liquami e dei reflui industriali nel torrente.

Opere di riqualificazione urbana lungo il fiume modifica

Con molti insediamenti abusivi creati nei dintorni del fiume, le inondazioni occasionali hanno causato perdite umane e di proprietà. Soprattutto, dopo la devastazione causata dalle piogge torrenziali nel 1977, è stato necessario costruire argini lungo il fiume. Tuttavia nel 1990 ci sono state altre inondazioni. Nel 1986, è stata fatta una proposta per costruire una superstrada sulle sue sponde che attraversasse la città.[3]

Autostrada modifica

 
Mappa del progetto dell'autostrada di Lyari

Il progetto dell'autostrada comprende un tratto di 16,5 km di sopraelevata che corre lungo entrambi i lati del fiume e che attraversa la città di Karachi Port, come estensione alla tangenziale nord. I lavori sono iniziati nel 2002 senza alcun consenso pubblico, causando la demolizione di molte case e scuole con la motivazione che erano insediamenti abusivi. Le misure sono state fortemente discusse dalle popolazioni interessate, dalle organizzazioni della società civile e delle Organizzazioni non governative per il fatto che almeno 200.000 famiglie avrebbero dovuto essere spostate dai siti di sviluppo oltre che per i costi economici e ambientali.[4] Per questo motivo sono state fatte altre proposte per la costruzione dell'autostrada da parte di organizzazioni locali.[5] Tuttavia, il progetto è proseguito con il progetto di reinsediamento, che prevedeva un piano di delocalizzazione per spostare le famiglie interessate dalla costruzione dell'autostrada in aree appositamente costruite nella baia di Hawk's e a Taiser, nella periferia della città.

Altri sviluppi ed ampliamenti modifica

A parte lo sfratto e il reinsediamento delle molte famiglie a causa della costruzione dell'autostrada, in altre città lungo il fiume come Gulberg, Nord Nazimabad, Saddar, Jamshed, Gulshan-e-Iqbal e Liaquatabad i piani di riqualificazione sono stati effettuati secondo lo schema di sviluppo del fiume Lyari[6][7].

Inquinamento modifica

Il fiume è il principale immissario di sostanze reflue nel mar Arabico, con un importo stimato di 909.000.000 di litri.[8][9] L'unica entrata non-salina è il locale di deflusso delle precipitazioni. Un gran numero di settori economici, tra cui il farmaceutico, il petrolchimico, il chimico, il tessile, le raffinerie e le industrie cartarie, opere di ingegneria e centrali termoelettriche che si trovano lungo il fiume, scaricano regolarmente i loro rifiuti industriali non trattati nel fiume.[10] Con la crescente quantità di sostanze organiche fertilizzanti nell'acqua del fiume, l'ecologia marina lungo la scarpata costiera è stata colpita in modo allarmante.[11] Le sostanze inquinanti insieme ad altre perturbazioni ambientali hanno anche dimostrato di essere dannosi per la biodiversità di specie marine lungo il porto peschereccio di Karachi[12], tra cui le tartarughe verdi, gli uccelli e i mammiferi marini.[13]

Note modifica

  1. ^ (EN) Nazneen S, Begum F, Hydrological studies of Lyari River, vol. 31, Pakistan Journal of Scientific and Industrial Research, 1988, pp. 26-29.
  2. ^ (EN) Asif R, Lyari Expressway: woes of displaced families, su dawn.com. URL consultato il 10 gennaio 2008.
  3. ^ (EN) Mustafa Z, Lyari Expressway: Boon or Bane, su dawn.com. URL consultato il 10 gennaio 2008.
  4. ^ (EN) Hasan A, The political and institutional blockages to good governance: The case of the Lyari expressway in Karachi, vol. 17, pp. 127-141. URL consultato il 5 giugno 2011 (archiviato dall'url originale il 18 giugno 2009).
  5. ^ (EN) A Hasan (2002), Lyari Expressway: Concerns and Proposals of the Urban Resource Centre Archiviato il 6 gennaio 2009 in Internet Archive., NED University of Engineering and Technology, Karachi.
  6. ^ (EN) D E Dowall, The Karachi Development Authority: Failing to Get the Prices Right, 67, no. 4, Land Economics, 1991, pp. 462-471.
  7. ^ (EN) Lyari Expressway in Pakistan: Violence and Evictions, su base.d-p-h.info.. Centro risorse urbane.
  8. ^ (EN) N Burt, Environmental Assessment and Protection of Karachi Harbour, 1997.
  9. ^ (EN) B U Haq, G Kullenberg; J H Stel, Coastal Zone Management Imperative for Maritime Developing Nations (Coastal Systems and Continental Margins), Kluwer Academic Pub, 1997, ISBN 978-0-7923-4765-1.
  10. ^ (EN) J E Hardoy, D Mitlin; D Satterthwaite; D Mitlin, The Environmental Problems of Third World Cities, Earthscan, 1993, ISBN 978-1-85383-146-1.
  11. ^ (EN) M Beg, N Mahmood; S Naeem; A Yousufzai, Land-based pollution and the marine environment of Karachi coast, vol. 27, 4ª ed., Pakistan Journal of Scientific and Industrial Research, 1984, pp. 199-205.
  12. ^ (EN) S Saifullah, M Moazzam, Species Composition and Seasonal Occurrence of Centric Diatoms in a Polluted Marine Environment, vol. 10, 1ª ed., città, Pakistan Journal of Botany, 1978, pp. 53-64.
  13. ^ (EN) A Hasan, S I Ahmad, Some Observations on Birds and Marine Mammals of Karachi Coast (PDF), su static.scribd.com, vol. 17, Zoological Survey of Pakistan, 15-20. URL consultato il 2006 (archiviato dall'url originale il 29 novembre 2020).

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