Made in Japan (Deep Purple)

album dei Deep Purple del 1972

Made in Japan è il secondo album dal vivo del gruppo musicale britannico Deep Purple, pubblicato l'8 dicembre 1972 dalla Purple Records; registrato nell'agosto dello stesso anno, è considerato uno dei più significativi album live della storia.[8][9][10][11][12]

Made in Japan
album dal vivo
ArtistaDeep Purple
Pubblicazione8 dicembre 1972
Durata76:17
98:02 (remaster 1998)
Dischi2
2 (remaster 1998)
Tracce4 + 3
7 + 3 (remaster 1998)
GenereHard rock
Heavy metal
EtichettaPurple
EMI (remaster 1998)
ProduttoreDeep Purple
RegistrazioneFestival Hall, Osaka e Nippon Budokan, Tokyo, 15-17 agosto 1972
FormatiCD, 2 CD, LP, 2 LP, MC, 2 MC, download digitale
Certificazioni originali
Dischi d'oroBandiera della Francia Francia[1]
(vendite: 100 000+)
Bandiera del Regno Unito Regno Unito[2]
(vendite: 100 000+)
Dischi di platinoBandiera dell'Argentina Argentina (2)[3]
(vendite: 120 000+)
Bandiera dell'Austria Austria[4]
(vendite: 50 000+)
Bandiera della Germania Germania[5]
(vendite: 500 000+)
Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti[6]
(vendite: 2 000 000+)
Certificazioni FIMI (dal 2009)
Dischi di platinoBandiera dell'Italia Italia[7]
(vendite: 60 000+)
Deep Purple (album in studio) - cronologia
Album precedente
(1972)
Album successivo
(1973)
Deep Purple (album dal vivo) - cronologia
Album successivo
(1976)

Storia modifica

Il disco fu registrato durante una tournée in Giappone nell'agosto del 1972; i brani provengono da tre concerti, due al Festival Hall di Osaka e uno all’arena Budokan di Tokyo.[11]

Fu pubblicato nel dicembre 1972 originariamente come doppio LP e poi ristampato come CD singolo e, in seguito, nell'edizione rimasterizzata del 1998, è stato aggiunto un CD con 3 nuove tracce, eseguite come bis durante gli stessi concerti.

I brani sono tratti dagli album di quel periodo come Fireball, In Rock e Machine Head. Made in Japan è stato uno dei primi album rock registrati dal vivo ad ottenere un successo commerciale importante e ad entrare nelle classifiche di vendita. In particolare il disco raggiunse la prima posizione in Austria e Germania, la terza in Australia e Francia, la quarta in Finlandia e Olanda, la quinta in Canada, la sesta posizione delle chart statunitensi Billboard 200 e la settima in Italia e Norvegia.

Quando uscì nel dicembre del 1972 il livello tecnico delle registrazioni dal vivo e della post-produzione non era ai livelli che sarebbero stati raggiunti negli anni successivi. Dischi di gruppi all'epoca famosi avevano subito aspre critiche perché troppo evidenti erano le manomissioni posticce realizzate in studio e al mixer.

In una intervista degli anni ottanta, il bassista Roger Glover definì Made in Japan «il disco più onesto della storia del rock», perché testimoniava senza trucchi, sovraincisioni, manomissioni in studio, ciò che realmente era la musica dei Deep Purple in concerto.[10]

Le foto di copertina non furono scattate in Giappone ma durante un concerto alla Brixton Academy di Londra, tra la cui folla è possibile riconoscere Phil Collen, divenuto in seguito noto come chitarrista dei Def Leppard.[13]

Con Made in Japan i Deep Purple negli Stati Uniti vendettero milioni di copie.

I concerti da cui è tratto Made in Japan non sono mai stati filmati[14]. Esiste un DVD con titolo omonimo, ma si tratta di un documentario non autorizzato.

Il titolo e la grafica dell'album sono stati ripresi più volte da altri gruppi e musicisti come il doppio album live di Elio e le Storie Tese del 2001 (Made in Japan - Live at Parco Capello) e il bootleg ufficiale dei Dream Theater registrato il 13 gennaio 2006, in cui la band esegue per intero l'album al Kokusai Forum di Tokyo, e successivamente il 15 gennaio al NHK Hall di Osaka: entrambe le performance sono state registrate e uno dei due show è stato pubblicato tramite l'etichetta dalla band, la "Ytse Jam Records" e mixato da Roger Glover.

Accoglienza modifica

L'album fu disco di platino in Austria, in Germania e negli USA e d’oro in Francia, in Italia e nel Regno Unito.[11]

Tracce modifica

Testi e musiche di Blackmore/Gillan/Glover/Lord/Paice, eccetto dove indicato.

Edizione originale in vinile (Purple Records – TPSP 351) modifica

Disco 1 modifica

Lato A
  1. Highway Star – 6:42
  2. Child in Time – 12:18
Lato B
  1. Smoke on the Water – 7:37
  2. The Mule – 9:28

Disco 2 modifica

Lato C
  1. Strange Kind of Woman – 9:52
  2. Lazy – 10:27
Lato D
  1. Space Truckin' – 19:53

Edizione CD Remastered 1998 (EMI – CDPP 039) modifica

CD 1 - Made in Japan modifica

  1. Highway Star – 6:42
  2. Child in Time – 12:18
  3. Smoke on the Water – 7:37
  4. The Mule (drum solo) – 9:28
  5. Strange Kind of Woman – 9:52
  6. Lazy – 10:27
  7. Space Truckin' – 19:53

CD 2 - The Encores modifica

  1. Black Night – 6:17
  2. Speed King – 7:25
  3. Lucille – 8:03 (Albert Collins/Richard Penniman)
  • Le tracce 1, 2, 5 e 7 del CD nº 1 e la traccia 3 del CD nº 2 sono state registrate a Osaka il 16 agosto 1972; la traccia 3 del CD nº 1 è stata registrata a Osaka il 15 agosto 1972; le altre tracce sono state registrate a Tokyo il 17 agosto 1972.

Formazione modifica

Classifiche modifica

Classifiche di fine anno modifica

Classifica (1973) Posizione
Australia[15] 6
Austria[23] 6
Germania[24] 2
Italia[20] 21
Paesi Bassi[25] 23
Stati Uniti[26] 26

Note modifica

  1. ^ (FR) Les Certifications, su infodisc.fr, InfoDisc. URL consultato il 10 dicembre 2015. Selezionare "DEEP PURPLE" e premere "OK".
  2. ^ (EN) Deep Purple, Made In Japan, su bpi.co.uk, British Phonographic Industry. URL consultato il 10 dicembre 2015.
  3. ^ (ES) Discos de Oro y Platino, su capif.org.ar, Cámara Argentina de Productores de Fonogramas y Videogramas. URL consultato il 10 dicembre 2015 (archiviato dall'url originale il 6 luglio 2011).
  4. ^ (DE) Deep Purple - Made in Japan – Gold & Platin, su IFPI Austria. URL consultato il 10 dicembre 2015.
  5. ^ (DE) Deep Purple – Made In Japan – Gold-/Platin-Datenbank, su musikindustrie.de, Bundesverband Musikindustrie. URL consultato il 21 gennaio 2023.
  6. ^ (EN) Deep Purple - Made in Japan – Gold & Platinum, su Recording Industry Association of America. URL consultato il 10 dicembre 2015.
  7. ^ Made in Japan (certificazione), su FIMI. URL consultato il 10 dicembre 2015.
  8. ^ Recensione - Made in Japan - Deep Purple - TrueMetal.it, su truemetal.it. URL consultato il 19 maggio 2014 (archiviato dall'url originale il 20 maggio 2014).
  9. ^ Recensioni: Deep Purple - Made In Japan, su SpazioRock. URL consultato il 17 dicembre 2020 (archiviato dall'url originale il 20 maggio 2014).
  10. ^ a b Ernesto Assante, Perché riascoltare oggi 'Made in Japan' dei Deep Purple, su ReWriters, 27 luglio 2022. URL consultato il 2 novembre 2023.
  11. ^ a b c I Deep Purple di ‘Made in Japan’, dai live dell’agosto 1972, su Radio Capital, 19 agosto 2022. URL consultato il 2 novembre 2023.
  12. ^ Recensioni: Deep Purple - Made In Japan, su SpazioRock. URL consultato il 2 novembre 2023.
  13. ^ (PT) How Phil Collen ended up on the back of DP’s “Made In Japan”, su playadelnacho, 6 aprile 2013. URL consultato il 17 dicembre 2020.
  14. ^ The Highway Star — Made In Japan DVD? Nope!, su thehighwaystar.com. URL consultato il 2 novembre 2023.
  15. ^ a b (EN) David Kent, Australian Chart Book 1970–1992, St Ives, N.S.W., Australian Chart Book, 1993, ISBN 0-646-11917-6.
  16. ^ a b c d (NL) Deep Purple - Made In Japan, su Ultratop. URL consultato il 24 ottobre 2017.
  17. ^ (EN) Top Albums - July 21, 1973, su Library and Archives Canada. URL consultato il 24 ottobre 2017.
  18. ^ (FI) Timo Pennanen, Sisältää hitin - levyt ja esittäjät Suomen musiikkilistoilla vuodesta 1972, 1ª ed., Helsinki, Kustannusosakeyhtiö Otava, 2006, ISBN 978-951-1-21053-5.
  19. ^ (FR) Le Détail des Albums de chaque Artiste, su InfoDisc. URL consultato il 24 ottobre 2017. Selezionare "DEEP PURPLE" e premere "OK".
  20. ^ a b Gli album più venduti del 1973, su Hit Parade Italia. URL consultato il 24 ottobre 2017.
  21. ^ (EN) Official Albums Chart: 31 December 1972 - 6 January 1973, su Official Charts Company. URL consultato il 24 ottobre 2017.
  22. ^ (EN) Deep Purple – Chart history, su Billboard, Penske Media Corporation. URL consultato il 24 ottobre 2017. Cliccare sulla freccia all'interno della casella nera per visualizzare la classifica desiderata.
  23. ^ (DE) Jahreshitparade 1973, su austriancharts.at. URL consultato il 24 ottobre 2017.
  24. ^ (DE) Album – Jahrescharts 1973, su Offizielle Deutsche Charts. URL consultato il 24 ottobre 2017.
  25. ^ (NL) Dutch charts jaaroverzichten 1973, su Dutch Charts. URL consultato il 24 ottobre 2017.
  26. ^ (EN) Top Pop Albums of 1973, su billboard.biz. URL consultato il 24 ottobre 2017 (archiviato dall'url originale il 4 dicembre 2012).

Collegamenti esterni modifica