Mammy

stereotipo statunitense

Mammy è il nome che negli Stati Uniti si dà alla rappresentazione nella struttura narrativa o in altri immaginari, della domestica di discendenza africana, generalmente di buon cuore, spesso sovrappeso.

"Mammy's Cupboard," ristorante nella Adams County, Mississippi

La parola "mammy" è una variante di "mother" (madre), in passato comune nel Nordamerica ma ora usata raramente e considerata alla stregua di un insulto discriminante.

Mammy come balia modifica

"Wet-mammy" o "balia" era un termine usato per una domestica che faceva da bambinaia e aveva anche il compito di allattare al seno i bambini al posto della loro madre, sia in caso di morte di parto della madre, sia a causa di pressioni socio-culturali secondo le quali il seno della madre si sarebbe deturpato in caso di allattamento.

Nella cultura di massa modifica

 
Aunt Jemima

Il personaggio della Mammy divenne famoso nella cultura popolare poco prima del movimento per i diritti civili (1955-1968). Uno degli esempi più celebri è Aunt Jemima (It. Zia Jemima), la mascotte di una marca di pancake e sciroppi basata su Nancy Green. Negli ultimi anni, la confezione è stata ridisegnata per rimpiazzare l'immagine di Mammy con quella di una casalinga più contemporanea.

Musica, film, radio, televisione, videogiochi modifica

Il personaggio della Mammy faceva parte delle “blackfaces” del Minstrel show. Questo ha favorito l'invenzione di molte canzoni e motivetti dedicati o accennanti alla Mammy, tra cui "My Mammy" di Al Jolson, dal film Il cantante di jazz e "Swanee" cantata da Judy Garland nel film È nata una stella. Molti personaggi che si rifanno all'archetipo della Mammy sono apparsi anche alla radio e in televisione. Il programma radiofonico Beulah, poi trasformato in miniserie televisiva, raccontava di una domestica di colore chiamata Beulah che aiutava a risolvere i problemi di una famiglia di bianchi. Negli anni quaranta e cinquanta la governante di Tom & Jerry era un esempio di Mammy, con pelle scura e accento afroamericano.
Nella serie di anime e di videogiochi Pokémon Nero e Bianco, la capopalestra Aloé ha subito delle modifiche grafiche dovute alla controversia sullo stereotipo della Mammy che essa rappresenta: il suo grembiule è stato alterato negli artwork ufficiali e rimosso completamente nella serie a cartoni animati[1].

Note modifica

  1. ^ Aloé su Bulbapedia, su bulbapedia.bulbagarden.net. URL consultato il 17 novembre 2020.

Voci correlate modifica

Altri progetti modifica

Collegamenti esterni modifica

  • (EN) Pilgrim, David. "The Mammy Caricature". Jim Crow Museum of Racist Memorabilia. Ferris State University, Michigan.