Marcello Amero d'Aste Stella

Ammiraglio della Regia Marina e Senatore del Regno d'Italia

Marcello Amero d'Aste-Stella, marchese (Leca d'Albenga, 1º aprile 1853Roma, 17 settembre 1931), è stato un ammiraglio e politico italiano.

Marcello Amero d'Aste Stella

Senatore del Regno d'Italia
Legislaturadalla XXIV
Incarichi parlamentari
Ministro della Marina
Sito istituzionale

Dati generali
Titolo di studioAccademia Navale
ProfessioneAmmiraglio
Marcello Amero d'Aste-Stella
NascitaLeca d'Albenga, 1º aprile 1853
MorteRoma, 17 settembre 1931
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Italia Italia
Forza armata Regia Marina
ArmaMarina
Anni di servizio18661931
GradoAmmiraglio d'armata nella riserva
GuerreGuerra italo-turca
Studi militariScuola di Marina di Genova
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Biografia modifica

Il marchese Marcello Amero d'Aste Stella fu un ammiraglio italiano della Regia Marina, Ministro della Marina e, più tardi, Senatore del Regno d'Italia.

Nacque a Leca, frazione del comune di Albenga, in provincia di Savona, dove la famiglia aveva la sua villa di campagna, Villa D'Aste. Figlio di Giuseppe Amero e Marina d'Aste, le sue origini provengono da un'antica famiglia di marinai ligure e discendente del Comandante della flotta genovese durante la battaglia di Lepanto, lo zio è Alessandro D'Aste Ricci, senatore e ammiraglio del Regno di Sardegna[1]. Il suo nome completo è Marcello Paolo Camillo e il suo cognome al momento della nascita è Amero, cambiato per regio decreto in Amero d'Aste Stella[2]. La sua famiglia aveva ottime tradizione nella regia marina sarda; non fu per lui difficile entrare nella regia scuola di marina di Genova, dal quale ne uscì guardiamarina nel 1871.

A 18 anni, dopo il conseguimento del grado di guardiamarina, partecipò assieme al Duca di Genova ad un viaggio di circumnavigazione attorno al mondo: tornato in Italia i meriti ricevuti in questo viaggio lo segnalarono fra gli alti ranghi della marina italiana.[3]

Dal 16 novembre 1900, al 16 agosto 1901, ricoprì l'incarico di Capo ufficio del Direttore generale dell'Arsenale di Taranto e di Capo divisione del Ministero della marina dal 19 giugno 1902 al 3 maggio 1903 e di Membro del Consiglio superiore di marina dal 5 luglio 1906 al 21 febbraio 1907, ottenendo la promozione a contrammiraglio il 3 gennaio 1907.[4]

Promosso viceammiraglio il 19 febbraio 1911, ricoprì da quella data e fino al 2 luglio 1911, la carica di Vicepresidente del Consiglio superiore di marina e di Presidente del Consiglio superiore di marina dal 2 luglio al 18 settembre 1911, incarico che ricoprì successivamente dal 17 marzo al 9 aprile 1912 e dal 21 agosto 1914 al 16 luglio 1916 e la carica di Segretario generale del Ministero della marina dal 18 settembre 1911 al 17 marzo 1912,[4]

Con il grado viceammiraglio prese parte alla guerra italo-turca nell'ambito della quale comandò la squadra navale che appoggiò gli sbarchi italiani in Cirenaica. Il 18 aprile 1912, quando il Governo italiano decise di estendere la guerra ai possedimenti ottomani dell'Egeo, fu nominato comandante delle operazioni navali in quel teatro geografico, destinato alla seconda squadra navale italiana, della quale assunse il comando e decise di scegliere come ammiraglia la nave da battaglia Regina Margherita. Ebbe compiti di appoggio e di difesa al contingente italiano di sbarco, comandato dal generale Ameglio. Alla squadra da lui comandata gli venne affidato il compito di trasportare dalla Libia a Rodi il Corpo di spedizione. Inoltre collaborò alla preparazione della prima impresa dei Dardanelli e fu importante nell'occupazione dell'Isola di Rodi. Diede consiglio al Generale Giovanni Ameglio di sbarcare nella rada di Kalitea. La sua decisione portò al minimo le perdite, l'operazione avvenne con rapido successo, difatti il 4 maggio le truppe italiane scesero a terra. Arrivati davanti alla rada in questione, il vece ammiraglio decise di mandare una squadra di ricognizione prima di far scendere le truppe, questa dopo 2 ore di ricognizioni comunicò alla flotta che non era presente nessun nemico, quindi l'Amero decise di sbarcare le truppe, con alla testa il generale Giovanni Ameglio.[5] Il 5 occupavano già Rodi. Nello stesso mese, il 30 maggio 1912 il marchese D'Aste Stella riportava a Taranto la sua squadra.

Nei mesi dopo gli fu ordinato di fare una dimostrazione navale vicino alle coste della Siria, perché il momento politico era delicato, difatti il 22 agosto uscì con la seconda squadra, formata da due divisioni di tre unità ciascuna. Gli venne raccomandato cautela nell'esecuzione dell'azione dimostrativa. La sua strategia riuscì ad intervenire sul morale, difatti separò le due divisioni e senza sparare un corpo riuscì a seminare il panico nelle zone costiere dell'Asia Minore e della Siria. Tuttavia ciò non bastò, ed i turchi non conclusero rapidamente la pace come volevano gli italiani. Il 12 ottobre venne trasmesso al Viceammiraglio l'ordine di eseguire, a fini politici, il bombardamento di Smirne, ma il 15 ottobre vennero fermati gli accordi preliminari e gli venne dato l'ordine di annullare l'operazione.[6]

Fu sposato con Assandri Annunziata, detta Nunzia, dalla quale ebbe quattro figli Alessandro, Gaetano, Maria Teresa, Bruno. Ottenne il titolo di marchese non dalla nascita ma solo il 23 giugno 1912, titolo concesso Motu proprio dal Re.[4]

Dopo la guerra, fino al 25 agosto 1914, fu comandante in capo dell'armata navale italiana e nominato Senatore da re Vittorio Emanuele III con relatore Fiorenzo Bava Beccaris il 30 dicembre 1914. Collocato nella riserva navale il 19 luglio 1916 Per raggiunti limiti di età fu messo in ausiliaria nel 1918, il 23 dicembre 1923 venne nominato viceammiraglio d'armata della riserva e collocato a riposo il 22 giugno 1924. Nominato Ammiraglio d'armata nella riserva il 16 settembre 1926 il 1º aprile 1931 venne collocato a riposo assoluto.

Come senatore ebbe anche alcuni incarichi diplomatici a Costantinopoli, all'Aia ed a Londra[3]. Dal 1921 fu presidente della commissione parlamentare d'inchiesta che censì i danni e le perdite della Grande Guerra e continuò a partecipare ai lavori del Senato fino alla sua scomparsa, avvenuta a Roma il 17 settembre del 1931. Riposa nella cappella di famiglia a Roma nel complesso Monumentale del Verano.

Onorificenze modifica

Medaglia d'onore d'oro per lunga navigazione marittima (20 anni)

Note modifica

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