Margaret Abbott

golfista statunitense

Margaret Ives Abbott (Calcutta, 15 giugno 1878Greenwich, 10 giugno 1955) è stata una golfista statunitense. Fu la prima donna americana a vincere un evento olimpico, il torneo femminile di golf alle Olimpiadi di Parigi 1900, senza mai però sapere che si trattasse dei Giochi olimpici.

Margaret Abbott
Abbott ritratta da Charles Dana Gibson[1] nel 1903
Nazionalità Stati Uniti
Altezza 180 cm
Golf
Specialità 9 buche
Palmarès
Stati Uniti
 Olimpiadi
Oro Parigi 1900
 

Nata a Calcutta, all'epoca capitale del Raj britannico, Abbott si trasferì con la famiglia a Chicago nel 1884, imparando a giocare a golf in un club cittadino. Nel 1899, viaggiò con sua madre a Parigi per studiare arte e qui, l'anno seguente, si iscrisse insieme alla genitrice ad un torneo femminile di golf. Senza intuire si trattasse della competizione del golf ai Giochi della II Olimpiade, Abbott vinse il torneo con un punteggio di 47 colpi (mentre sua madre si piazzò settima), ricevendo in premio una ciotola di porcellana (le consuete medaglie verranno infatti assegnate solamente dall'edizione di Saint Louis 1904).

Nel dicembre 1902 sposò lo scrittore Finley Peter Dunne, autore di satira politica e creatore di "Mr. Dooley", con il quale si trasferì a New York e dal quale ebbe 4 figli, tra cui Philip Dunne. Abbott morì all'età di 76 anni nel 1955, non realizzando mai di essere stata campionessa olimpica.

Biografia modifica

Infanzia ed adolescenza modifica

Margaret Ives Abbott nacque il 15 giugno 1878 a Calcutta da Charles e Mary Ives Abbott. Suo padre era un ricco mercante statunitense che morì nel 1879. Margaret, insieme a sua madre ed ai suoi fratelli, si trasferì da parenti a Boston. Durante la sua adolescenza, sua madre trovò un lavoro come editor letterario per il giornale Chicago Herald, costringendo la famiglia a seguirla nell'Illinois nel 1884.[2][3][4][5]

Nel tardo XIX secolo le donne avevano restrizioni nella partecipazione a vari sport, ma i Golf Club permettevano loro di giocare se accompagnate da un uomo. Abbott, insieme a sua madre, iniziò a praticare il golf al Chicago Golf Club di Wheaton, un sobborgo di Chicago. Venne allenata dai golfisti Charles B. Macdonald e H. J. Whigham, entrambi futuri vincitori degli U.S. Amateur. Abbott e Macdonald giocarono in squadra in un torneo nel 1897 a Washington Park; lei iniziò a vincere numerose competizioni locali e nel 1899 arrivò a concedere due handicap agli avversari.[2][3][4][6] Era conosciuta per essere una "fiera competitrice" e per eseguire "backswing di classe".[7] Lo stesso anno si trasferì a Parigi, dove la madre doveva scrivere una guida intitolata A Woman's Paris: A Handbook of Every-day Living in the French Capital (pubblicata nel 1900); Margaret studiò insieme ad Auguste Rodin ed Edgar Degas[2][3][4][6].

Olimpiadi di Parigi modifica

  Lo stesso argomento in dettaglio: Golf ai Giochi della II Olimpiade.
 
Margaret Abbott mentre disputa la partita di golf femminile delle Olimpiadi 1900 a Compiègne
 
Articolo del Chicago Tribune sulla vittoria di Abbott del 7 ottobre 1900[8]

I Giochi della II Olimpiade, tenutisi a Parigi tra maggio ed ottobre, furono le seconde Olimpiadi moderne. Pierre de Coubertin, rifondatore della manifestazione, aveva inizialmente pianificato le competizioni solamente per gli uomini. Tuttavia nel 1900 fu permesso alle donne di partecipare in 5 discipline: golf, tennis, vela, canottaggio ed equitazione[3]. Su un totale di 997 atleti presenti a quell'edizione, solamente 22 erano donne[9][10]. Gli eventi mancavano di attrezzature e strutture adeguate[9], non era prevista nessuna cerimonia di apertura o chiusura ed erano presenti nel programma ufficiale sport oggi insoliti, come il tiro alla fune, ma, parallelamente, si svolsero anche gare di volo dell'aquilone, mongolfiere e corse tra piccioni viaggiatori[2]. Vennero programmati due eventi golfistici, uno per gli uomini e uno per le donne[11]; quest'ultimo si tenne su 9 buche che spaziavano in distanza tra i 59 e i 195 metri dalla piazzola di partenza; chiamato "Prix de la ville de Compiègne"[12], ovvero "Premio della città di Compiègne", si svolse il 3 ottobre a Compiègne, circa 48 chilometri a nord di Parigi[13].

Le Olimpiadi si svolgevano in contemporanea con l'Esposizione di Parigi 1900 e molti credevano che quest'ultima avesse oscurato la competizione sportiva[2][9][14]. Perfino la rivista inglese Golf Illustrated si riferiva all'evento come una competizione "collegata con l'Esposizione parigina"[15].

Abbott seppe del torneo da un articolo su un quotidiano. Prendendo una pausa dai suoi studi, decise di iscriversi insieme alla madre[16]. Vinse con un punteggio di 47 colpi[8]. Alle sue spalle si posizionò Pauline Whittier con 49 colpi, mentre Daria Pratt finì terza con 53[8]. Mary Abbott arrivò settima a pari merito con un punteggio di 65[11]. Tutte e dieci le partecipanti giocarono indossando lunghe gonne e cappelli[2] e, secondo Philip Dunne, sua madre ammise successivamente alla sua famiglia che vinse il torneo "perché tutte le ragazze francesi apparentemente non capirono che si trattasse di un torneo di golf, presentandosi con tacchi troppo alti e gonne troppo strette"[17].

Come premio per la sua vittoria Abbott ricevette un'antica ciotola in porcellana di Meissen cesellata in oro[8]. I vincitori di altri eventi ai Giochi di Parigi ricevettero medagliette rettangolari in oro, argento e bronzo, disegnate dallo scultore francese Frédéric Vernon. Per moltissimi eventi non erano previste medaglie, bensì coppe, piatti e altri trofei simili[18].

Vita successiva e morte modifica

 
Abbott sul Chicago Tribune del 28 novembre 1902

Abbott rimase a Parigi e vinse un campionato francese prima di ritornare in America nel 1901[2][4]. Sposò lo scrittore Finley Peter Dunne il 9 dicembre 1902 e, stando al Chicago Tribune, "fu celebrata nel modo più quieto e con più riservatezza possibile", ricevendo telegrammi d'auguri da "dozzine di [...] luminari della letteratura", compreso Sir Arthur Conan Doyle[4]. La coppia si stabilì successivamente a New York[2][4], dove ebbe quattro figli, tra i quali il futuro scrittore Philip Dunne[19]. Abbott non competé più in molti tornei a causa di un infortunio al ginocchio causato da un incidente d'infanzia che, avanzando con l'età, la tormentava sempre più[17]. Tutte le fonti che collegavano Abbott al Chicago Golf Club furono distrutte in un incendio nel 1912[17]. Abbott morì all'età di 76 anni[2], a Greenwich, Connecticut[3].

Eredità modifica

Abbott non realizzò mai di aver partecipato e di esser stata la prima donna statunitense a vincere alle Olimpiadi[2]. La sua storia rimase sconosciuta fino a quando Paula Welch, professoressa all'Università della Florida e membro del Comitato Direttivo Olimpico, fece ricerche sulla sua vita durante gli anni '70 e nel 1973 scoprì la vittoria di Abbott a Compiègne. Welch spese un decennio esaminando articoli di giornale che menzionavano i successi di Abbott in varie competizioni golfistiche.[9][20] A metà anni '80 riuscì a contattare Philip, figlio di Abbott, informandolo della vittoria olimpica di sua madre[2][9]. Analizzando le ragioni sul perché tale vittoria sia caduta nel dimenticatoio, Welch affermò che: "Non era presente la copertura mediatica che c'è oggi [...]. Lei poi tornò negli Stati Uniti d'America, si sposò, ebbe dei figli e giocò a golf, ma sicuramente non si concentrò su questo aspetto"[2].

In un'intervista per Golf Digest nel 1984, Philip scrisse: "Non è da tutti i giorni venire a sapere che tua madre è stata una campionessa olimpica 80 anni dopo i fatti. La campionessa stessa ci ha sempre raccontato di aver solo vinto un torneo a Parigi"[21]. Quando alle Olimpiadi di Atlanta 1996 il comitato organizzativo decise di eleggere un atleta statunitense che rappresentasse ciascuna delle edizioni dei giochi, Margaret Abbott venne scelta come icona delle Olimpiadi del 1900[22]. Dopo il 1904, il golf non fu incluso nei Giochi come disciplina fino a Rio de Janeiro 2016[10].

Note modifica

  1. ^ Fuller, 2018
  2. ^ a b c d e f g h i j k l Fox, 2018
  3. ^ a b c d e Taylor, 2021
  4. ^ a b c d e f Rumore, 2021
  5. ^ Mallon e Jerris, 2011
  6. ^ a b Abbott, 1900
  7. ^ Welch, 1982
  8. ^ a b c d Barnard, 1900
  9. ^ a b c d e Holmes, 2016
  10. ^ a b Lieberman, 2016
  11. ^ a b Mallon, 1998
  12. ^ Olympics
  13. ^ Mallon, 1998
  14. ^ Costa e Guthrie, 1994
  15. ^ Golf Illustrated, 1900
  16. ^ Encyclopædia Britannica, 2006
  17. ^ a b c Welch, 1982
  18. ^ Mallon, 1998
  19. ^ Ellis, 1998
  20. ^ Welch, 1982
  21. ^ USOPM, 2021
  22. ^ University of Florida, 1996

Bibliografia modifica

Fonti online modifica

Fonti a stampa modifica

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