Margaret Karram

teologa palestinese

Margaret Karram (Haifa, 3 marzo 1962) è una teologa palestinese, attuale presidente del Movimento dei Focolari diffuso in 182 Paesi, con più di 2 milioni di aderenti tra cui cristiani di molte Chiese e comunità cristiane, fedeli di altre religioni e persone di convinzioni non religiose[1].

È stata eletta il 1° febbraio 2021 dall’Assemblea Generale.[2] Succede a Maria Voce, prima presidente dopo Chiara Lubich fondatrice di questo Movimento internazionale [3].

In precedenza è stata corresponsabile del Movimento in Terra Santa (Stati di Israele e Palestina). Nata in Israele in una famiglia cattolica araba, costante è stato il suo impegno nella formazione di giovani e adulti allo spirito evangelico di pace e unità che caratterizza il Movimento dei Focolari. Personalmente e insieme ai membri dei Focolari della Terra Santa ha contribuito a costruire ponti di dialogo tra cristiani, ebrei, musulmani, israeliani e palestinesi, anche in collaborazione con diverse commissioni e organizzazioni israeliane[4].

Biografia modifica

Margaret Karram nasce ad Haifa in una famiglia araba dalle profonde radici cristiane. Haifa è città simbolo per tanti profughi palestinesi costretti in esilio negli anni del conflitto arabo-israeliano (1948-1973) quando, con la proclamazione dello Stato di Israele, la Società delle Nazioni (ora ONU) assegnava Haifa, città sino ad allora a maggioranza arabo-palestinese, alla componente ebraica[5]. Tra i profughi anche molti parenti di Margaret fuggiti in Libano, mentre il padre aveva scelto di rimanere nella sua terra. La sua casa era situata in un quartiere ebraico. La sua era l’unica famiglia araba.

Nel 1977, quattordicenne, l'incontro con alcuni membri del Movimento dei Focolari che segnerà la sua vita nel presente e futuro, come dirà lei stessa:

«Dentro di me sentivo le spaccature di questa terra, patria di popoli diversi e dilaniata da odio e violenza secolari, ma anche sentivo parte di me le ricchezze di questi due popoli. Ho avvertito la chiamata a dare la mia vita perché nel mondo possa esserci la pace, un mondo più unito. Ho scoperto che il Vangelo poteva essere non solo letto o meditato, ma ‘vissuto’ nelle circostanze di ogni giorno. Ho capito che quelle di Gesù erano parole che, se tradotte in vita, avrebbero potuto cambiare il corso della storia; parole come 'amare il prossimo' e addirittura i propri nemici. Ho vibrato a un tale invito, perché era realizzare il sogno della mia vita: quello di seguire Gesù e rispondere ai suoi appelli all’amore verso ogni donna e uomo di questo mondo[6]»

Ha così inizio il suo impegno per il dialogo e la pace che condurrà lei, palestinese, ad approfondire la conoscenza dell'ebraismo: nel 1984 va negli Stati Uniti dove si laurea in ebraismo all'Università ebraica di Los Angeles.

In seguito, tornata in Israele (1989), diviene corresponsabile del Movimento negli Stati di Israele e Palestina e collabora con la Commissione Episcopale Nazionale per il dialogo interreligioso e il Coordinating Inter-Religious Council in Israel.

Nel 2013 è stata insignita del Premio per la riconciliazione "http://c-3po.infotel.it/www.cicts.org/default2b08.html?de=1&id_ev=2957&id=6/[collegamento interrotto]" insieme alla studiosa e ricercatrice ebrea Yisca Harani, per l'impegno nello sviluppo del dialogo tra culture e religioni diverse[7].

Dal 2014 è in Italia, al Centro internazionale dei Focolari a Rocca di Papa (Roma), come membro del Consiglio Direttivo e corresponsabile per il Dialogo tra Movimenti ecclesiali e nuove Comunità cattoliche.

L'8 giugno 2014, unica donna, in rappresentanza dei cristiani, è chiamata a leggere la preghiera per la pace di San Francesco in Vaticano alla cerimonia di Invocazione per la pace[8] presieduta da Papa Francesco e dal Patriarca Bartolomeo di Costantinopoli alla presenza dei Presidenti dello Stato Israeliano, Shimon Peres e dell'Autorità Nazionale Palestinese Mahmoud Abbas.

Nel 2016 ha ricevuto il premio internazionale “Riconoscimento Santa Rita”, per aver favorito il dialogo partendo dalla quotidianità della vita vissuta.

Eletta Presidente del Movimento dei focolari nel 2021 così delinea il suo mandato:

«C’è un grido dell’umanità che ci tocca in modo particolare ed è quello che si alza laddove c’è disunità. Disunità in famiglia, disunità tra le Chiese e fra i popoli. Disunità anche causate spesso e tante volte da conflitti e guerre. Perché questa è l’essenza del nostro carisma: ricomporre l’unità laddove si è spezzata e rendere questo mondo più armonioso e in pace[9]»

E ribadisce che il dialogo è l’unica soluzione per una pace vera e duratura[10].

Nel giugno 2022 è in Turchia, a Istanbul, per partecipare al "Summit di Halki" dedicato al tema dell'ecologia in connessione con le prospettive educative ed ecumeniche: un evento promosso dal Patriarcato ecumenico di Costantinopoli e l'Istituto universitario Sophia di Loppiano di cui è vice-Cancelliere. Nel suo indirizzo di saluto richiama il destino di unità custodito nell’universo che l’uomo e la donna sono chiamati a favorire con azione e pensiero, e definisce l’attuale crisi ecologica che non ha precedenti, "una grande opportunità per forgiare un’alleanza tra le fedi e preservare il futuro del nostro pianeta”[11].

In quell’occasione è ricevuta in udienza dal Patriarca ecumenico Bartolomeo I che ripercorre il cammino di dialogo fraterno tra il Patriarcato ortodosso di Istanbul e il Movimento dei Focolari, iniziato da Chiara Lubich nel 1967[12].

Opere modifica

  • (con Monica Mondo), Per non sfiorarci invano, Edizioni Francescane Italiane, 2023 ISBN 978-8832235623

Note modifica

Voci correlate modifica

Collegamenti esterni modifica