Maria Carmela Lanzetta

politica italiana

Maria Carmela Lanzetta (Mammola, 1º marzo 1955) è una politica italiana, ministro per gli affari regionali e le autonomie nel governo Renzi dal 22 febbraio 2014 al 30 gennaio 2015.

Maria Carmela Lanzetta

Ministro per gli affari regionali e le autonomie
Durata mandato22 febbraio 2014 –
30 gennaio 2015
Capo del governoMatteo Renzi
PredecessoreGraziano Delrio
SuccessoreEnrico Costa

Sindaco di Monasterace
Durata mandato29 maggio 2006 –
30 luglio 2013
PredecessoreAntonio Palmiro Spanò
SuccessoreMaria Luisa Tripodi
(Commissario prefettizio)

Dati generali
Partito politicoItalia Viva (dal 2019)
In precedenza:
PD (2007-2019)
Titolo di studioLaurea in Farmacia
UniversitàUniversità di Bologna
ProfessioneFarmacista

Biografia modifica

Nata a Mammola da madre farmacista e da padre medico, ha conseguito il diploma di maturità presso il liceo classico di Locri e la laurea in farmacia all'Università di Bologna.

Attività politica modifica

Il 29 maggio 2006 è stata eletta sindaco di Monasterace con il 62,2% dei voti.[1] Alle elezioni del 16 maggio 2011 è stata riconfermata con il 35,4%, con 51 voti di differenza[2].

Nel mirino della 'ndrangheta (nel 2011 le era stata bruciata la farmacia; nel 2012 un ragazzo minorenne, armato dalla 'ndrangheta, sparò alla sua autovettura[3]), si dimise nell'aprile 2012: le sue dimissioni ebbero risonanza nazionale, e furono ritirate dopo l'incontro con il segretario del Partito Democratico Pier Luigi Bersani e il prefetto di Reggio Calabria.

È stata insignita di numerosissimi premi e attestati di ammirazione per il coraggio delle sue scelte in ogni campo. Ultimi incontri 2015: 4 novembre Università di Pisa, 6 novembre Comune di San Daniele del Friuli, 23 novembre Premio Giorgio Ambrosoli.

Nel luglio del 2013 si è nuovamente dimessa da sindaco perché un suo assessore comunale non ha condiviso la costituzione di parte civile in un processo che vedeva il Comune parte lesa.[4][5]

Il 29 agosto successivo è stata indagata per "abuso d'ufficio" per aver acquistato, durante il precedente mandato di sindaco, alcuni pali dell'illuminazione pubblica mediante trattativa privata anziché con un appalto pubblico[6]. Non ha mai ricevuto un avviso di garanzia perché, secondo le valutazioni della Procura, che ha chiesto l'archiviazione, nell'agire della Lanzetta non sono state ravvisate condotte penalmente rilevanti.[7]

In occasione delle elezioni primarie del Partito Democratico del 2013 ha sostenuto la candidatura di Giuseppe Civati[8] ed è stata citata nel "pantheon" della sinistra, nel corso del dibattito televisivo con i candidati alla segreteria del partito. Eletta all'assemblea nazionale del PD come capolista della lista di sostegno a Civati nel collegio Reggio Calabria-Vibo Valentia, il 15 dicembre 2013 è stata nominata nella Direzione nazionale del PD. In tale sede, il 13 febbraio 2014 ha votato, insieme alla minoranza vicina a Civati, contro il documento che sfiduciava l'operato del governo Letta e chiedeva di dare vita a un nuovo esecutivo.[9]

Il 21 febbraio 2014 è nominata a sorpresa dei suoi stessi colleghi di partito[9] ministro per gli affari regionali e le autonomie nel governo Renzi.[10] Giura il giorno successivo.

Il 25 gennaio 2015 il neo-presidente della regione Calabria Mario Oliverio la nomina assessore regionale alle riforme istituzionali, semplificazione amministrativa, cultura, istruzione e pari opportunità nella sua giunta regionale[11]. In un primo tempo lei accetta pur di ritornare in Calabria ma due giorni più tardi, il 27 gennaio 2015, dichiara di rinunciare all'assessorato calabrese, in polemica per la nomina di un altro assessore[12] in quota PD, Nino De Gaetano, sfiorato da un'indagine per voto di scambio[13]. Il 30 gennaio 2015 rassegna anche le dimissioni dalla carica di ministro.[14]

Per dare corso alla sua grande passione per i Beni Culturali, assume la presidenza dell'Associazione "Umberto Zanotti Bianco", fondata nel 2014.

Nel 2018 si è candidata in Calabria alle elezioni politiche per il Senato[15] senza risultare eletta. Nell'ottobre 2019 lascia il PD e aderisce a Italia Viva di Matteo Renzi.[16]

Vita privata modifica

Sposata dal 1981 con Giovanni Scarfò, regista e direttore della Cineteca della Calabria, ha due figli[17].

Note modifica

  1. ^ Comunali del 29 maggio 2006 - Comune MONASTERACE, in Archivio Storico delle Elezioni, Ministero dell'Interno. URL consultato il 21 febbraio 2014.
  2. ^ Comunali del 16 maggio 2011 - Comune MONASTERACE, in Archivio Storico delle Elezioni, Ministero dell'Interno. URL consultato il 21 febbraio 2014.
  3. ^ Attilio Bolzoni, Lanzetta: "Lasciata sola contro i boss, ecco perché non sono più un sindaco della Locride, la Repubblica, 11 novembre 2013. URL consultato il 21 febbraio 2014.
  4. ^ https://www.ilfattoquotidiano.it/2013/07/08/assessore-dice-no-a-parte-civile-contro-cosca-e-sindaco-monasterace-lascia/649840/
  5. ^ Giuseppe Baldessarro, Maria Carmela Lanzetta, Sindaco anti 'ndrangheta "Lascio, la politica mi ha abbandonato", la Repubblica, 9 luglio 2013. URL consultato il 21 febbraio 2014.
  6. ^ Simbolo della lotta alla 'ndrangheta ex sindaco accusata d'abuso d'ufficio, in Corriere della Sera, 29 agosto 2013. URL consultato il 24 febbraio 2014.
  7. ^ Governo: procura Locri chiede archiviazione per ministro Lanzetta
  8. ^ Luigi Bruschi, Lotta contro l’Italia delle mafie: Maria Carmela Lanzetta, su civati.it. URL consultato il 21 febbraio 2014 (archiviato dall'url originale il 24 febbraio 2014).
  9. ^ a b Paolo Fantauzzi, Chi è Maria Carmela Lanzetta, il ministro che divide Matteo Renzi e Pippo Civati, in L'Espresso, 22 febbraio 2014. URL consultato il 24 febbraio 2014.
  10. ^ Alfio Sciacca, Carmela Lanzetta, ex sindaco antimafia vicina a Civati ma delusa dalla politica, Corriere della Sera, 21 febbraio 2014. URL consultato il 21 febbraio 2014.
  11. ^ Regione Calabria - Il Presidente Mario Oliverio ha nominato la Giunta regionale, su regione.calabria.it. URL consultato il 25 gennaio 2015 (archiviato dall'url originale il 31 gennaio 2015).
  12. ^ Cronaca: ultime notizie di cronaca - Corriere della Sera
  13. ^ Calabria, la Lanzetta si dimette da ministro ma non entra nella giunta: "Non ci sono le condizioni" - Rai News
  14. ^ Lorenzo Galeazzi, Lucio Musolino, Maria Carmela Lanzetta, l'ex ministro antimafia dimenticata dal Pd e da Renzi. "Faccio la farmacista e vivo sotto scorta!, su ilfattoquotidiano.it, 13 giugno 2016. URL consultato il 20 ottobre 2019.
  15. ^ Gianluca Albanese, MARIA CARMELA LANZETTA «La mia candidatura al servizio della Calabria per valorizzarne le potenzialità» | Lente Locale, su lentelocale.it. URL consultato il 4 febbraio 2018.
  16. ^ Il Pd perde altri pezzi: l'ex ministro Lanzetta va a Italia Viva, su ilgiornale.it, 15 ottobre 2019. URL consultato il 20 ottobre 2019.
  17. ^ Lanzetta, da sindaco anti 'ndrangheta a ministro, in Avvenire, 21 febbraio 2014. URL consultato il 24 febbraio 2014.

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Collegamenti esterni modifica

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