Marianopoli

comune italiano

Marianopoli (i Maṅki in siciliano[4]) è un comune italiano di 1 600 abitanti[1] del libero consorzio comunale di Caltanissetta in Sicilia.

Marianopoli
comune
Marianopoli – Stemma
Marianopoli – Bandiera
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Sicilia
Libero consorzio comunale Caltanissetta
Amministrazione
SindacoSalvatore Noto (lista civica) dal 13-6-2017
Territorio
Coordinate37°36′N 13°55′E / 37.6°N 13.916667°E37.6; 13.916667
Altitudine720 m s.l.m.
Superficie13,07 km²
Abitanti1 600[1] (31-10-2022)
Densità122,42 ab./km²
Comuni confinantiCaltanissetta, Mussomeli, Petralia Sottana (PA), Villalba
Altre informazioni
Cod. postale93010
Prefisso0934
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT085008
Cod. catastaleE953
TargaCL
Cl. sismicazona 3 (sismicità bassa)[2]
Cl. climaticazona D, 1 754 GG[3]
Nome abitantimarianopolitani
Patronosan Prospero
Giorno festivoprimo sabato di agosto
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Marianopoli
Marianopoli
Marianopoli – Mappa
Marianopoli – Mappa
Posizione del comune di Marianopoli nel libero consorzio comunale di Caltanissetta
Sito istituzionale

Geografia fisica modifica

Territorio modifica

Il territorio di Marianopoli è prevalentemente collinare, nella zona settentrionale del libero consorzio comunale, ai confini con la città metropolitana di Palermo. Marianopoli sorge su una collina a 720 metri sul livello del mare, a nord-ovest di Caltanissetta, da cui dista soli 35 km. Confina con i comuni di Caltanissetta, Mussomeli, Petralia Sottana e Villalba. Dista 107 km da Agrigento e 54 km da Enna.

Origini del nome modifica

Il paese di Marianopoli nasce nel XVII secolo all'interno del processo di colonizzazione del feudo Manchi, un tempo denominato "Manchi di Bilìci" per la sua appartenenza all'antica Baronia di Castel Bilìci. Anche se già nel 1726 Onofrio Lombardo Trigona, barone della Scala e Manchi, aveva ottenuto dal re Carlo IV di Sicilia la licentia populandi, fu il figlio Giuseppe Lombardo Lucchese, intorno al 1750, a fondare il paese, facendo pervenire dal Montenegro una colonia greco-illirica. Il paese fu chiamato Mariænopolis per la sua origine greca e in onore della Vergine ("Mariano - di Maria e "poli" da polis - città).

Storia modifica

Preistoria modifica

Risalendo indietro nel tempo scopriamo che il territorio circostante l'odierna Marianopoli era abitato sin dalla preistoria, testimoniato dai numerosi reperti preistorici appartenenti all'antica necropoli di Valle Oscura. Infatti molte tracce di natura archeologica testimoniano, in modo abbastanza inconfutabile, che quelle zone furono abitate da popolazioni indigene. Vi è da aggiungere che data la loro importanza strategica, quelle zone, nel susseguirsi delle varie dominazioni che si ebbero in Sicilia, ebbero grande importanza sia dal punto di vista militare sia politico.

Età antica modifica

I Romani, nel corso della prima guerra punica, dovettero faticare moltissimo prima di espugnare la città. Come viene riportato dallo storico A. Holm, il console romano Attilio assediò Mytistraton, che, sebbene assediata da molto tempo e da diverse posizioni, continuava a resistere. L'assedio si concluse quando la guarnigione incaricata della difesa del castello dovette arrendersi per fame e fu costretta ad abbandonare la città. I Romani nella loro logica spietata di vincitori fecero strage della popolazione inerme. I superstiti vennero fatti schiavi e quel che rimaneva della città dato alle fiamme. L'eroica resistenza che aveva tenuto in forse l'esito finale della guerra era durata cinque anni, riuscendo a resistere a ben tre attacchi. L'ultimo assedio si era protratto per sette mesi e l'esercito romano fu messo a dura prova. Di Mytistraton hanno scritto proprio a testimoniare la sua importanza diversi storici antichi. Durante la dominazione romana la città venne classificata di quarta classe o civitas censoria, cioè a città, che avendo opposto maggiore resistenza ai Romani subì la totale confisca del suo territorio, che divenne ager publicus del popolo romano. Mytistraton o Mitistrato non va confusa con Amestrato (l'attuale Mistretta), la quale venne classificata come città di terza classe e mantenne così il possesso delle proprie terre.

Età contemporanea modifica

Erede di Giuseppe Lombardo Lucchese fu Anna Maria, la quale nel 1738 andò in sposa del primo cugino Francesco Maria Paternò dei Baroni di Raddusa. Il loro figlio Vincenzo Maria, ottenuta l'elevazione a municipalità dell'abitato nel 1801, diverrà il primo marchese di Manchi, Belìci e Marianopoli. In seguito a tale investitura, le reliquie del martire san Prospero furono trasferite, con molta probabilità, dal Palazzo della stessa famiglia baronale di Catania alla chiesa di Marianopoli. La chiesa baronale del XVIII secolo fu elevata a parrocchia nel 1805, con il titolo di Maria Santissima Addolorata.

I contratti maritali tra il Casato dei Paternò, Baroni di Raddusa, e i Landolina, Baroni di Rigilfi, permisero il passaggio in mancanza di erede maschio, del titolo di Marchese di Marianopoli da Vincenzo Maria di Paternò al primo cugino Pietro di Landolina, Barone di Rigilfi. Grazie a Landolina, Marianopoli giovò di un nuovo impulso economico, sociale e politico. Filippo Landolina ottenne, contro la volontà di tutti i potenti baroni delle Petralie, che la ferrovia passasse per Marianopoli. Francesco e il fratello Ludovico furono insigli letterati, archeologi e numismatici, autori di varie monografie sulle antiche monete di Sicilia. La loro attività si svolse soprattutto nel territorio circostante a Marianopoli: attraverso i loro scavi sul sito Castellazzo di Marianopoli tale luogo fu da essi identificato con Mytistraton, un'antica città alleata di Cartagine e distrutta dai Romani durante le guerre puniche.

Seconda Guerra Mondiale modifica

Franco Calogero Seddio, sedicenne abitante di Marianopoli fu l'ultimo segretario della piccola sezione del PNF (Partito Nazionale Fascista). Non partì per la guerra e fu riformato perché aveva una numerosa famiglia. Con lo sbarco degli Alleati in Sicilia e con l'imminente arrivo nella zona di Caltanissetta, chiuse la sezione del partito, staccando l'aquila che si trovava sulla sommità del porta bandiera e si diresse a piedi sulla strada che da Marianopoli conduce a Caltanissetta portandosi con sé un lenzuolo bianco. Quando vide arrivare i soldati Alleati cominciò a sventolare il drappo bianco sperando di poter consegnare il paese agli Alleati senza nessuno sparo. E così fu.[5]

Simboli modifica

 
Stemma del comune

Descrizione dello stemma comunale:

«Di grigio alla torre civica, caricato di due fronde intrecciate di quercia, soprastante corona con torri, tre visibili, alternate gemme preziose, cinque visibili»

Descrizione del gonfalone comunale:

«Di colore azzurro il drappo, riccamente ornato di ricami dorati, caricato dello stemma civico, sostenuto da due fronde intrecciate, l'una a destra di quercia, l'altra a sinistra di alloro, con l'iscrizione dorata: Comune di Marianopoli, retto da asta verticale, fregiato di nastri tricolorati dei colori nazionali, e nastri di colore azzurro frangiati in argento con scritte in oro, a destra Comune, a sinistra Marianopoli»

Monumenti e luoghi d'interesse modifica

Architetture religiose modifica

  • Chiesa madre, dedicata a San Prospero[non chiaro], eretta nel XVIII secolo.
  • Chiesa di San Giuseppe.
  • Santuario del Signore di Bilìci o Signuri di Bilìci in dialetto, si trova nell'ex feudo di Castel Bilìci nei pressi di Marianopoli, ma non distante anche da Villalba e Vallelunga. In questa piccola chiesa posta in cima a una scalinata a circa 500 metri sul livello del mare si venera con particolare devozione un antico crocifisso ligneo ritenuto taumaturgico e realizzato (ma di ciò non v’è certezza) nel XVII secolo da frate Innocenzo da Petralia. La festa principale del Santuario è il 3 maggio.

Siti archeologici modifica

  • Monte Castellazzo, posto a nord-est dell'odierno abitato di Marianopoli fa parte del sistema collinare, gravitante sulle vallate del Barbarigo-Belici e del Salìto. La frequentazione del sito a partire da età neolitica (V millennio a.C. circa) prosegue nell'età del rame (notevole il ritrovamento della necropoli riferibile al III millennio a.C.) ed è documentata fino all'età del ferro (VII-VI sec. a.C.). In particolare nel VI sec. a.C. il Monte divenne sede di un abitato indigeno poi ellenizzato, articolato su terrazze digradanti, la superiore delle quali era anche dotata di una cinta muraria di fortificazione.

Tale centro, tradizionalmente identificato con l'antica Mytistraton, ricordata dagli storici antichi Diodoro e Polibio per la strenua resistenza ai Romani al tempo della I guerra punica, visse dunque almeno fino al II sec. a.C.

  • Montagna di Balate, subito a sud-est dell'abitato odierno di Marianopoli, ospitò a partire dal VI sec. un centro indigeno poi ellenizzato, fortificato da una cinta muraria estesa a includere la sommità e i fianchi dell'altura. Sull'acropoli dell'antico centro è stata portata alla luce un'area santuariale. Al margine sud-ovest della montagna di Balate si distribuiva poi, entro un'ampia valle aperta a ventaglio e dal suggestivo nome di Valle Oscura, la necropoli riferibile all'antica città. Le sepolture, per lo più assegnabili al VI secolo a.C., si collocavano entro anfratti e ingrottamenti naturali, molto spesso precedentemente utilizzati, in funzione funeraria, in età preistorica (antica età del bronzo). Notevoli sono i monumenti megalitici: tra gli altri, cromlech e altre strutture megalitiche riconducibili ai popoli preistorici dell'Europa occidentale [1].

Museo di Marianopoli modifica

Il museo illustra la civiltà del territorio di Marianopoli dalla preistoria all'età ellenistica, con particolare riferimento ai due siti archeologici di Monte Castellazzo e Balate-Valle Oscura.

I reperti esposti sono quelli venuti alla luce tra il 1977 e il 1984 nel corso degli scavi effettuati a Monte Castellazzo e a Balate-Valle Oscura dalla Soprintendenza di Agrigento. Oltre a frammenti ceramici neolitici, eneolitici e dell'età del bronzo, il museo espone la caratteristica e prevalente produzione ceramica indigena di età arcaica, che applica a forme di tipo greco quali oinochoai e krateriskoi una decorazione geometrica o vivacemente naturalistica, quest'ultima per lo più col motivo a uccelli dalle code a ventaglio, disposti in lunghi cortei o affrontati in posizione araldica.

Società modifica

Evoluzione demografica modifica

Abitanti censiti[6]

Etnie e minoranze straniere modifica

I cittadini stranieri residenti a Marianopoli al 1º gennaio 2019 sono 13[7].

Nazionalità Residenti
  Romania 11
  Polonia 1
  Russia
Totale 13

Cultura modifica

Istruzione modifica

Musei modifica

Economia modifica

Agricoltura modifica

L'economia del paese si basa sull'agricoltura di grano, mandorle, olive, uva, e l'allevamento di ovini e bovini.

Infrastrutture e trasporti modifica

Marianopoli è attraversata dalla strada statale 121 Catanese che, attraversando anche il paese di Santa Caterina, la collega all'autostrada A19 presso lo svincolo di Ponte Cinque Archi. È collegata a Caltanissetta tramite la strada provinciale 42 San Cataldo-Marianopoli.

La stazione ferroviaria più vicina è Villalba gestita da Trenitalia e trovasi lungo la linea ferrata Caltanissetta Xirbi-Roccapalumba.

Il collegamento autobus con San Cataldo-Caltanissetta e con Vallelunga Pratameno-Valledolmo è con cadenza feriale ed è gestito dalla società Sais Trasporti. Il collegamento autobus con Resuttano-Palermo è con cadenza scolastica ed è gestito dalla società Sais Trasporti.

Il territorio è attraversato dalla galleria ferroviaria di Marianopoli, lunga 6,5 km e aperta nel 1885, parte della linea Palermo-Xirbi-Catania. Due stazioni ferroviarie servivano il comune: si tratta delle stazioni di Marianopoli e di Bosco Saline, ubicate rispettivamente all'imbocco nord e a quello sud della galleria, attualmente temporaneamente chiuse.

Amministrazione modifica

Di seguito è presentata una tabella relativa alle amministrazioni che si sono succedute in questo comune.

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
1971 1975 Giacomo Lombardo Democrazia Cristiana Sindaco [8]
1975 1979 Giacomo Lombardo Democrazia Cristiana Sindaco [8]
1980 1984 Gesualdo Vullo lista civica Sindaco [8]
1984 1984 Michele Cusimano lista civica Sindaco [8]
1984 13 dicembre 1988 Vullo Salvatore lista civica Sindaco [8]
13 dicembre 1988 22 novembre 1993 Calogero Vaccaro lista civica Sindaco [8]
22 novembre 1993 1º dicembre 1997 Carmelo Montagna lista civica: Alleanza Popolare Sindaco [8]
1º dicembre 1997 28 maggio 2002 Carmelo Montagna lista civica: Alleanza Popolare Sindaco [8]
28 maggio 2002 15 maggio 2007 Salvatore Brigida lista civica Sindaco [8]
15 maggio 2007 8 maggio 2012 Calogero Vaccaro lista civica Sindaco [8]
8 maggio 2012 11 giugno 2017 Carmelo Montagna lista civica: Alleanza Popolare Sindaco [8]
11 giugno 2017 in corso Salvatore Noto lista civica: Movimento per Marianopoli Sindaco [8]

Altre informazioni amministrative modifica

Il comune di Marianopoli fa parte delle seguenti organizzazioni sovracomunali: regione agraria n. 2 (Colline di Caltanissetta)[9].

Note modifica

  1. ^ a b Bilancio demografico mensile anno 2022 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT. URL consultato il 13 gennaio 2023.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ AA. VV., Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani, Milano, Garzanti, 1996, p. 378, ISBN 88-11-30500-4.
  5. ^ Luca Vincitore, Los últimos combatientes : testimonios sobre y desde Italia al final de la Segunda Guerra Mundial, Primera edición, 2016, ISBN 978-607-9424-93-0, OCLC 1035635948. URL consultato il 1º agosto 2021.
  6. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  7. ^ Cittadini Stranieri Marianopoli 2019. URL consultato il 1º marzo 2020.
  8. ^ a b c d e f g h i j k l http://amministratori.interno.it/
  9. ^ GURS Parte I n. 43 del 2008, su gurs.regione.sicilia.it. URL consultato il 9 luglio 2011.

Voci correlate modifica

Altri progetti modifica

Collegamenti esterni modifica

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