Marie Dominique Auguste Sibour

arcivescovo cattolico francese

Marie Dominique Auguste Sibour (Saint-Paul-Trois-Châteaux, 4 agosto 1792Parigi, 3 gennaio 1857) è stato un arcivescovo cattolico francese.

Marie Dominique Auguste Sibour
arcivescovo della Chiesa cattolica
Ritratto di mons. Sibour
Major autem horum est caritas
 
Incarichi ricoperti
 
Nato4 agosto 1792 a Saint-Paul-Trois-Châteaux
Ordinato presbitero14 giugno 1818
Nominato vescovo23 dicembre 1839 da papa Gregorio XVI
Consacrato vescovo25 febbraio 1840 dall'arcivescovo Joseph Bernet (poi cardinale)
Elevato arcivescovo11 settembre 1848 da papa Pio IX
Deceduto3 gennaio 1857 (64 anni) a Parigi
 

Biografia modifica

Dopo la sua ordinazione sacerdotale a Roma nel 1818, venne assegnato all'arcidiocesi di Parigi. Egli venne nominato canonico della cattedrale di Nîmes nel 1822, divenendo noto come predicatore e contributore de L'Avenir. Nel 1837, durante il periodo di sede vacante, venne scelto quale amministratore apostolico della Diocesi di Nîmes, e due anni più tardi venne elevato alla dignità episcopale nella sede di Digne.

La sua amministrazione della diocesi incoraggiò di molto gli studi ecclesiastici, intenzionato a ridare importanza alle funzioni del capitolo della cattedrale, oltre ad un'osservanza dei costumi cattolici. La sua propensione a favorire il nuovo governo dopo la rivoluzione del 1848, lo portò ad una più facile carriera per la sua elezione ad arcivescovo di Parigi, periodo durante il quale favorì inoltre la legge Falloux sull'educazione che incrementò moltissimo l'influenza del clero nelle scuole

Nel 1849 tenne a Parigi un concilio provinciale e nel 1850 un sinodo diocesano. Nel 1853 celebrò il matrimonio di Napoleone III di Francia, il quale l'anno precedente lo aveva nominato senatore.

A livello teologico egli rimostrò a papa Pio IX che la dichiarazione del dogma dell'Immacolata Concezione si presentava inopportuna, ma fu comunque presente alla promulgazione del decreto che poco dopo ne decretò la solennità nella propria arcidiocesi. La sua benevolente cooperazione col governo imperiale francese gli consentì di provvedere ai bisogni delle povere chiese della sua diocesi e di riorganizzare nuove parrocchie. Egli tentò di introdurre a Parigi il rito romano nelle celebrazioni francesi, dimostrando un'assoluta volontà di prestare fede alla curia di Roma, ma per questa causa venne assassinato presso la chiesa di Saint Etienne du Mont dall'ex sacerdote Jean-Louis Verger, che apertamente ammise poi il proprio crimine.

Sibour fu l'unico ecclesiastico dell'era moderna a venire assassinato per motivi teologici. Il suo assassino, Verger si opponeva fermamente al dogma dell'Immacolata Concezione ed al celibato del clero. Verger venne arrestato il 17 gennaio 1857 e poco dopo condannato a morte il 30 gennaio di quell'anno nella prigione di La Roquette, convinto sino all'ultimo che l'Imperatore lo avrebbe graziato per il suo grande gesto che avrebbe allontanato l'ombra dello Stato della Chiesa dalla Francia libera.

Onorificenze modifica

Genealogia episcopale e successione apostolica modifica

La genealogia episcopale è:

La successione apostolica è:

Bibliografia modifica

  • Kershaw, Alister, Murder in France (London: Constable, 1955).
  • L'episcopat francais, 1802-1905 (Paris, 1907), 215-16; 460-61, passim
  • McCaffrey, Lawrence, History of the Catholic Church in the Nineteenth Century, I (2nd ed., Dublin, 1910), 63, 236, 241, 243-4.

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Collegamenti esterni modifica

Controllo di autoritàVIAF (EN17244619 · ISNI (EN0000 0001 0874 5873 · BAV 495/101514 · CERL cnp00556287 · LCCN (ENn89631172 · GND (DE119459159 · BNF (FRcb12061992w (data) · WorldCat Identities (ENlccn-n89631172