Mario Amadeo

scrittore e diplomatico argentino

Mario Octavio Amadeo (Buenos Aires, 11 gennaio 191119 marzo 1983) è stato uno scrittore e diplomatico argentino[1].

Mario Octavio Amadeo

Biografia modifica

Amadeo studiò filosofia e per breve tempo ha lavorato come accademico in quella zona[1]. Nel corso del 1930 il giovane Amedeo era strettamente associato con l'anti-liberalismo ispirandosi ai scrittori cattolici conservatori come Léon Bloy, Charles Péguy, Jacques Maritain, Gilbert Keith Chesterton, Hilaire Belloc, Giovanni Papini e Ramiro de Maeztu[2]. Come tale egli apparteneva al gruppo di autori e attivisti di destra che comprendeva Carlos Ibarguren, Manuel Gálvez, Juan Carulla, Ernesto Palacio, Máximo Etchecopar e Rodolfo e Julio Irazusta.

È stato anche il presidente dell'Ateneo de la República, un club semi-segreto attivo nel 1940 e accusato di fascismo, dai suoi avversari, che comprendeva un numero di ministri del governo tra i suoi membri[3]. Fondatore dell'Azione Cattolica nel mondo nel 1931, così come il giornale di destra El Baluarte, Amadeo è stato influenzato nelle sue idee politiche da Ramiro de Maeztu e Hispanidad ed ha sostenuto un tradizionalismo antidemocratico che anche cercato di corporativismo e di un nazionalismo economico che ha cercato di limitare l'influenza del capitale straniero nella vita argentina[1]. Era un entusiasta sostenitore del regime di Francisco Franco in Spagna[4].

Durante la seconda guerra mondiale Amadeo era a favore delle Potenze dell'Asse. Amadeo era vicino a Juan Carlos Goyeneche, un frequente visitatore nazista durante la seconda guerra mondiale, che gli assicurò la comunicazione tra Goyeneche e il ministro degli Esteri Enrique Ruiz Guiñazú[5]. Nella sua carriera in seguito come ambasciatore alle Nazioni Unite avrebbe dimostrato ulteriori simpatie naziste quando ha attaccato Israele per il sequestro di Adolf Eichmann[6].

Peronismo modifica

All'interno del gabinetto del generale Lonardi, fece parte di un ceppo nazionalista cattolico.

Amadeo inizialmente rimase fedele a Perón, e in effetti gli salvò la vita quando, dopo la caduta di quest'ultimo il 19 settembre 1955, il leader deposto scivolò sul lancio che lo stava portando dal Paraguay e sarebbe annegato non fosse intervenuto[7]. Nonostante questo Amadeo avrebbe poi criticato Perón per l'utilizzo dei lavoratori come base per il suo regime, piuttosto che seguire il vecchio progetto nazionalista della gerarchia che lui e i suoi contemporanei approvarono.

A seguito del colpo di stato contro Perón, il 25 settembre, Amadeo è stato nominato ministro degli Esteri per il Presidente Eduardo Lonardi.

È stato anche membro fondatore del Tradición, Familia y Propiedad movimento inizialmente fondata in Brasile nel 1960[8].

Nazioni Unite modifica

A seguito della sua incapacità di ottenere il sostegno come leader politico, Amadeo intraprese una lunga carriera con le Nazioni Unite, che servì in un certo numero di volte come vice-presidente della Commissione delle Nazioni Unite sull'uso pacifico dello spazio extra-atmosferico[9]. Nel maggio 1959 è stato anche presidente del Consiglio di Sicurezza[10]. Per lungo tempo ha servito come capo della delegazione argentina all'istituzione ma si è rivelata una scelta discutibile.

Amadeo è stato coinvolto nelle sparizioni durante la Guerra Sporca ed era personalmente responsabile della legge m° 22068 che ha permesso al governo di dichiarare chiunque fosse scomparso entro 90 giorni, legalmente morto[7]. Allo stesso tempo, però Amadeo è stato anche un membro della Sottocommissione sulla prevenzione della discriminazione e la protezione delle minoranze allegati alla Commissione delle Nazioni Unite per i diritti umani, che stava indagando sulle sparizioni.

Onorificenze modifica

Onorificenze spagnole modifica

Note modifica

  1. ^ a b c Philip Rees, Biographical Dictionary of the Extreme Right Since 1890, Simon & Schuster, 1990, p. 9
  2. ^ Alberto Ciria, Parties and Power in Modern Argentina (1930-1946), 1974, p. 151
  3. ^ Craig L. Arceneaux, Bounded Missions: Military Regimes and Democratization in the Southern Cone and Brazil, 2002, p. 51
  4. ^ Stein Ugelvik Larsen, Fascism Outside Europe, Columbia University Press, 2001, p. 133
  5. ^ Uki Goñi, The Real ODESSA, London: Granta Books, 2003, p. 11
  6. ^ Eliezer Ben Rafael, Yosef Gorni & Yaacov Ro'i, Contemporary Jewries: Convergence and Divergence, 2003, p. 326
  7. ^ a b Iain Guest, Behind the Disappearances, 1990, p. 484
  8. ^ Tradición, Familia y Propiedad (archiviato dall'url originale il 28 marzo 2008).
  9. ^ Bulletin of the Atomic Scientists, September 1959, p. 319
  10. ^ Presidents of the Security Council : 1950-1959.

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Controllo di autoritàVIAF (EN28412036 · ISNI (EN0000 0001 0882 8468 · BAV 495/223149 · LCCN (ENn82036061 · GND (DE1057389633 · J9U (ENHE987007275494705171 · WorldCat Identities (ENlccn-n82036061